Grazie a Tissot, “timekeeper”, cronometrista ufficiale del mondiale Superbike dal 2011, e alla sua splendida ospitalità abbiamo avuto il piacere e l’onore di partecipare all’evento di gala che ha voluto festeggiare questo importante traguardo del mondiale Sbk: 25 anni di attività.
Maurizio e Paolo Flammini, da sempre ispiratori, organizzatori e cuore pulsante del mondiale delle derivate di serie hanno accolto e ringraziato quanti hanno reso possibile portare la Sbk a essere una delle competizioni sportive più seguite e appassionanti.
Perché 25 anni cominciano a essere un pezzetto di storia, ma paragonati a campionati ben più “antichi” come quello destinato ai prototipi (oggi MotoGP) è poca cosa.
Eppure vedere nelle immagini le vittorie e le gare degli inizi sembra davvero di parlare di un’altra epoca, ma è bello constatare che la migliorata professionalità delle case, delle strutture, delle organizzazioni non ha intaccato lo spirito di semplicità e di competizione pura che ha sempre caratterizzato e tutt’ora caratterizza questo campionato, che molti non esitano ormai a giudicare al pari se non migliore del più blasonato MotoGP.
Altrettanto bello constatare che a discapito delle origini anglosassoni di queste gare l’Italia ha sempre giocato un ruolo di primo piano, sia per quanto riguarda le moto con la Ducati, protagonista fin dalle origini, sia per i piloti: Marco Lucchinelli (vincitore della prima gara mondiale a Donington) Davide Tardozzi, Giancarlo Falappa fino a Max Biaggi, primo pilota italiano che è riuscito a conquistare il mondiale Superbike. Venendo ai giorni nostri non si può dimenticare inoltre Aprilia, Marco Melandri e tanti altri piloti che hanno avuto il merito di portare sempre più l’interesse dei tifosi su queste competizioni che il motociclista “vero” sente così vicine.
Una serata definita dai ricordi, dall’emozione di vedere sfilare sul palco personaggi del calibro di Doug Polen, Carl “King” Fogarty (4 mondiali e 59 gare vinte: il più grande di sempre), Troy Corser, Troy Bayliss per arrivare fino a Max Biaggi e Carlos Checa, attuale campione in carica.
Eppure l’aria che si respirava non era quella delle commemorazioni, quella della nostalgia del passato, ma quella di chi ha terminato un giro passando sul traguardo e prosegue testa nella carena, sapendo di poter fare di più, di poter fare meglio, con un entusiamo che aumenta ogni giro e allontana fatica e difficoltà.
Ci uniamo quindi anche noi di Infomotori nei ringraziamenti che i fratelli Flammini hanno voluto fare a tutti quanti rendono possibile questo splendido campionato Superbike, dai piloti alle squadre, dai costruttori agli organizzatori senza dimenticare gli sponsor che diventano in realtà compagni di strada, come Pirelli, Eni o Tissot che non si limitano a portare i loro adesivi da mettere sulle carene, ma investono constantemente in ricerca, sviluppo e comunicazione per far sì che queste splendide gare siano sempre più splendide.