Il tanto atteso e scongiurato sciopero degli autotrasportatori è iniziato e già si avvertono i primi consistenti disagi nell’Italia continentale, soprattutto in alcune regioni quali Campania, Lombardia e Piemonte.
Sale quindi la protesta contro il rincaro dei carburanti, dei ticket autostradali e dell’Irpef, una serie di manifestazioni che nei giorni scorsi avevano già pesantemente colpito la Sicilia, bloccata dall’ormai famoso “Movimento dei Forconi”. Nei caselli autostradali interessati dai blocchi, i manifestanti scelgono con cura chi lasciar passare, filtrando i veicoli in maniera tale che le automobili possano passare (pur con gravi rallentamenti) ed i camion non riescano a proseguire.
Rappresentanti del movimento dichiarano che “fino a venerdì non ci muoveremo. Restiamo in attesa di risposte serie da parte del Governo, e solo poi valuteremo il da farsi”. Autotrasportatori uniti dunque e decisi a proseguire nella protesta, a costo di paralizzare un paese già colpito in questi giorni da una serie continua di agitazioni, scioperi e proteste.
Il sindacato di categoria, Trasportounito Fiap, ha fatto scattare lo sciopero da domenica sera con lo scopo di chiedere al Governo Monti garanzie riguardanti alcuni punti chiave come il recupero delle accise del gasolio, controlli e sanzioni agli irregolari, tariffe autostradali più basse ed altri ancora. Ad esempio un altro nodo essenziale è quello riguardante le assicurazioni, con gli autotrasportatori che chiedono un contenimento dei costi, ormai alle stelle.
Nel frattempo il ministero dell’Interno rassicura i cittadini ed anche gli scioperanti affermando che il governo segue con estrema attenzione la situazione proteste, “perchè nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso”. Sulle strade intanto continuano i disagi, che potrebbero anche intensificarsi nei prossimi giorni ed estendersi a regioni ad oggi non ancora interessate dal fenomeno.