Kia Soul prova su strada

Strano destino quello della prima Soul, una delle vetture più interessanti della KIA. La crossover koreana ha avuto in Italia un notevole successo al lancio al lancio, ma le speranze di vendita sono naufragate non perchè non piacesse al pubblico, ma perchè aveva avuto un’uguale successo negli Stati Uniti e, vista la produzione abbastanza limitata, il mercato nordamericano è stato preferito al nostro. Ubi maior…

La seconda generazione della Kia Soul che abbiamo provato in terra sicula, è cambiata totalmente, tanto da non poter parlare di un restyling: gli esterni sono rimasti squadrati come nella precedente versione, ma si nota un’aspetto differente del muso, sovrastato dalla famosa calanda “tiger nose”, caratteristica di tutte le nuove KIA, sotto il quale c’è un’ampia presa d’aria che ha ai lati due grandi e sporgenti fari antinebbia, nella coda si nota subito, sotto il lunotto, il cosiddetto zaino, elemento stilistico caratteristico della Soul. Lateralmente il primo montante è nascosto, mentre l’ultimo è molto pronunciato, tanto da ostruire in parte la visibilità posteriore. Si notano subito i grandi cerchi da 18 pollici con pneumatici da 235, che faranno piangere i proprietari quando dovranno cambiare le gomme.

Ma la grande rivoluzione è all’interno, dove tutto è cambiato e dove domina la forma circolare: circolari gli altoparlanti, circolare la cornice del cambio, circolari le due serie di pulsanti sul volante (a proposito, sul volante ci sono in totale 14 pulsanti, peraltro tutti ben contrassegnati). I materiali utilizzati dalla casa koreana sono tutti di qualità e lo spazio a disposizione sia davanti che dietro è molto ampio, non sembra neanche di stare su una vettura di 4,14 m, quello di una 500L, per intenderci. La strumentazione è costituita da due grandi strumenti circolari (tachimetro e contagiri) che inglobano anche il termometro del liquido di raffreddamento e il misuratore di carburante. Tra i due strumenti circolari trova posto il display del computer di bordo che tiene aggiornato il guidatore su consumo, autonomia, stazione radio, modalità del volante (comfort o sport)  ecc. Dulcis in fundo al centro della plancia c’è il grande schermo (touch screen) del navigatore che svolge egregiamente la sua funzione avvisando il guidatore in tempo prima di ogni svolta.

Prova su strada

La prova su strada comprendeva il tragitto dall’aeroporto di Palermo fino nei dintorni di Sciacca e alcuni circuiti sulle strade provinciali che hanno messo a dura prova le sospensioni della Soul. Abbiamo provato sia la versione diesel CRDi (1600 cc, 128 CV, 260 Nm) che quella benzina GDI (1600 cc, 132 CV, 161 Nm). Il tratto più o meno autostradale dall’aeroporto a Sciacca, (se di autostrade su quel tratto si può parlare) l’abbiamo fatto a bordo della diesel con l’ottimo cambio manuale a 6 marce che abbinato al cruise control ci ha del tutto soddisfatto. Il cambio e morbido e preciso, i freni svolgono egregiamente la loro funzione, i sedili sono avvolgenti il volante, qui settato sulla posizione confort, è sempre preciso. Il motore non è un mostro di potenza, ma è elastico e, questo è importante, emette solo 132 g di CO2 per km. Il viaggio di ritorno l’abbiamo fatto con la motorizzazione a benzina, più potente ma meno elastica.

Più divertente il loop nella parte sud-occidentale della Sicilia, tra vigneti e uliveti, strade che portano attraverso paesi suggestivi, dei quali ognuno vanta il miglior cannolo siciliano, che purtroppo non abbiamo avuto modo di degustare ne a Caltabellotta ne in nessun altro luogo attraversato. Salite, discese, curve strette, che la Soul Gdi automatica (6 marce), ha affrontato senza timori facendoci apprezzare le sospensioni, come abbiamo già detto, messe a dura prova dalle condizioni in verti tratti orribili delle strade siciliane. Nonostante non sia un SUV, ma si inserisca nel nuovo sottosegmento o segmento, dei B-SUV, l’altezza da terra (143 mm), la Soul supera senza difficoltà notevoli asperità della strada. Buona l’insonorizzazione all’interno, comodi i sedili e un voto decisamente superiore al navigatore con schermo da 8  pollici. Se un difetto dobbiamo trovare a questa Soul, è forse il cambio automatico, che specialmente in salita trova con una certa difficoltà la marcia giusta.

Prodotta in Korea la Soul offre, come le KIA prodotte nel Vecchio Continente, 7 anni di garanzia. La Soul offre un’ampia possibilità di personalizzazione. La gamma iniziale offre 11 colorazioni per la carrozzeria  con diverse soluzioni bicolore (Rock Soul / rosso-nero, Free Soul /blu-bianco, Chic Soul /beige-nero, Bright Soul /bianco-nero, Dark Soul / nero-bianco, Strong Soul / grigio-nero, Light Soul / grigio-bianco). Se ancora non fosse sufficiente Kia offre l’esclusiva personalizzazione Tatto You® Soul, cinque originali tinte che renderanno New Kia Soul un pezzo quasi unico. Il  pacchetto Design You® Soul offre una serie di accorgimenti estetici che donano a New Soul un look SUV ancora più marcato.  

La campagna pubblicitaria è già iniziata sia sui social network che sulla carta stampata. A breve andrà in onda una serie di spot che ha come testimonial Joe Bastianich, noto al pubblico televisivo come inflessibile giudice di Masterchef dal linguaggio a dir poco non conformista, personaggio che dovrebbe riflettere il carattere deciso della vettura. Il segmento nel quale si inserisce la Soul è in rapido sviluppo. Per ora oltre è rappresentato oltre che dalla Soul, dalla Juke, dalla 2008 e forse se ne potrebbero trovare anche alcune altre.

Entro l’anno dovrebbe vedere la luce anche un modello full electric con un’autonomia di 200 km, e con la garanzia di 7 anni anche sulle batterie. Per adesso ci sono 2 versioni GDi (benzina) e CRDi (diesel), che costano rispettivamente 18.500 e 21.000 euro, personalizzabili poi con i pacchetti Feel You® Soul  (2.500 euro), Design You® Soul  (1.500 euro) e Care You® Soul (1.500 euro). Il cambio automatico costa 1.500 euro, le decalcomanie, per personalizzare i tetti delle Soul saranno disponibili tra poco e costeranno 1.000 euro.

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