Ecoincentivi auto ecologiche 2013-2015 slittano e si riducono

Ecoincentivi 2013-2015 fermi al palo
Gli ecoincentivi previsti per il triennio 2013-2015 ed introdotti dal famoso decreto sviluppo (legge 7/08/12 nr. 134 che convertiva il decreto legge del 22/06/12 nr. 83 relativo a “Misure urgenti per la crescita del Paese”) sarebbero dovuti partire l’1 gennaio 2013.
Gli ecoincentivi riguardavano l’acquisto di auto ecologiche, ovvero auto elettriche, ibride, a carburanti alternativi ed a idrogeno con emissioni di CO2 fino a 120 g/km.
Ed invece, anno nuovo, vita vecchia, perché gli ecoincentivi sono fermi al palo.

Il ministro Passera non ha firmato il decreto attuativo per introdurre gli ecoincentivi
Ma in Italia bisogna seguire l’iter burocratico. Quella tipica burocrazia italica che nonostante sia solo d’intralcio non ci abbandona mai e che rinviava la legge del decreto sviluppo ad un successivo decreto attuativo del ministro Passera di concerto con il collega dell’Economia Vittorio Grilli. Ma quest’ultimo documento, il ministro Passera non l’ha firmato entro i 60 giorni previsti. Termine che non era vincolante e poteva essere firmato con un certo ritardo. Però sono passati già due mesi.
Così, al posto del decreto attuativo, il governo tecnico ha inserito il tutto nella legge di stabilità modificando la legge sviluppo nr. 134. Quali modifiche sono state introdotte?

Modifiche al decreto Sviluppo per l’introduzione degli ecoincentivi
È stato cambiato l’arco di tempo lungo il quale sarebbero stati disponibili gli incentivi per i veicoli acquistati e immatricolati a partire “dall’1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2015” a “dal trentesimo giorno successivo all’entrata in vigore del decreto attuativo al 31 dicembre 2015”. Quindi non si sa quando partono gli ecoincentivi, in compenso si sa quando terminano.
Il rischio è che con un Governo dimissionario gli ecoincentivi non vedano mai la luce. Vantaggi per l’acquisto di auto ecologiche rivolte per la maggior parte ad imprese pubbliche e private.

Ecoincentivi: rinviata a data da destinarsi e ridotti
Non cambia solo l’arco di tempo lungo il quale sarebbero stati disponibili gli incentivi ma anche l’importo totale messo a disposizione. Un governo di tecnici e di professionisti… della beffa, dopo aver fatto il danno. Infatti, se all’inizio il decreto sviluppo introduceva un fondo per gli ecoincentivi di 50 milioni di euro per il 2013 e di 45 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015, questo è sceso rispettivamente a 40 e 35 milioni di euro. Di questi, appena 4,5 milioni per ciascun anno destinati ai privati. Questi almeno si dovrebbero salvare dall’obbligo di rottamare un veicolo immatricolato da almeno 10 anni.

Effetto Roma anche sul governo tecnico. Pare diffondersi l’epidemia che colpisce tutte le persone che, una volta entrate (o salite, come preferite) in politica, perdono un po’  il senno ed il contatto con la realtà. Perché se prima erano irreprensibili persone più o meno qualunque, una volta messo piede a Roma e nei palazzi della politica vengono colpiti da una diffusa forma di negligenza.
La conseguenza porta alla capacità tutta italiana, sia di politici di professione che di liberi professionisti prestati alla politica, di creare norme che rimangono sul foglio e non vengono applicate.
E per fortuna che gli ecoinventivi erano inclusi in un documento chiamato “Misure urgenti”.

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