Alfa Romeo Giulia Yankee style
Sergio Marcchionne aveva detto stop e l’Alfa Romeo Giulia, la nuova berlina di segmento D che dovrebbe decretare il ritorno della casa di Arese negli Stati Uniti, ha ritardato il suo arrivo in America.
Sarebbe tutta una questione di schizzi, quelli che secondo l’AD di Fiat Group Automobiles non sono consoni al mercato USA. Al tempo, Marchionne disse che “lo stile della Giulia non piace agli americani, ma noi ci stiamo ancora lavorando“, e che i tempi di lancio della vettura sul mercato statunitense dipendono “da quando e se riusciremo a risolvere il problema estetico. Dovrà essere un’Alfa Romeo, come lo sono la Mito e la Giulietta; non vorremmo sbagliare con la Giulia”.
Così, secondo quanto trapela dalle crepe dei muri del Lingotto, sarebbero passati sotto l’egida della sede di Detroit cinque progetti di stile in origine concepiti a Torino.
Design al centro dell’attenzione delle novità Fiat
Il mercato americano diventa, per tutti i costruttori, molto importante visto il suo recente risveglio (basti pensare che Fiat raggiunge risultati positivi solo con le vendite di Chrysler in USA): quindi non si possono commettere passi falsi e Fiat questo lo sa bene, dal momento che ha già ritardato i suoi progetti.
Tra i progetti che hanno compiuto la transoceanica, la Jeep derivata dalla Fiat 500X (cioè la B-Cuv da produrre nello stabilimento di Mirafiori) ed, appunto, la Giulia, erede di Alfa Romeo 159 ed uno dei modelli più importanti per il Biscione.
Dopo quello della Giulia anche quello della futura Fiat Punto, il cui design degli esterni è stato bocciato (anche se in mancanza di partner col quale condividere gli investimenti, il problema relativo alla Punto diventa anche economico).