È una delle auto più ricercate dai collezionisti. L’Alfa Romeo GT Junior è una coupé dalle dimensioni compatte. Ha debuttato sulla pista di Balocco nel settembre del 1966. Si presenta con una linea semplificata. Il peso della vettura di 930 kg è inferiore di 20 kg a quello sorella maggiore. Le dimensioni di passo, pneumatici e carrozzeria restano invariate, cresce solo la carreggiata anteriore.
La GT Junior eredita il motore da 1.3 litri della Giulietta Sprint, di cui prende il posto: due carburatori doppio corpo Weber 40, due alberi a camme in testa e potenza di 103 CV. Manca il servofreno, adottato sul finire del 1967. Stesso discorso per il volante a tre razze di diametro troppo grande e con una corona troppo sottile, non esteticamente valido per una vettura sportiva e anche poco funzionale. Al suo posto, un volante di alluminio a due razze di nuovo disegno. Dotata di quattro freni a disco, l’Alfa Romeo GT Junior assicura una buona tenuta di strada. Notevoli l’accelerazione e la ripresa, con una velocità massima superiore ai 170 km/h. Cambio a cinque marce e trazione posteriore.
Sviluppi
Nel febbraio del 1969 esordisce la seconda generazione della GT Junior. Una svolta dal punto di vista meccanico, con l’introduzione della frizione a comando idraulico, modifiche alle sospensioni posteriori, nuovi sincronizzatori del cambio e modulatore di frenata. Cambiano anche gli interni, con un nuovo cruscotto, simile a quello adottato dalla 1750 GT.
Al Salone di Torino del 1970 debutta la terza serie. Scompare lo “scalino” che aveva caratterizzato le prime due serie (con riferimento allo spazio che intercorre tra il bordo anteriore del cofano ed il piano del frontale). Diverse le novità estetiche, mentre gli interni restano invariati. Quattro anni più tardi, viene lanciata sul mercato la quarta ed ultima serie, in listino fino al 1976. Rivisto soprattutto il frontale. Oltre 80mila le vetture assemblate durante l’intera carriera della GT Junior, con una diffusione e una fama di rilievo.