Sembra un libro fantasy, ma è tutta roba del nostro pianeta: Alfa Romeo, ogni trent’anni, produce una macchina che rimescola la categoria delle berline sportive, categoria che per altro è stata definita proprio dal marchio di Arese con la Giulia Super nel “motoristicamente lontano” 1962.
Da quando è stata presentata (anzi, da almeno un anno prima) la Giulia Quadrifoglio ha smosso la maggior parte delle chiacchiere da bar su quale fosse la regina della categoria. Canon o Nikon, Premiere o Final Cut, Giulia o M4? Ovviamente la risposta è semplice. Chi può permettersi una di queste auto non sta rinunciando a qualcos’altro, è una scelta dettata dal gusto. Un decimo al giro poi serve a chi corre per lavoro, non a chi corre per andare a lavoro.
Tolte le premesse veniamo finamente al punto. Negli Stati Uniti le gare a chi ha il giardino più grande sono un buon traino per l’economia, motivo per cui questo tipo di comparativa viene effettuata in maniera quantomeno scrupolosa.
I ragazzi di Motor Trend hanno quindi messo alla prova la nuova Giulia Quadrifoglio, inizialmente con un certo scetticismo legato all’automatico ad 8 rapporti -da quelle parti il manuale non è tra le opzioni di listino- poi sempre più stregati e convinti dalla berlina di Arese.
Qualcosa di simile lo ha fatto anche Jeremy Clarckson, che in una puntata di The Grand Tour ha dichiarato di essersi comprato una Quadrifoglio dopo aver finito di provarla. Con quali soldi non ci è dato saperlo, ciò di cui siamo sicuri è che nel nuovo continente il lavoro intrapreso da Sergio Marchionne per rilanciare Alfa Romeo ha avuto un notevole riscontro positivo.
Anche quando l’italiana viene messa a confronto con una BMW M3 Competition Package, nel circuito Thunderhill Raceway in California, il tester non ha dubbi. Con il suo V6 di derivazione Ferrari, la Giulia diverte di più e permette di sentirsi a proprio agio piuttosto in fretta, il che significa (a lungo raggio) andare più forte rischiando meno.
Tutto questo non risolve nulla, ma è come vedere la MotoGP in Malesia con gli spalti colorati di giallo fluorescente. Abbiamo delle eccellenze che, per un motivo o per l’altro, tentiamo di insabbiare. L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio – e nondimeno la versione più umana, spinta dal 2.2 Diesel- è una di queste, con buona pace dei suoi detrattori. Che sia più o meno veloce di una BMW M4 o di Audi RS6 non è un mistero che spetta a noi risolvere.
Di seguito, il video di Motor Trend con Giulia Quadrifoglio