Nuovo controverso capitolo per il Governo dopo che il Messaggero di Roma ha reso noto che lo Stato ha appena concluso un affare per 8.280 auto di servizio per un valore pari a 168 milioni di Euro. Il bando, istituito da Consob a fine 2018, comprende circa 7900 auto grigie (quindi con cilindrata inferiore ai 1.600cc) e 380 auto blu (con o senza conducente da oltre 1.600cc).
Interrogato sui fatti, il leader dei 5 Stelle Luigi di Maio ha affermato di non saperne nulla e che “avvieremmo un indagine interna per capire se questi bandi si stanno avviando in automatico – ha dichiarato durante una diretta ad RTL – ringrazio il giornalista che ha fatto l’inchiesta, se è vero si bloccherà tutto.”
Durissime, ovviamente, le repliche dell’opposizione, che ha voluto fare della facile ironia sulla vicenda. “Il governo del cambiamento e dell’anticasta acquista 9 mila auto blu, spendendo 168 milioni euro, e Di Maio fa finta di cadere dalle stelle e annuncia un’indagine interna. Per il Movimento il complotto oramai è diventato una prassi” ha dichiarato Stefano Pedica, PD, a cui ha fatto subito eco Maria Anna Bernini, Forza Italia: “Si passa da un eccesso all’altro, visto che col Paese in recessione il governo a maggioranza grillina ha deciso di rinnovare il parco macchine della Pubblica Amministrazione. Va precisato che alle forze dell’ordine andranno solo 1500 auto grigie. Dunque si tratta di un’abbuffata che sarà sicuramente necessaria, ma che stride in modo evidente con tutta la narrazione grillina. Se il Pil non cresce, aumentano almeno le auto blu”.
Carlo Rienzi, Presidente dell’Associazione Consumatori CONSOB, ha dichiarato “se sarà confermato lo shopping di auto blu a spese dei cittadini, la Corte dei conti dovrà bloccare i relativi bandi e appurare il danno erariale per le casse dello Stato e, di conseguenza, per la collettività. Sarebbe infatti assolutamente grave e contro qualsiasi principio di economicità e ragionevolezza acquistare nuove auto di Stato quando tutti gli indicatori economici del nostro Paese sono negativi e l’Italia attraversa una delicata fase di incertezza, nella quale i conti pubblici dovrebbero essere preservati da sprechi e costi assurdi legati ai privilegi della Casta.”