Arriva sul mercato Birba, il quadriciclo elettrico che segna il debutto del Gruppo DR nel segmento delle microcar. Un mezzo progettato per cambiare il modo in cui ci muoviamo nelle nostre città, combinando praticità, sostenibilità e un pizzico di carattere.
Mentre il traffico cittadino diventa sempre più congestionato e le zone a traffico limitato si moltiplicano nei centri storici, DR Automobiles Groupe ha colto l’opportunità per ampliare la propria offerta con un veicolo che risponde alle nuove esigenze di mobilità.
Birba si inserisce in quello spazio intermedio tra i quadricicli leggeri come la Fiat Topolino e la Citroën Ami e le citycar tradizionali come la Dacia Spring.
Con un nome che evoca simpatia e un carattere vivace, questo L7e full electric promette di rivoluzionare gli spostamenti quotidiani, offrendo una soluzione versatile sia per uso personale che professionale. Il tutto con un’autonomia che consente di superare i confini cittadini per avventurarsi anche oltre.
Uno dei punti di forza di Birba è il connubio tra ingombri esterni ridotti e capacità di carico generosa. Le dimensioni sono perfette per la giungla urbana: 2980 mm di lunghezza, 1490 mm di larghezza e 1637 mm di altezza, con un passo di 1960 mm. Numeri che si traducono in agilità nel traffico e facilità di parcheggio anche negli spazi più angusti.
Ma è aprendo il portellone posteriore che Birba sorprende davvero: il bagagliaio offre ben 700 litri di capacità, con una portata massima di 275 kg. Una caratteristica che la rende interessante non solo per la spesa settimanale, ma anche come strumento di lavoro per chi effettua consegne dell’ultimo miglio in centro città.
Esteticamente, le linee squadrate ricordano le kei car giapponesi, con un design che privilegia la funzionalità senza rinunciare a un tocco di personalità. La gamma si articola in tre allestimenti – Classic, Sport ed Ego – ciascuno con elementi distintivi e diverse possibilità di personalizzazione, dai cerchi in lega da 14” di serie agli specchietti coordinati con la carrozzeria.
Sotto la carrozzeria compatta batte un cuore elettrico efficiente: un motore sincrono a magneti permanenti con potenza nominale di 14 kW (19 CV) che può spingersi fino a 22 kW (30 CV) di potenza massima.
Abbastanza per raggiungere i 90 km/h di velocità massima e affrontare pendenze fino al 25%, prestazioni più che sufficienti per l’uso previsto.
Ad alimentare il propulsore provvede una batteria al litio-ferro-fosfato (LFP) da 13,9 kWh, tecnologia che garantisce affidabilità e sicurezza. L’autonomia dichiarata secondo il ciclo WLTP raggiunge i 182 km, un valore che permette di utilizzare il veicolo per più giorni in ambito urbano senza necessità di ricarica, e che consente anche qualche escursione fuori città.
La ricarica avviene in modo semplice e pratico: bastano 8 ore collegando il veicolo a una normale presa domestica, con una potenza massima in ingresso di 1,8 kW. Una soluzione che non richiede l’installazione di wallbox o l’utilizzo di colonnine pubbliche, semplificando notevolmente la gestione quotidiana del veicolo.
Birba offre inoltre due modalità di guida – Eco e Sport – per adattarsi alle diverse situazioni, oltre a un sistema di frenata rigenerativa che contribuisce a ottimizzare l’autonomia recuperando energia nelle fasi di decelerazione.
Nonostante le dimensioni contenute, l’abitacolo di Birba non rinuncia al comfort e alla tecnologia. Dietro al volante multifunzione di serie trova posto un quadro strumenti digitale a colori mentre al centro della plancia è presente un apposito alloggiamento per lo smartphone, che diventa così un vero e proprio computer di bordo grazie alla connettività Bluetooth integrata.
La dotazione standard comprende elementi solitamente riservati a vetture di categoria superiore: climatizzatore, alzacristalli elettrici con funzione di abbassamento a distanza, retrocamera con funzione Parking Assist, sensori di parcheggio, Radio DAB+ con altoparlanti nelle portiere e prese USB.
Sul fronte della sicurezza, Birba offre airbag per il conducente, cinture di sicurezza con pretensionatore e spie di mancato allaccio, sistema di spegnimento automatico in caso di collisione, avvisatore acustico per pedoni e monitoraggio della pressione degli pneumatici. Un pacchetto completo che garantisce tranquillità negli spostamenti quotidiani.
La versatilità è uno dei tratti distintivi di Birba. In quanto quadriciclo L7e, può essere guidato già a partire dai 16 anni con patente A1, rappresentando così una soluzione di mobilità indipendente per i più giovani. L’unica limitazione riguarda l’impossibilità di circolare in tangenziale e autostrada, restrizione comune a tutti i veicoli di questa categoria.
Per gli adulti, rappresenta un’alternativa pratica all’auto tradizionale per gli spostamenti casa-lavoro, con il vantaggio di accedere liberamente alle zone a traffico limitato grazie alla propulsione elettrica. I professionisti possono invece sfruttarne la capacità di carico per le consegne urbane, con una portata utile decisamente superiore alla media del segmento.
La facilità di guida e parcheggio la rende ideale anche per chi risiede nei centri storici, dove trovare posto per un’auto tradizionale diventa sempre più complesso e costoso. E con un’autonomia di 182 km, Birba non teme nemmeno qualche escursione fuori dal contesto cittadino.
Un altro punto di forza di Birba è il posizionamento di prezzo competitivo, ulteriormente migliorato dagli incentivi statali. La gamma parte da 12.900 euro per la versione Classic, salendo a 13.500 euro per la Sport e raggiungendo i 14.500 euro per la più ricca Ego. Cifre che includono IVA e messa su strada, escludendo solo IPT e immatricolazione.
Grazie agli incentivi statali attualmente in vigore per i quadricicli elettrici, il prezzo base della Classic scende a 9900 euro, che possono diventare addirittura 8900 in caso di rottamazione di un veicolo obsoleto.
Ai vantaggi economici iniziali si aggiungono poi quelli legati alla gestione quotidiana: assicurazione ridotta, manutenzione semplificata grazie alla motorizzazione elettrica, possibilità di parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu in molte città italiane e, naturalmente, costi energetici decisamente inferiori rispetto ai carburanti tradizionali.