A volte succede che un’auto oggi in grado di farci sognare al primo sguardo non abbia convinto i clienti a lei contemporanei. È sicuramente questo il caso della BMW 507, classica roadster dalle linee slanciate ed eleganti, ritenuta una delle più belle del marchio ma mai apprezzata durante gli anni di produzione.
Eppure su questo modello, presentato in anteprima a New York nel 1955 per puntare in modo deciso al mercato americano in modo da risanare un’azienda profondamente in crisi nel dopoguerra, la casa bavarese aveva puntato molto.
Nei progetti degli ingegneri e dei progettisti doveva dunque rappresentare una due posti a cielo aperto dal grande successo, soprattutto nelle vendite. Così non fu, nonostante una linea davvero riuscita, che peró non riuscì a vincere nel mercato americano la forza delle Camaro, o a raggiungere le prestazioni della rivale Mercedes 300SL.
Sotto al cofano di questa roadster dell’elica, che su richiesta poteva venir dotata di un hard top in grado di trasformarla in una due posti secca, viene montato un V8 da 3,2 litri dalla potenza massima di 150 Cv (195 in America). Troppo pochi per tener testa alla rivale che di cavalli ne mette in gara 215, arrivando a 250 km/h di velocità massima con uno scatto da 0 a 100 in 8 secondi.
La BMW 507 raggiunge invece una velocità di 205 km/h ed impiega 9,4 secondi per raggiungere da ferma la velocità di 100 km/h. Un divario significativo che da una spiegazione chiara del perché nonostante le intenzioni questa vettura pensata per una vendita su ampia scala non raggiunga minimamente il livello di produzione della rivale Mercedes, pensata invece come modello di lusso estremo e per pochi.