Volvo nasce a Göteborg, in Svezia, nel 1927 come sussidiaria di SKF, azienda produttrice di cuscinetti a sfera che manifesta interesse nel settore delle automobili. Il primo modello prodotto si chiama Volvo ÖV4 ed è, curiosamente, una cabriolet. Negli anni Trenta Volvo si afferma in Svezia la sua fama fatica ad oltrepassare i confini del paese scandinavo. Le cose cambiano nel secondo dopoguerra con la compatta Volvo PV444 (1947), prima vettura a scocca portante e prima Volvo ad ottenere un buon risultato commerciale anche all’estero. Negli anni Cinquanta nascono le prime station wagon della storia e ancora una volta il primato appartiene a Volvo con Duett (1953), modello che dà il via alle esportazioni negli Stati Uniti. Pochi anni dopo, sulla coupé Volvo P1800, fanno la loro comparsa le cinture di sicurezza a tre punti, grande innovazione che segna un punto fermo della storia moderna delle automobili. Sempre in tema di sicurezza, negli anni Sessanta, Volvo è la prima casa automobilistica a proporre il cruscotto imbottito e il seggiolino per bambini montato in senso opposto a quello di marcia.
Per quanto riguarda l’assetto del marchio nel 1979 Renault diventa azionista di minoranza del brand scandinavo, nel 1999 il reparto automobilistico viene venduto al gruppo Ford, che nel 2009 a sua volta lo cede al gruppo cinese Geely.
Volvo si distingue da sempre per l’attenzione rivolta alla sicurezza e alla robustezza, dettata in origine dalle condizioni climatiche del Nord Europa. Anche lo stile si piega a queste esigenze, almeno fino agli anni Novanta con vetture solide ma austere. Ricordiamo infatti le linee squadrate, quasi “a scatola” delle Volvo degli anni Settanta e Ottanta, di cui il modello più rappresentativo è la 240, seguita dagli spartani allestimenti “Polar”. La situazione cambia con il passaggio sotto l’egida Ford: il design comincia ad ispirarsi alle forme della natura, sembra levigato dagli elementi atmosferici, le linee si fanno più sinuose pur mantenendo un aspetto muscoloso, che deve continuare a comunicare robustezza. Nei modelli attuali il frontale, con la sua calandra squadrata, è la parte che più si richiama alla tradizione, mentre il resto della carrozzeria è improntato al dinamismo, alla sportività. Negli interni si prediligono materiali naturali come il legno e le pelli e le linee minimaliste e pratiche tipiche del design scandinavo.
Sul fronte della sicurezza, la ricerca di Volvo non si arresta: suo è ad esempio il brevetto relativo al sistema che monitora l’angolo cieco attraverso telecamere montate sugli specchietti retrovisori.
Dopo i modelli storici, dei quali ricordiamo le innovazioni relative alla sicurezza, il “nuovo corso” degli anni Novanta presta più attenzione all’estetica: con la berlina Volvo S60, la familiare V40 e le eredi dell’ammiraglia 850, Volvo S70 e V70, la casa svedese conquista nuovi estimatori. La gamma oggi è ampia. C’è la berlina compatta Volvo V40, dalla linea filante e dagli interni rigorosi, che ancora una volta segna nuovi standard per la sicurezza: è infatti la prima vettura a utilizzare un airbag esterno, posto alla base del parabrezza, per proteggere i pedoni in caso di urto. Volvo V60 e V90 invece continuano la tradizione delle station wagon svedesi, rigorose, essenziali ma rifinite con materiali di qualità. Volvo V40, V60 e V90 sono accompagnate dalle relative versioni Cross Country, studiate per affrontare anche gli sterrati. La parte alta della gamma è occupata dalla berlina Volvo S90, sobria ma dotata di ogni comfort. Volvo inoltre dai primi anni Duemila è presente nel segmento degli off-road di lusso, identificati con la sigla XC, dapprima con XC90, poi con le più piccole XC60 e XC40, vetture che puntano sulla comodità e sulla facilità di guida.