Chevrolet Camaro, la storia della supercar “yankee”

È stata concepita per sfidare la Ford Mustang e la Shelby GT500, le due migliori “muscle car” americane. La Chevrolet Camaro è una sportiva con motore anteriore e trazione posteriore. La storia della supercar “yankee” in Italia inizia solo nel 1998. Le radici di questa vettura invece affondano molto più indietro nel tempo. La Chevrolet Camaro è stata infatti presentata nel 1966 e lanciata sul mercato nel 1967.

 

La genesi
La prima generazione, disponibile nelle varianti coupé e cabriolet, condivideva il pianale e molti elementi della carrozzeria con la Pontiac Firebird. Molto ampia la gamma di motorizzazioni: si spaziava dai sei cilindri in linea ai V8, con cilindrate da 4 a 7 litri e potenze da 155 a 430 CV. Nel 1970 debuttava la seconda serie.

 

Tutte le misure di ingombro lievitarono. Rispetto alla versione precedente, era più lunga e più larga (ma anche più bassa). Nel 1974 venne introdotta una mascherina completamente rivista con paraurti in alluminio (per rispettare le normative americane sulla sicurezza).

 

Gli sviluppi
Nel 1982 la seconda generazione lasciò la scena alla terza, che portò una ventata di novità. Forme squadrate (carrozzeria e fari) iniezione, nuovi cambi e nuovi motori con cilindrata inferiore per contenere i consumi. La scelta dei propulsori comunque restava sempre ampia: si partiva da 2.5 litri per arrivare a 6.6 litri. Nel 1993 toccò alla quarta generazione, il primo modello di Chevrolet Camaro a debuttare nelle concessionarie italiane. Le linee diventarono più tondeggianti e venne ridotta la gamma di motorizzazioni. Rimanevano solo i V6 e i V8, con cilindrate da 3.4 litri a 5.7 litri.

 

Diverse le versioni speciali che si sono susseguite negli anni, così come le partecipazioni nelle competizioni sportive. E la storia continua con la quinta generazione.

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