La nuova Citroën C3 Aircross offre comfort, ampi spazi di carico e uno stile unico nel panorama. Il comfort di guida è grande e il tre cilindri a benzina PureTech offre 130CV sempre ben sfruttabili. Prezzi da 15.500€
Aircross è una sigla nata in America Latina, nel 2010, quando in Argentina e Brasile si decise di lanciare un SUV compatto votato all’avventura. Avanti sui tempi ma non nella dotazione -pare, tra le altre cose, che mancassero gli AirBag di serie- non ebbe il successo sperato ma vendette comunque molto. La Citroën C3 Aircross che guidiamo oggi è tutt’altra cosa.
Tecnologia, comfort e fruibilità sono le sue qualità più evidenti. Rispetto alla C3 standard, da cui eredita dotazioni e allestimenti, la nuova Aircross offre una seduta più ampia e un maggior comfort in tutte le situazioni. Abbiamo messo alla prova la versione Shine, top di gamma, equipaggiata con il 3 cilindri benzina PureTech da 1,2 litri e 130CV, propulsore particolarmente azzeccato da PSA che vi ha vinto l’Engine of the Year 2016.
Spicca poi il rotore del Grip Control che assesta le diverse centraline in base al tipo di fondo affrontato. La Citroën C3 Aircross in prova montava, come optional, interni in pelle e tessuto e tetto panoramico e viene venduta a 26.100€ chiavi in mano. La versione entry level ha invece un prezzo di 15.500€.
Citroën C3 Aircross ha dimensioni compatte, simili alla versione standard, ma seduta ed impostazione di guida sono più alte di diversi centimetri. Aircross ha una lunghezza di 4,154 metri per una larghezza di 1,976 (contando gli specchietti) e un’altezza da terra pari a 1,597 m. I progettisti del Double Chevron hanno lavorato in un’unica direzione, puntando a chi vuole sentirsi in alto per dominare la strada ma allo stesso tempo non vuole problemi nel gestire la stazza dell’auto, per alcuni un deterrente all’acquisto di SUV e Crossover.
Per questo la C3 Aircross ha un cofano corto, ampio e spiovente: dalla posizione di guida è facile rendersi conto dei reali spazi di manovra e al posteriore lo sbalzo è minimo. Nel nostro caso abbiamo cerchi in lega da 17″ e una coppia di paraurti che pongono l’accento sulle doti dinamiche dell’auto. Il frontale conferma gli stilemi di Citroën, con proiettori diurni a LED e fari incassati in rettangoli smussati, disegno che a ben vedere ritorna su buona parte della vettura: i cerchi, i gruppi ottici posteriori, le bocchette dell’aria, il volante e la strumentazione. La linea di cintura piuttosto alta conferma la tendenza delle case a questo tipo di design, mentre il parabrezza avanzato consente di offrire una maggior ariosità agli interni. Queste, a grandi linee, le peculiarità estetiche della nuova Citroën C3 Aircross.
La C3 Aircross ha la grande priorità di farci stare comodi. Noi e chi abbiamo intorno. Cominciamo col dire che si tratta di una delle vetture più spaziose della categoria grazie a un abitacolo studiato nei dettagli e a sedili particolarmente comodi. Abbiamo a che fare con simil-poltrone, ed anche al posteriore tre occupanti stanno piuttosto comodi. Interessante la possibilità di spostare il divanetto posteriore per offrire aumentare il carico del bagagliaio, che passa dai 410 litri standard ai 520 con i tre sedili in avanti.
Nel caso in cui lo spazio non bastasse è comunque possibile arrivare a 1.261 litri abbattendo il divanetto, ricavando un piano del tutto orizzontale. Una volta a bordo apprezziamo un abitacolo particolarmente solare, che sdrammatizza un po’ quella serietà indotta dalle auto di oggi. Belle le bocchette dell’aria e chiara la strumentazione, con due quadranti analogici divisi dallo schermo digitale posto al centro.
Il display infotainment è fluido e supporta AppleCarPlay ed AndroidAuto ma presenta un paio di criticità. Sotto la luce diretta del sole la luminosità non è sempre sufficiente ed i comandi del clima sono raggiungibili solo attraverso il menù dedicato. Questo significa perdere qualche secondo in più per adattarlo, doverlo fare senza guanti e perdere (almeno le prime volte) un pizzico di concentrazione. Citroën non è l’unica ad aver sposato questa soluzione, ma ci auguriamo che venga ripensata o rimpiazzata dalle classiche rotelle.
Cominciamo a dire che la prima sensazione salendo a bordo è quella di un piacevole dejà vù. Questo perché abbiamo avuto la fortuna di provare una DS23 (qui l’articolo completo) alla quale si devono buona parte degli standard tecnologici dell’epoca e, soprattutto, un divano estremamente comodo sia per chi siede davanti che per chi sta dietro. In qualche modo sembra che la nuova Aircross abbia ripreso i concetti dello Squalo e gli abbia fatti suoi: il sedile non è contenitivo, non punta alla sportività anche quando (come in questo caso) sotto al cofano c’è un propulsore votato al quotidiano. Grande comfort quindi, il che ci ha lasciati un pelo perplessi di scoprire che, una volta regolata la posizione di guida nel modo migliore, ci fosse poco spazio tra la testa ed il cielo della vettura. Chi vi scrive è alto un metro e ottanta, ma sembra che per guidare la C3 Aircross come un SUV (perché è comunque possibile abbassare la seduta) non convenga essere più alti.
Accendiamo l’auto, che parte silenziosamente. L’Head-Up Display è ben congegnato e aiuta sia a mantenere la giusta velocità che a seguire al meglio le indicazioni del navigatore. Una volta messo lo smartphone all’inizio del tunnel centrale, dove viene ricaricato via wireless, ci accorgiamo che non ci sono altri vani a portata del guidatore, fatta esclusione per le tasche sulla fiancata delle portiere. Il bracciolo infatti è particolarmente sottile e non ha la classica tasca portaoggetti.
Detto questo, le sensazioni offerte dallo sterzo sono davvero ottime. È infatti sufficientemente leggero per affrontare la città ma non per questo poco preciso. Ciò che conquista subito di questa vettura però è il cambio (manuale) a sei rapporti, senza dubbio uno dei migliori della categoria. Gli innesti sono sempre precisi e la corsa relativamente corta, il che insieme ad una frizione ben calibrata offre davvero un feeling perfetto.
Dopo un paio di giorni in città, dove l’auto si è distinta per una grande facilità di utilizzo, abbiamo deciso di portarla in alta montagna a saggiare le doti del Grip Control e delle velleità tuttoterreno raccontate dagli ampi passaruota e dall’assetto rialzato. Nella gallery vedrete che lo abbiamo fatto davvero. Abbiamo portato la Citroën C3 Aircross su strade non asfaltate circondate da boschi in mezzo a neve, foglie bagnate e terriccio. Ciò che ci ha stupito, in assoluto, è il lavoro inattaccabile delle sospensioni.
La C3 Aircross assorbe bene tutte le imperfezioni, si adatta e smorza nella maniera migliore possibile buche e avvallamenti. Al contrario di grossi SUV e fuoristrada specialistici, non subisce un “contraccolpo” in termini di stabilità e assetto. Si lascia guidare. Il Grip Control invece è più che altro un aiuto in situazioni difficili, ma non va confuso con una trazione integrale. Una centralina dedicata aiuta l’auto a gestire potenza, erogazione, sterzo e freni a seconda della modalità scelta (fango, terra, sabbia, neve ed ESP off). Sotto una pioggia torrenziale l’auto si è comportata comunque bene, limitando le perdite di aderenza senza interrompere troppo bruscamente l’erogazione.
Questa vettura è pensata per chi non ha intenzione di ritrovarsi a manovrare SUV di proporzioni notevoli ma sente comunque la necessità di spazi e comfort tipici del segmento. Dove la C3 “standard” è reattiva e rigida, la Aircross risponde con comodità e sicurezza. Il bagagliaio modulabile poi rimane una carta valida in diverse situazioni, anche perché se avete un figlio potete spostare solamente due dei tre sedili in posteriori. Gli ADAS, aiuti di assistenza alla guida, sono optional: non c’è da stupirsi, in quanto non si tratta di un veicolo di segmento premium e farne a meno risulterebbe relativamente semplice.
In conclusione Citroën ha sfoderato un modello interessante sotto diversi punti di vista, a cominciare dalle linee particolari e mai scontate e continuando con un abitacolo spazioso e comodo. Davvero a punto sospensioni e cambio, così come il motore che spinge relativamente forte e consuma poco, a patto di non farlo girare a regimi troppo elevati. Peccato solo per il clima via infotainment e la mancanza di vani portaoggetti ma, tutto sommato, si tratta di una rinuncia più che accettabile.