Citroen

Citroen ha spesso segnato le tappe della storia dell’automobilismo e anche in quest’ultimo periodo non manca di prendersi parte della scena del mercato. Ad esempio con la nuova Citroen C3: stile più essenziale, finiture di alto livello, una struttura intelligente che offre un’abitabilità eccezionale, pur rimanendo tra le più compatte del mercato, con un confort a bordo ed un comportamento su strada eccezionali, in città come fuori porta. Con queste prestazioni, le migliori del segmento, la Nuova C3 conquista il ruolo di vettura principale per la famiglia e di veicolo ideale destinato alle flotte.

Molto in comune ma non lo stile con la sorella DS3: all’avanguardia da sempre in materia di stile, innovazione e siucrezza, Citroen ha festeggiato il novantesimo compleanno in maniera molto speciale. Se qualcuno si aspettava uno sterile comunicato stampa celebrativo e al massimo un’edizione speciale di modelli già in listino, evidentemente non conosce bene la filosofia del Double Chevron. Invece ci troviamo davanti una concept car molto vicina alle linee di produzione, capostipite di una nuova linea di modelli che è quasi un nuovo marchio. Se BMW ha resuscitato la Mini e Fiat ha riproposto la 500, Citroen è andata oltre: forte di quella leggenda a quattro ruote che risponde al nome di Citroen DS, è in arrivo un’intera linea di modelli. Queste vetture saranno caratterizzate da stile ricercato, meccanica moderna ed ecologica, finiture al top. Primo assaggio della “Linea DS” è la nuova Citroen DS3.

Interessante proposta anche la Citroen C4: se la versione sportiva a tre porte si fa notare per l’originalità del suo stile, la 5 porte non fa gridare allo scandalo in quanto a carrozzeria, ma soddisfa le esigenze di chi l’auto la vuole innanzitutto guidare più che guardare. Giro giro tondo Non vogliamo essere fraintesi: C4 è una gran bella compatta, proporzionata ed elegante con quelle sue linee arrotondate. Il frontale, caratterizzato da gruppi ottici estesi, si identifica immediatamente grazie alla mascherina cromata che comprende il simbolo del Double Chevron. La vetratura laterale segue l’andamento discendente del padiglione, e si interrompe in prossimità della fanaleria posteriore estesa sui montanti. Il portellone, infine, sembra quasi incastonato tra i due gruppi ottici, e si evolve in un paraurti che più pulito non si può. In questo facelift, i paraurti hanno dimensioni un po’ più generose, i cerchi in lega hanno nuovi disegni mentre la linea della calandra è interrotta dal doppio chevron.

Assolutamente funzionale, oltre che con ottime finiture la C5, sia in versione berlina che station wagon: Ottima cura degli interni, come si diceva più sopra, con un’evidente eredità acquisita dalla C6. Abbiamo testato i due diesel che assorbiranno gran parte delle vendite di questa berlina, ovvero il 2.0 HDi da 138 CV e il 2.2 HDi da 173 CV. Per entrambi possiamo dire che dinamismo e comfort sono gli aspetti dominanti del progetto, C5 risponde energicamente (ovviamente meglio con il 2.2) alle nostre esigenti manovre, regalando sempre e comunque una comodità sia di guida che di marcia davvero invidiabili. Lo sterzo è morbido ma preciso, regge bene le sollecitazioni del tracciato insidioso che attraversiamo nell’affascinante terra portoghese. Le irregolarità della strada sono filtrate benissimo dall’eccellente comparto sospensioni (Idrattiva III, ma è possibile scegliere anche una sospensione diversa più tradizionale), mantenendo sempre un comfort degno del marchio, che unito all’ottima insonorizzazione rendono il viaggio molto piacevole. La frenata è equilibrata, la tecnologia soccorre nel modo giusto (anche invasiva se occorre), mentre per quanto riguarda i comandi centrali del volante richiedono comunque un breve apprendistato. Il 2.0 da 138 CV risponde bene, confermandosi adeguato alla stazza (circa 1550 kg, per una lunghezza di 4829 mm).

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