Ferrai Breadvan: nessuna come lei
La Ferrari 250 GT Drogo Breadvan è una vettura unica, caratterizzata da una storia avventurosa che coinvolge molti nomi celebri dell’automobilismo italiano. L’originale “coda tronca” voluta dal conte Filippi era una berlinetta estrema nelle forma e nelle scelte tecniche, nata per contrastare le dilaganti 250 GTO protagoniste delle principali gare sportive dell’epoca. Sviluppata sulla stessa meccanica della 250 passo corto, quella nota come SWB, da Piero Drogo e Giotto Bizzarrini, per la sua forma squadrata alla ricerca di una nuova strada aerodinamica, la macchina appariva come una sorta di camioncino da corsa. Di qui il nome Breadvan regalatole dagli inglesi. Veloce ma non fortunata, corse tra l’altro a Le Mans, fu osteggiata da Enzo Ferrari che non voleva avversarie per la sua imbattibile 250 GTO. Funestata da problemi tecnici, la Breadvan vantava un assetto più basso, una migliore distribuzione dei pesi ed eccelleva sul piano aerodinamico.
L’incredibile storia della Ferrari Breadvan
Lo sviluppo fu affidato a lla carrozzeria Sports cars di Piero Drogo,che insieme a Giotto Bizzarrini modificò profondamente una Ferrari GTO a passo corto per ottenere “l’arma definitiva” per la 24 ore di Les Mans. Nel 2010 la Breadvan ha ricevuto l’Attestato per vetture di interesse storico, documento riconoscitivo dedicato alle Ferrari che, pur non rispondendo ai criteri fissati nell’ambito della “Procedura di Certificazione Ferrari”, in ragione della loro storia sportiva e/o della partecipazione a rilevanti eventi internazionali, presentano appunto un interesse storico. Di questi modelli probabilmente la Breadvan rappresenta l’esempio più emblematico, figlia di un’epoca lontana dall’elettronica e permeata di genuina, sfrenata passione per i motori.