Ormai è fatta: la tanto attesa fusione tra il Gruppo Fiat-Chrysler Automobiles e quello che include i marchi francesi Peugeot e Citroen è stata approvata anche dagli azionisti di entrambe le parti, riunite nella giornata del 4 gennaio per convalidare gli emendamenti finanziari e gestionali di quello che diventerà, di fatto, il quarto costruttore a livello mondiale del settore automotive.
Si chiamerà Stellantis, avrà sede legale in Olanda e potrà contare su un accordo al 50% tra FCA e PSA, capace di far valere una produzione di ben 9 milioni di veicoli l’anno e un fatturato prossimo ai 200 miliardi di Euro. Il suo presidente sarà quello della Ferrari, John Elkann, mentre il ruolo di amministratore delegato sarà coperto da Carlos Tavares, manager che era già alla guida della compagine francese.
Con un 99,8% dei voti favorevoli da parte degli azionisti PSA e un 99,1% di quelli FCA, l’approvazione ottenuta qualche giorno fa pone fine (momentaneamente) a un viaggio iniziato nel 2018, quando il Gruppo Fiat-Chrysler aveva cominciato a mostrare interesse nei confronti della Renault: il mancato accordo tra le parti, però, ha portato in campo PSA, con cui la joint venture che stiamo vivendo oggi dovrà affrontare un ultimo gradino per diventare una concreta realtà.
Dopo il via libera ottenuto dalla Commissione Europea, nonostante qualche riserva sui veicoli commerciali leggeri che richiederà un ulteriore accordo da parte di PSA con Toyota per evitare un aumento dei prezzi per i clienti esteri, ora resta solo la formalizzazione della nascita di Stellantis con la sua conseguente quotazione in borsa. Due tappe previste rispettivamente per il 16 e il 18 gennaio, che apriranno di fatto le porte dei mercati americani al Gruppo Peugeot-Citroen e di quelli asiatici a Fiat-Chrysler Automobiles, senza dimenticare l’elevatissima concentrazione di veicoli da entrambe le parti che prenderanno piede in Europa nei prossimi anni.