Saremo sinceri cari amici di Infomotori.com! A noi il Calendario Pirelli 2016 non piace per nulla! Sicuramente farà parlare visto che sono sparite le modelle (formose, filiformi, etniche, bizzarre che volesse il fotografo di turno) per dar spazio alle donne reali e intelligenti o di carattere, che ovviamente non devono essere necessariamente delle bellezze. Associare intelligenza a bruttezza (alcuni scatti sono davvero imbarazzanti e che li abbia fatti una donna ci sconcerta) ci pare un pessimo stereotipo quasi che essere bella e intelligente non sia possibile per il genere femminile!
Cara Pirelli tutti parleranno di te ma se fai gli pneumatici come questi calendari allora invitiamo i nostri lettori a montare già da adesso pneumatici invernali Michelin, Yokohama, Dunlop, Goodyear o Hankook…! Se per andare sulle copertine un’istituzione come il Calendario Pirelli deve arrivare a queste provocazioni tanto vale chiudere in gloria senza dover per forza continuare a fare minestre insapore. Ovviamente questo è il nostro giudizio e ad altri invece questo Calendar potrebbe far andare in estasi (de gustibus…)
Infomotori.com ha un pubblico maschile e per sicurezza abbiamo chiesto solo alle donne cosa ne pensassero del Calendario Pirelli 2016. La sintesi è stata penosa e anche offensiva volendo far passare la donna di spessore come una presenza imbarazzante con una fotografa che sembra rimpiangere Botero o magari anche gli impressionisti… Abituati a vedere donne nude appese come oggetti sul muro di una officina e sorprenderci a “mettere a fuoco” per veder meglio e di più, ora potremmo davvero rimanere sconvolti nel trovare le rugosità di Patti Smith e la vecchiaia di Yōko Ono.
La sensualità è stata abbattuta dalla voglia di cambiare attirando un pubblico diverso, più moderno e attento non più all’estetica ma all’interiorità. Ma il target è veramente cambiato? O è solo il bisogno di trovare una scusa per far parlare di sè e se fosse non osiamo pensare come sarà il Calendario Pirelli 2017, magari con un pensionato per celebrare la terza e quarta età… Si parla molto del significato che l’uomo ha affibbiato alla donna ritraendola come un soprammobile ma ora guardando questo calendario ci viene da pensare che solo le donne vissute siano portatrici di intelligenza. Gli estremi si attraggono ma non è quello che è successo quest’anno al Calendario Pirelli 2016. Non ci sono più le classiche donne magre o formose che saziavano gli occhi e facevano venir sete. Al loro posto geni, filantrope e campionesse hanno posato in pose poche volte sexy e tante volte innocue.
Dovremmo dire alle menti e responsabili di questo calendario che vecchiaia e bruttezza non sono l’esclusività dell’intelligenza. Ci sono moltissime donne che pur essendo bellissime sono anche molto intelligenti: dirigenti, avvocati di successo, scienziate e persone comuni popolano questo mondo. Loro sicuramente avrebbero rispettato il target ma non solo, sarebbero state un vero motivo di svolta per il concetto che rozzamente si è cercato di esprimere. Si può comunque dire che questo calendario resterà alla storia come il più visto? No, come il più spettegolato. Poi ovviamente per alcuni rappresenterà la nuova frontiera dell’intelligenza e per altri uno spreco ambientale e di CO2.
Non ci resta che sperare nel 2017 e, se proprio vogliono stupirci ancor di più, potrebbero mettere 12 loghi di Onlus e destinare gli importanti investimenti a favore delle stesse associazioni benefiche, il ché lascerebbe sicuramente più contenti e soddisfatti rispetto a quanto hanno fatto le immagini che abbiamo visto con l’edizione 2016. Forse siamo stati un po’ cattivelli ma sicuramente sinceri, senza ovviamente nulla togliere alle protagoniste che, singolarmente, hanno tutta la nostra stima e non meritavano di finire, a nostro modesto avviso, in una compilation di questo genere. Per chiudere con una battuta, noi preferiamo la Guida Rossa Michelin 2016!
Prima di accomiatarci da voi ci piace riportare qui sotto il pensiero del nostro team femminile che noi maschietti condividiamo:
Calendario Pirelli 2016: perché non è un calendario femminista
Bene o male, l’importante è che se ne parli. Ma il calendario Pirelli 2016, a nostro avviso, sarà un flop. Le motivazioni sono duplici, una è commerciale, l’altra etica. Iniziamo dalla prima. Non si critica la scelta di ritrarre donne di successo, di per sé onorevole, bensì la tipologia di prodotto, che in questi termini poco si accosta al target di riferimento. Dal calendario Pirelli ci si aspetta bellezza, sensualità e femminilità. E la sfera di appartenenza di un calendario del genere, ci dispiace, è estetica, ancor prima che concettuale. Ricordiamo che dall’osare al suicidarsi il passo è breve.
La questione poi attraversa un altro aspetto, ancor più fondamentale. Queste fotografie, anziché sdoganare il mito della donna oggetto, ottengono esattamente l’effetto contrario, dando un messaggio del tipo: “se sei intelligente non puoi essere bella”. Il ché, a nostro avviso, risulta ancor più maschilista. Non si tratta di discriminare la bruttezza, sia chiaro, considerata anche la sua relatività. Ma sarebbe stato più opportuno per Pirelli concentrarsi maggiormente su un’altra idea: “sono una donna di successo, la mia carriera l’ho conquistata con la mia intelligenza; detto ciò, non per questo rinuncio alla mia femminilità”. Se quindi l’intenzione era quella di spogliare questo iconico e storico calendario dal pregiudizio che si è sempre portato appresso, questo di certo non è stato il modo migliore. Anzi, diciamocelo, siamo ben lontani dall’obiettivo.
Pirelli ha compiuto un miracolo: ha messo d’accordo maschi e femmine nel giudicarlo davvero triste, almeno secondo noi comuni mortali: e voi che ne pensate? Io, Carlo Valente, continuo a dire a tutti W LA GNOCCA!!!