Lancia Stratos: immagini del prototipo

La Lancia Stratos esce dal limbo per fare i primi giri di ruota nella realtà. Dopo le immagini della settimana scorsa, eccon altre di nuove che annunciano un lavoro quasi definitivo. Che rimarrà però un privilegio solo per due persone: infatti il prototipo è voluto dal collezionista tedesco di auto che risponde al nome di Michale Stoschek e di suo figlio Maximiliam. Oltre a ricoprire una carica presso uno dei fornitori del noto marchio di sistemi audio Bose, Stoschek è anche un accanito pilota di rally e ha vinto alcune gare, tra le quali la Rally EM tra auto storiche al volante di una Porsche 911 S del 1972.

La nuova Lancia Stratos dovrebbe essere presentata alla stampa tedesca alle prime brume di novembre al circuito francese Paul Ricard, alcuni giorni dopo aver completato i test al circuito Fiat di Balocco.

La Stratos ha sicuramente dei ritocchi in chiave moderna, come ad esempio le luci a led, ma innanzitutto riprenderà lo stesso design degli anni ’70 allora considerato avanguardista. Un esempio della filosofia su cui si basa la ricostruzione della vettura si può vedere nella strumentazione che combina indicazioni analogiche con quelle tradizionali, dove è interessante notare che la zona rossa del contagiri inzia a 9000 giri e la velocità massima arriva a 360 km/h.
Il suo abito sarà in fibra di carbonio che limiterà il peso a 1.240 kg mentre il propulsore avrà una potenza di quasi 515 cv.

Non si sa ancora se la Stratos sarà un esemplare unico per Stoshcek e figlio o se entrarà in produzione in serie limita, nonostante alcune voci riportino di una mini produzione di 25 esemplari.
Potrebbe non chiamarsi  Lancia e nemmeno riportare il nome Stratos, poiché il marchio appartiene a Chris Hrabalek della Fenomenon, l’azienda che detiene i diritti d’utilizzo del nome Stratos. Però si direbbe che Michael Stoschek sarebbe in buoni rapporti con Hrabalek.

Non è eslcuso che questo esemplare possa venire presentato a ottobre al prossimo Salone Mondiale dell’Auto di Parigi (2-17 ottobre 2010).

Il difficile compito di ridisegnare l’avveniristica auto di Gandini, Gobbato e Bertone è toccato a Jason Castriota, ora alla guida del design di Saab, ma questo modello è stato costruito negli ultimi due anni da Pininfarina.

STORIA

La Lancia Stratos HF, o come viene ricordata, Stratos, è stata prodotta dal 1973 al 1976 dalla Lancia su progetto di Marcello Gandini per Bertone.

All’uinizio venne presentata come dream car dal nome “Prototipo Zero” per essere presentata per la prima volta al Salone dell’automobile di Torino del 1970 da Bertone.
Il progetto iniziale era di una autovettura sportiva a motore centrale (quello di una Lancia Fulvia recuperato in una demolizione) ma dalla concezione avveniristica per il tempo.

A Marcello Gandini (lo stesso che disegnò la Fiat X1/9, le Lamborghini Miura e Countach) si deve il design, allora non ancora definitivo ma capace di attrarre subito l’interesse della squadra corse Lancia, guidata da Cesare Fiorio che cercava la sostituta della Lancia Fulvia per i rally.
Nacque così la Stratos HF, la prima automobile di serie progettata apposta per i rally.

Nella versione definitiva, il motore fu quello della Ferrari Dino 246 tanto da essere commercializzata col marchio Ferrari impresso sulla testata.

L’attività di produzione agli inizi fu così lenta da costringere la Stratos a iscriversi alla gara come Gruppo 5 e solo dopo aver raggiunto la quantità di esemplari prodotti richiesta per l’omologazione potè passare in Gruppo 4.
Vi furono molte polemiche in merito, perché Cesare Fiorio dichiarò che al 23 luglio1974 vennero costruiti 500 esemplari per poi abbassare la soglia a 400 un anno e mezzo dopo. Schierata nei rally nel Gruppo 4 per anni fu l’auto da battere, diventando Campione del Mondo per tre stagioni consecutive dal 1974 al 1976

In gara esordì nel 1972 al Tour de Corse, pilotata dal migliore disponibile, Sandro Munari detto “Il Drago”, mentre il suo primo successo arrivò l’anno successivo al Rally Firestone di Spagna. Gli unici rally mondiali che mancano nella sua bacheca sono il Rally RAC e il Safari Rally, dove nel 1975 Munari arrivò secondo.

Nonostante i suoi successi, la Stratos nel 1977 venne pensionata dalla Fiat rimpiazzandola con la Fiat 131 Abarth Rally. Scelta dettata dalla convenienza commerciale per promuovere l’immagine del nuovo modello per le famiglie.

Vennero prodotti altri due esemplari appositamente per gareggiare come Gruppo 5 Turbo, uno dei  quali andò distrutto nel circuito austriaco di Zeltweg, mentre l’altro vinse il Giro Automobilistico d’Italia nel 1976. Ora si trova a far parte della collezione Matsuda in Giappone dove era finita per partecipare ad un campionato per vetture Silhouette al quale però non prese mai parte.
Il più grande collezionista di Stratos nel mondo è Chris Hrabalek, che detiene undici pezzi, inclusa quella del 1977 per il Safari Rally. L’esiguo numero di esemplari costruiti la rende uno dei modelli più ricercati.

Il 22 dicembre 2008 muore Pierugo Gobbato. Fu uno dei “padri” della Stratos e diresse la collaborazione fra Bertone e Lancia. Suo padre era l’ingegnere Ugo Gobbato: sotto la sua direzione impedì ai nazisti di trasferirea l’Alfa Romeo e i suoi materiali in Germania.

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