Maserati 450S, una cabrio nata per correre

Il suo motore faceva invidia a tutti. La Maserati 450S era una vettura da competizione, spinta da un propulsore V8 da 4.5 litri in grado di erogare oltre 400 CV (la potenza era talmente elevata che non si riuscì a misurarla al banco di prova). Equipaggiata con quattro carburatori Weber da 45, montava un cambio ZF a cinque marce e toccava i 320 km/h. La 450S ereditava alcune soluzioni tecniche dalla Maserati 300S e usava il ponte De Dion. È stata presentata nel 1956, ma la gestazione è iniziata nel 1954 (progetto Alfieri, Bellentani, Taddeucci, Colotti). Dotata di un telaio tubolare, era una cabriolet a trazione posteriore.

Sviluppi
Per quanto riguarda il propulsore, sono state preparate due versioni successive: una con cilindrata di 4.700 cc e potenza di 410 CV, un’altra da 5.600 cc con 526 CV. La Maserati 450S ha disputato il campionato del mondo Fia vetture sport nel 1957 in forma ufficiale, con piloti del calibro di Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Jean Behra. Ha corso pure in altri campionati e gare in tutto il pianeta, soprattutto in America. Un esemplare della Maserati 450S è stato modificato e trasformato in versione coupé da Zagato, con un ottimo risultato estetico. La linea molto slanciata e aerodinamica era ideale per i lunghi rettilinei della Sarthe, dove si superavano abbondantemente i 300 km/h. La 450S Coupé Zagato, soprannominata “il Mostro”, fu pronta a tempo di record per la 24 Ore di Le Mans.

Il potenziale per puntare alla vittoria era altissimo, vanificato però da una messa a punto sommaria a causa della mancanza di tempo. Nel 1958 la 450 S è stata estromessa dal mondiale per colpa dei regolamenti Fia, che ammettevano vetture con cilindrata di massimo 3.0 litri. La 450 S tuttavia continuò a correre in forma non ufficiale, ottenendo numerose vittorie.

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