Posto che le automobili nate a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70 possiedono tutte o quasi un fascino particolare, non si può non collocare la Maserati Ghibli fra le più belle in senso assoluto grazie al suo straordinario design, sportivo e allo stesso tempo molto pulito ed elegante. La supercar del Tridente superò per fama e vendite anche le dirette rivali Ferrari Daytona e Lamborghini Miura, due pezzi grossi dell’automobilismo.
Il progetto di realizzazione viene affidato all’Ingegner Alfieri, mentre il disegno della linea viene realizzato da Giorgetto Giugiaro per conto della nota Carrozzeria Ghia. Il debutto della Ghibli avviene nel 1967 con la produzione dei primi esemplari, in seguito alla presentazione in anteprima del prototipo al Salone dell’auto di Torino del 1966.
Alcune soluzioni di design furono decisive nel successo della vettura, che possedeva come le rivali un cofano allungato ma che si distingueva soprattutto per i fari a scomparsa e per la fiancata laterale molto sobria e pulita, nonostante generi nell’osservatore un senso di dinamismo e fluidità.
Al momento del lancio sul mercato la Maserati Ghibli è disponibile nella sola versione Coupé, ma dal 1969 le viene affiancata una versione Spider di cui verranno realizzate ex novo solamente 125 unità sui 1274 esemplari totali di questo modello, mentre diverse versioni Coupé sono state trasformate in un secondo momento con il taglio del tetto rigido.
Per quanto riguarda il motore la Ghibli prima versione montava un V8 da 4.7 litri e 330 CV di potenza, con alimentazione a quattro carburatori che permette alla Maserati di raggiungere i 270 km/h e un accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi. Nel 1970 in occasione del restyling debutta anche la versione Ghibli SS, con un nuovo motore da 4.9 litri e potenza aumentata a 335 CV e una velocità massima incrementata a 280 km/h.