La recente instant survey di Areté offre uno spaccato chiaro e dettagliato sulle abitudini di mobilità dei giovani under 35 in Italia, una fascia di consumatori che nei prossimi anni diventerà sempre più importante per il mercato automobilistico.
L’indagine, condotta a novembre, si pone l’obiettivo di comprendere come le nuove generazioni approcciano l’uso e l’acquisto dell’auto, tracciando parallelismi e differenze con le generazioni precedenti.
L’indagine di Areté conferma che l’auto continua a essere il mezzo di trasporto privilegiato dai giovani italiani sotto i 35 anni. Più del 60% dei partecipanti alla survey utilizza quotidianamente la propria vettura per spostarsi, superando di gran lunga tutte le altre opzioni di mobilità disponibili.
I mezzi pubblici, seppur rappresentino una valida alternativa, vengono scelti solo dal 17% del campione, mentre scooter e moto coprono il 5% delle preferenze. Soluzioni più sostenibili come la bicicletta si fermano al 3% mentre il 9% degli intervistati ha dichiarato di spostarsi abitualmente a piedi.
Questa forte centralità dell’auto nelle abitudini quotidiane dei giovani può essere attribuita a diverse ragioni. La comodità rimane uno dei fattori principali: l’auto garantisce la possibilità di muoversi senza vincoli di orario e con maggiore flessibilità rispetto ai trasporti pubblici, specialmente nelle aree meno servite.
Per molti, possedere un’auto rappresenta anche una forma di indipendenza, permettendo spostamenti individuali senza dipendere da terzi o da orari prestabiliti.
Un altro elemento che influenza questa preferenza è il ruolo delle abitudini familiari. Le nuove generazioni crescono osservando i comportamenti delle loro famiglie, dove l’auto è spesso percepita come un bene essenziale per la vita quotidiana.
L’auto, quindi, non è solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo di praticità e libertà. Nonostante la crescita delle alternative di mobilità condivisa e delle nuove tecnologie, i giovani under 35 continuano a considerare l’auto come una parte centrale della loro routine e delle loro esigenze personali.
Nonostante l’ampia disponibilità di informazioni online e l’evoluzione delle piattaforme digitali, i giovani under 35 continuano a preferire un approccio tradizionale quando si tratta di acquistare un’auto.
La concessionaria rimane la tappa fondamentale nel processo decisionale: quasi la metà del campione intervistato, il 46%, dichiara di voler visitare un dealer fisico per toccare con mano il veicolo, vederlo da vicino e ricevere un contatto diretto con il personale specializzato.
Tale comportamento evidenzia la necessità di un’esperienza concreta e tangibile, che solo il rapporto diretto può offrire. La visita in concessionaria non è solo un momento di verifica pratica, ma anche un’opportunità per ricevere risposte immediate e dettagliate sui modelli, le caratteristiche e i vantaggi economici delle diverse vetture.
Al contrario, solo una piccola percentuale, pari al 4%, sfrutta i social media come strumento principale per prendere decisioni di acquisto. Anche se la generazione under 35 è nativa digitale e abituata a utilizzare il Web per altre attività, l’acquisto di una vettura rimane un evento importante, che richiede maggiore sicurezza e fiducia.
I siti specializzati e le piattaforme online rappresentano comunque una fonte secondaria per acquisire informazioni, ma non sostituiscono l’esperienza diretta offerta dal concessionario.
L’aspetto economico gioca un ruolo centrale nelle scelte dei giovani consumatori. Il budget a disposizione per l’acquisto di un’auto è chiaro e contenuto: la maggior parte degli intervistati è disposta a spendere un massimo di 20.000 euro. Questo dato sottolinea quanto sia rilevante il rapporto qualità/prezzo nella decisione finale. I giovani non cercano necessariamente l’auto più tecnologicamente avanzata o prestigiosa, ma piuttosto un modello affidabile, pratico ed economico.
L’indagine di Areté evidenzia un calo significativo dell’interesse dei giovani under 35 per le auto a basse o zero emissioni, come le vetture elettriche e ibride. Rispetto alla survey condotta due anni fa, la quota di preferenza per le auto elettriche è diminuita dell’11% mentre quella delle vetture ibride ha subito una flessione del 4%.
Parallelamente, si assiste a una rinnovata attenzione verso i motori tradizionali. Il diesel, che sembrava destinato a un graduale declino negli ultimi anni, registra un aumento di interesse del 10% mentre le preferenze per le auto a benzina crescono del 7%.
Pur rimanendo sotto la soglia complessiva del 40%, queste tendenze mostrano come i giovani siano spinti a rivalutare soluzioni consolidate, probabilmente per ragioni di praticità ed economicità.
Alla base di questo fenomeno ci sono fattori concreti e strettamente legati alla realtà quotidiana. Il costo elevato delle auto elettriche e ibride rappresenta uno degli ostacoli principali, soprattutto per una fascia di consumatori attenta al budget e con una spesa media che non supera i 20.000 euro.
Anche le infrastrutture di ricarica limitate giocano un ruolo importante: la carenza di stazioni di ricarica, soprattutto al di fuori dei grandi centri urbani, alimenta dubbi sulla praticità di utilizzo delle vetture elettriche.
La percezione della tecnologia è un ulteriore elemento che frena l’interesse. Nonostante i progressi, i giovani sembrano ancora considerare l’elettrico come una soluzione non completamente matura, soprattutto in termini di autonomia e tempi di ricarica.
La mobilità condivisa rappresenta una soluzione concreta e accessibile per le nuove generazioni, ma continua a svolgere un ruolo complementare rispetto all’utilizzo dell’auto privata. I dati raccolti da Areté mostrano come il car sharing sia ampiamente diffuso tra i giovani under 35, con oltre il 40% del campione che lo utilizza regolarmente.
Questa modalità è particolarmente apprezzata per la sua praticità, soprattutto nelle aree urbane dove la proprietà di un’auto può comportare costi elevati e problematiche di parcheggio. Il car sharing offre un’alternativa flessibile, permettendo di avere accesso a un veicolo solo quando necessario, senza gli oneri legati alla manutenzione, al carburante e all’assicurazione.
Di contro, il car pooling – pur essendo una soluzione altrettanto sostenibile – trova meno adesione tra i giovani, coinvolgendo solo il 19% degli intervistati. Questa differenza può essere spiegata dalla natura più organizzativa e meno immediata del car pooling, che richiede pianificazione anticipata e una condivisione costante degli spostamenti con altre persone.
L’interesse dei giovani under 35 per le nuove tecnologie legate alla mobilità è evidente, ma accompagnato da un atteggiamento di cautela. La guida autonoma rappresenta una delle innovazioni più affascinanti per questa generazione, che ne riconosce il potenziale evolutivo nei prossimi anni.
I progressi tecnologici nel campo dell’automazione dei veicoli sono percepiti come inevitabili, ma i giovani rimangono in attesa di soluzioni concrete e affidabili. L’idea di un’auto in grado di guidare autonomamente solleva ancora domande in termini di sicurezza, accessibilità e adattabilità alle infrastrutture esistenti, fattori che frenano un’adozione immediata.
Un altro elemento su cui permane una certa resistenza è l’acquisto completamente online di un’auto. Nonostante l’abitudine consolidata delle nuove generazioni all’e-commerce per molti tipi di beni e servizi, il processo di acquisto di un veicolo continua a essere visto come un’esperienza che richiede un contatto diretto con il veicolo e il venditore.
E tu, come ti posizioni? Preferisci la comodità e l’indipendenza dell’auto tradizionale oppure ti lasci affascinare dalle nuove soluzioni tecnologiche e condivise? Raccontaci la tua esperienza e il tuo punto di vista: sei più legato alle modalità di acquisto tradizionali come la visita in concessionaria o sei pronto ad abbracciare il futuro con l’acquisto online e l’adozione di auto elettriche?