Lungo le meravigliose strade della Costiera Amalfitana siamo andati a guidare la nuova UP GTI e la Polo GTI, due modelli molto differenti tra loro, ma che rispondono perfettamente alla filosofia di fondo di ogni GTI: peso ridotto, assetto più sportivo e un motore più esplicito e reattivo. E’ evidente che lungo la spettacolare strada costiera che si srotola sui fianchi dei Monti Lattari aprendo a paesi e piccoli borghi vero vanto della ospitalità italiana, testare a fondo le capacità dinamiche delle due compatte sportive non è la prima voce della lista, ma per apprezzare la maneggevolezza e la rapidità della risposta complessiva della vettura, il percorso è probante ed indicativo.
La Volkswagen UP. La più piccola del triumvirato.
La UP si riprende il posto che fu lasciato dalla Volkswagen Lupo e con una serie di piccole modifiche estetiche riesce a guadagnarsi il badge così evocativo di GTI. Ma le sue dimensioni così ridotte si sposano bene con il dinamico DNA di questa famiglia di sportive? Il compito è più difficile di quello che sembra. Innanzitutto, il suo richiamo allo stile e ai contenuti tecnici della Golf GTI prima serie del 1976 mi sembra indovinato: due vetture molto compatte e leggere e con una potenza simile (110 cavalli la Golf, 115 cavalli questa UP). La comunicazione ufficiale della Casa ci tiene ad evidenziare queste assonanze quasi a voler replicare che piccolo e sportivo è bello.
La questione, però, è che il mercato delle hot hatch, sicuramente limitato nei numeri assoluti di vendita, ma estremamente utile per la brand awareness di ogni Costruttore, in questo segmento è già popolato di modelli come la Smart Forfour Brabus, l’Abarth 595 e la Renault Twingo GT. Sono poche? Sicuramente, ma questo non vuol dire che sia un settore di “facile acchiappo” perché qui si tratta di coniugare due esigenze: quella di garantire un’esperienza di guida avvincente e composta con quella di non perdere tutte le caratteristiche di uso della city car. Proprio questo equilibrio tra prestazioni e stabilità è l’elemento più interessante da scoprire.
La UP GTI è spinta dal 3 cilindri turbocompresso da 1 litro della famiglia VW EA211. La sua potenza è di 115 cavalli che sviluppa tra i 5000 e 5500 giri/min mentre la coppia di 200 Nm ha un range di utilizzo che spazia dai 2000 ai 3500 giri/minuto. Già i numeri evidenziano una prima importante caratteristica: con il peso contenuto a 1070 kg il rapporto peso/potenza è di 9,30 kg/CV, sotto quella soglia dei 10 chili a cavallo che vuol dire vivacità e prontezza. Intendiamoci, non stiamo parlando di rapporti monstre, ma la UP si muove tra i tornanti della Costiera con una certa
vivacità e con una piacevole prontezza a salire di giri ben coadiuvata dal suo cambio manuale a sei velocità, una in più rispetto al cinque marce disponibile nel resto della gamma. L’opzione DSG non è prevista.
La sospensione anteriore è composta da montanti MacPherson all’anteriore e un retrotreno a ruote interconnesse. L’assetto specifico comporta una riduzione dell’altezza di 15 millimetri rispetto al resto della gamma con una carreggiata aumentata di 8 mm. Belli i cerchi da 17” su canale da 6.5J disegnati dalla divisione R della Volkswagen. Proprio questi cerchi hanno un offset negativo di 4 millimetri e questo ha consentito l’allargamento della carreggiata senza intervenire con operazioni più complesse.
Gli esterni e gli interni
Dal punto di vista estetico gli interventi sono stati mirati e molto piacevoli proprio perché poco appariscenti. Il design esterno guadagna richiami rossi, tipici del mondo GTI, come la sottile linea lungo la calandra anteriore che idealmente continua alla base del portello posteriore, in nero lucido il resto dei dettagli, i caliper dei dischi anteriori sempre verniciati di rosso e un piacevole e sportiveggiante elemento splitter al fondo del paraurti. Nella comunicazione ufficiale si è giustamente richiamata l’assonanza di questa UP GTI con la VW Golf GTI Mk1, ma se le potenze sono simili (115 cv la UP e 110 la Golf Mk1), le dimensioni differiscono non poco con la UP che è più corta di circa 105 mm e con una linea del tetto più alta di 88 mm. Tutto questo si traduce in sfide
dinamiche piuttosto differenti.
Anche gli interni, nel rispetto dello stile GTI che predilige dissimulare la sportività con pochi e preziosi dettagli, presentano differenze mirate rispetto al resto della gamma. Innanzitutto il rivestimento dei sedili con il tessuto scozzese che rappresenta un classico GTI, mi piace molto il volante in pelle appiattito nella parte inferiore e, in generale, l’intero layout del cruscotto con indicatori analogici e con una cover che corre lungo tutta la plancia con accattivanti motivi a pixel rossi anche se con una tonalità più scura rispetto a quella, più vibrante, degli altri particolari
esterni ed interni. Il tetto è in un rigoroso nero per rispettare la causa sportiva mentre la sezione infotainment è affidata ad un sottile pannello LCD a colori da 5 pollici che riporta le funzioni base e di comando e che si interfaccia, via bluetooth, con il tuo smartphone che trova alloggiamento in una base specifica sopra la zona centrale del cruscotto.
Una soluzione molto semplice, efficace e perfettamente in linea con lo spirito di questa UP GTI. L’unico neo della questione è che questo alloggiamento è fisso, accetta solo schermi fino a 5.5 pollici e se hai uno smartphone più ampio non potrai utilizzare questo comodo ed esteticamente piacevole supporto. Da segnalare, sempre in tema, l’app specifica “Maps+More” disponibile sia per dispositivi iOS che Android. Come di consueto per ogni realizzazione del Gruppo, i materiali, anche se plastici, sono di ottima qualità con un assemblaggio corretto e solido e, malgrado le dimensioni simili a quelle di un bonsai ben potato, questa UP sfrutta gli spazi interni in maniera meravigliosa. Non ho testato con sufficiente attenzione l’abitabilità posteriori, ma scommetto che due adulti ci stanno più che bene.
Le prestazioni
Per le piccole e medie hot hatch così come per le strutturate e focalizzate sportive ho un mio personale punto di partenza inderogabile: la qualità delle prestazioni complessive conta molto di più della quantità. Come ho già scritto all’inizio, sulla Costiera Amalfitana sia per questa UP che per la Polo GTI (il cui articolo potete leggerlo qui) non ho certo potuto dettagliare l’argomento con precisione, ma una certa idea me la sono fatta. Disponibilità e prontezza. Sono queste le due caratteristiche principali che mi aspettavo nella UP e che ho puntualmente riscontrato. Il piccolo motore turbo a tre cilindri frulla pieno e divertente schiudendosi, alle zone alte del contagiri, con un grugnito simpatico e deciso. Ho molto apprezzato una curva di coppia che, in uscita dai tornanti e nei brevi allunghi sincopati della Costiera, regala un allungo intenso e privo di incertezze. L’accelerazione dichiarata di 8,8 secondi è a meno di un secondo dalla Abarth 500 e la velocità massima dichiarata di 196 km/h ti porta a pensare che c’è abbastanza potenza e prestazione per rendere questa UP GTI vivace ed entusiasta anche in autostrada.
Per quanto riguarda il cambio, ho apprezzato la qualità complessiva di questo sei rapporti, sempre molto preciso e levigato rispetto al modo in cui la leva si muove dentro il cancello, ma devo notare che i rapporti sono un po’ troppo distanziati l’uno dall’altro e questo va a discapito del piacere tattile nel suo uso. Nessun appunto invece per i freni, incoraggianti e rapidi nella risposta con una sensazione di progressività del pedale ben studiata.
L’assetto della UP GTI risente del suo abbassamento di 15 millimetri. Si muove complessivamente come le altre UP, ma con maggiore accuratezza e controllo. E’ reattiva, eccitabile soprattutto quando decidi di lanciarla su tratti guidati e con il passo così corto ti promette di copiare fedelmente depressioni e sconnessioni della strada. Pur rimandando l’analisi ad una prova più approfondita ho notato con piacere che la compostezza del telaio è sempre piuttosto elevata, le risposte coerenti e una stabilità della cassa più che accettabile. La cosa positiva di questa UP GTI è che puoi giocare un poco con le masse a disposizione nel senso che puoi spostare il livello di aderenza sotto di te abbastanza liberamente, almeno fino a quando i sistemi di controllo entrano in gioco senza poter essere disabilitati. Questa UP GTI, con le sue misure così compatte, ha un momento d’inerzia tale da mostrare un gameness che rappresenta una grande, positiva sorpresa che, prima dell’intervento del controllo elettronico, riesce a regalarti un sorriso grosso così e mi fa immaginare questa UP piccante, tenace e molto divertente.
Le conclusioni
Con meno di 17.000 Euro (16.975 €) La Volkswagen UP GTI si presenta sul mercato con una convenienza e desiderabilità che merita di essere celebrata. E’ una piccola hot hatch piena delle qualità inappuntabili del Gruppo VW e sufficientemente aggressiva rispetto alle sue concorrenti più dirette e il tutto mantenendo un atteggiamento piuttosto frugale visto che il consumo dichiarato medio si aggira sui 5.6 litri ogni 100 km. La Volkswagen Up GTI è simpatica e comunicativa. Un “razzo tascabile” in grado di farti divertire senza troppo impegno e che introduce lo “GTI mood” anche nel
segmento delle city car dimostrando di poter indossare l’evocativo badge GTI in tutta comodità.