Peugeot 305 V6, il prototipo che lasciò la scena alla 205 Turbo 16

Siamo negli anni Ottanta, Golden Age per il Rally e inesauribile fucina per le leggende del mondo automotive. Questo perché lo sviluppo motoristico era già estremamente avanzato anche se, tuttavia, le auto dovevano contare in gran parte sulla meccanica per farsi condurre. Niente sistemi elettronici su cui fare affidamento quindi, cosa che oltre a pneumatici ben diversi da quelli in commercio oggi rendevano.

La nostra storia comincia un po’ prima, più precisamente nel 1977. È l’anno in cui Peugeot presenta la 305, una berlina di medie dimensioni disegnata da Pininfarina e pensata per affiancare la 304, in attesa di una vera e propria sostituzione.

Nel 1980 la FIA rivoluziona per sempre il mondo dei rally: viene annunciato il Gruppo B, la categoria in cui ai costruttori non era imposto alcun limite nello sviluppo che si trattasse di peso, potenza o trazione. Questa particolare categoria andava a incontrare le esigenze delle grandi case costruttrici, che potevano sviluppare nuove soluzioni senza grossi vincoli in termini di produzione: bastavano 200 esemplari “di serie” per poter cominciare a metterci le mani.

Le competizioni del Gruppo B ebbero inizio nel 1982, durando poi per 5 anni quando la Federazione decise di interrompere il campionato per i troppi morti tra piloti, organizzatori e pubblico. Peugeot Sport vinse questo campionato per ben due volte, ma come sanno gli appassionati corse con la 205 turbo 16 (vincendo con la versione Evo2).

Il progetto di sviluppo però partì dalla Peugeot 305. L’auto era forse troppo grande e fragile per affrontare la brutalità di una competizione, ma non fu questo il problema. La 305 V6 sembrava una piccola 505 basata sulla meccanica della 604. Trazione posteriore e un propulsore che ne ha dato il nome, un V6 aspirato da 2,5 litri con oltre 250CV e quattro valvole per cilindro per un totale di 24.

 


L’esemplare,
estremamente affascinante, portava avanti alcuni princìpi che tutt’ora sono frutto di dibattito per gli appassionati. Aspirato o Turbo? La 205 Turbo 16 infatti poteva contare sul turbocompressore e venne scelta -fortunatamente, viene da dire a posteriori- anche perché più recente in termini di meccanica ed era in fase di lancio commerciale (anche nelle versioni sportive GTI nel 1984). La 305 V6 Sport era sul mercato da tempo ed aveva un’immagine meno fresca.

Una scelta presa -su tutti- dall’allora direttore di Peugeot Sport Jean Todt, che venne chiamato dall’azienda parigina per rilanciare il marchio sul fronte sportivo. L’unico esemplare realizzato di 305 V6 da allora è stato conservato negli archivi storici di Peugeot, , con la consapòevolezza di aver dato strada a quella che sarebbe ben presto diventata una grande leggenda dei rallye, la 205 turbo 16.

Peugeot Italia ha quindi deciso di condividere questo piccolo pezzo di storia all’Auto e Moto d’Epoca di Padova 2017, dove il Marchio di Sochaux ha portato questa e altre Serie 3 dall’indole sportiva, nello specifico una 309 GTI e la nuova 308 GTi by Peugeot Sport, il punto di riferimento per chi cerca performance di altissimo livello e usabilità quotidiana da una vettura stradale.

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