Pirelli Diablo Rosso II: la quadratura del cerchio grazie alla ricerca in SBK
Avevamo avuto modo di provare il Diablo Rosso II in occasione del test della Ducati Diavel, dove però, ad essere sinceri, la nostra attenzione era maggiormente rivolta alla moto più che alla gomma: nonostante ci avesse stupiti moltissimo, l’avevamo ritenuta una copertura talmente particolare da aspettare di vedere quale sarebbe stato il suo futuro, prima di analizzarla nello specifico.
Ora Diablo Rosso II è una realtà, non solo per il muscolosissimo Diavel, ma per tutte le moto in commercio. Diablo Rosso II, infatti, si propone come pneumatico adatto all’utilizzo stradale, ma con caratteristiche sportive che si avvicinano al Diablo Corsa, più di quanto facesse il normale Diablo Rosso.
La grande esperienza fatta da Pirelli nel campionato SBK, in termini di materiali usati e di processi di costruzione, ha infatti dato modo di incrementare le performance delle gomme anche in ambito stradale, permettendo di creare una gomma che può garantire una grandissima tenuta, un chilometraggio elevato e la capacità di avere aderenza anche in condizioni di bagnato.
Durata e grip al massimo grazie alla bimescola ed alla chimica
A vederla così la Diablo Rosso II si direbbe una gomma meno adatta al bagnato della sua progenitrice, la Diablo Rosso, dal momento che troviamo una maggiore zona priva di intagli sulle spalle che farebbe pensare ad un utilizzo più da asciutto che da bagnato.
In realtà Diablo Rosso II consente un utilizzo in tutta tranquillità anche sul bagnato e con caratteristiche più sportive del Diablo Rosso, grazie alla tecnologia usata per realizzarlo.
Prima grandissima novità è l’adozione di due mescole, una più morbida per le spalle ed una meno per la parte centrale, così da garantire ben oltre 10.000 chilometri d’utilizzo in ogni condizione di guida e di situazione.
Il 75% della gomma, la parte centrale, è stata quindi realizzata utilizzando un maggior quantitativo di silice e di polimeri ad alto peso molecolare: anche noi abbiamo strabuzzato gli occhi quando i tecnici della Pirelli hanno tentato di renderci edotti sulla composizione chimica delle gomme, ma basti sapere che silice e polimeri ad alto peso molecolare significano più grip sul bagnato ed in generale maggior stabilità e durata.
Il rimanente 25% della gomma, ossia 12,5% per spalla, è stato invece realizzato adoperando più nerofumo ed una resina carbon black, per garantire una gomma più aderente e compatta e che lavora meglio in piega.
Disegno battistrada e tecnologia per ogni angolo di piega
A vedere il disegno del battistrada si sarebbe portati a pensare che queste gomme vadano meglio sull’asciutto, dato che sulle spalle ci sono ora meno intagli. In realtà, anche qui si è lavorato molto. Il disegno del battistrada della Diablo Rosso II è stato ispirato da quello della Diablo Rosso Corsa, a cui assomiglia molto anche ad un primo sguardo. Questo disegno è stato specificamente studiato per ottenere il massimo drenaggio possibile d’acqua, lasciando ampi spazi privi d’intagli per le performance su asciutto.
Inoltre il disegno è stato realizzato adoperando una tecnologia tutta made in Pirelli, la FGD (Functional Groove Design) che aumenta del 2%, rispetto al Diablo Rosso, la superficie di contatto.
È proprio l’impronta di contatto, ossia la parte della gomma che tocca l’asfalto, la chiave per avere gomme dalle elevate prestazioni ed è quindi in questo senso che si è lavorato, utilizzando la tecnologia EPT (Enhanced Patch Technology) che ottimizza la superficie di contatto in ogni angolo di piega, unitamente all’ICS (Integrated Contour Shaping) che riguarda proprio il design del profilo della gomma, studiato sempre per garantire la massima impronta a qualsiasi inclinazione.
Abbigliamento usato nel test
Casco: X-Lite X-801RR
Giacca: Dainese Santa Monica
Guanti: Dainese Ignition
Stivali: Dainese Torque In