Siamo stati al Centro Sperimentale FCA di Balocco per provare la nuova Jeep Renegade 2019. Il Crossover fuoristradistico si presenta con nuovi motori, più evoluti, e un restyling che riprende in larga parte gli stilemi imposti da Wrangler. Disponibile da luglio 2018, la nuova Jeep Renegade ha un prezzo di attacco di 22.000€. Ecco la nostra prova
Jeep Renegade è il principale responsabile della crescita vertiginosa del marchio sul mercato europeo. Presentata nel 2014 come vettura entry level del brand, Renegade è la prima Jeep prodotta in Italia (nello stabilimento di Melfi), ed è stata capace di conquistare circa 800.000 clienti in Europa di cui 120.000 nel nostro paese.
Dati alla mano, dal 2010 Jeep ha moltiplicato di quattordici volte il proprio fatturato in Italia. Un primato che possiamo spiegarci in maniera piuttosto semplice: Da un lato la richiesta di SUV e Crossover ha capovolto il mercato e dall’altro rendere accessibile un marchio premium ha riscontri estremamente positivi in termini di vendite. In quest’ultimo caso però, bisogna prestare attenzione a non perdere l’identità della marca, specialmente quando si tratta di un’icona con una folta schiera di estimatori. Anche in questo, Jeep ha saputo gestire magistralmente la cosa.
Abbiamo provato la nuova Jeep Renegade 2019, forte di un restyling mirato ed efficace e di una gamma motori rivista per soddisfare le nuove normative anti inquinamento. Prima su strada, con la Limited, e poi in un tortuoso percorso offroad a bordo della più specialistica Trailhawk.
La nuova Jeep Renegade 2019 si presenta a Balocco come una star dopo il successo. Ora è più bella, sicura dei propri mezzi e pronta ad ammaliare. La prima serie ha tracciato un solco, la seconda ne raccoglie l’eredità. Il restyling non sconvolge le linee, semmai le porta ad un livello superiore.
I fari Full LED si presentano con un taglio autoritario e ricercato, dando all’intero frontale una forma più squadrata ed inequivocabilmente Jeep. Le affinità con Wrangler risultano sempre più evidenti grazie a geometrie indovinate, mentre per la Limited troviamo nuovi cerchi in lega da 19 pollici e modanature dedicate.
Allo stesso modo il posteriore sfoggia nuovi gruppi ottici dal disegno più elaborato. Nel complesso l’esterno risulta più maturo, premium e d’impatto. Novità anche agli interni, dove sono stati rivisti diversi dettagli a cominciare dal fango disegnato sul contagiri in zona rossa, finalmente (!) rimpiazzato da una grafica più adeguata. Lo spazio è stato poi ripensato per offrire una maggiore praticità sul tunnel centrale, mentre troviamo una seconda presa USB per i passeggeri seduti dietro.
Migliorata, infine, la qualità degli assemblaggi, ora più consoni al segmento di appartenenza e, soprattutto, al livello degli agguerriti competitor in arrivo dall’oriente. Il tutto discosta la 2019 dalle logiche di un mercato che propone facelift praticamente impossibili da distinguere. Tanto che, a fianco della nuova versione, la Jeep Renegade dello scorso anno assomiglia ad un falso d’autore. Sempre lei, certo, tuttavia meno rifinita, proporzionata e d’impatto.
Una curiosità: sugli indicatori di direzione posteriori e sulla cornice dell’impianto audio troviamo un logo stilizzato dell’iconica griglia Wrangler, che torna per intero in un piccolo dettaglio sul parabrezza.
Lo spettacolo deve continuare. Anche se le leggi sulle emissioni sono sempre più severe ed anche con l’elettrificazione è alle porte. FCA prevede, secondo il piano industriale recentemente presentato da Marchionne agli investitori, una variante Hybrid Plug-In per tutti i modelli in vendita nel 2022, modelli che (pur rimanendo nell’ambito SUV/Crossover) occuperanno ogni segmento di mercato.
Per prepararsi all’impatto, Jeep ha sviluppato una nuova gamma di motori predisposti ad accogliere il sistema ibrido già oggi, forti di una grande compattezza strutturale e prestazioni ottimizzate attraverso soluzioni tecniche d’avanguardia.
Nello specifico, su Jeep Renegade debutta la gamma di motori a benzina MultiAir III, disponibile sia con un 3 cilindri da un litro con 120CV e 190Nm di coppia sia con il più prestazionale 4 cilindri da 1,3 litri, specificatamente tarato in due varianti da 150CV o 180CV, entrambi con 270Nm di coppia massima. Le differenze in questo caso vengono affidate alla trasmissione.
Sul 150CV è possibile inserire tra le preferenze un cambio doppia frizione a secco a 6 rapporti mentre chi desidera la trazione integrale può optare per l’automatico a convertitore di coppia a 9 marce da abbinare al 180CV. Questo per quanto riguarda il benzina che, tra le altre cose, è stato equipaggiato con uno specifico filtro antiparticolato battezzato GPF. Motori che, certamente, vedremo anche su altre vetture del gruppo.
L’offerta però rimane concreta anche con il Diesel MultiJet II, che su Renegade offre due diverse cilindrate, le classiche 1.6 e 2.0 litri a quattro cilindri, dove il primo offre 120CV ed il secondo con 140CV o 170CV. Anche in questo caso il propulsore “più piccolo” può essere abbinato alla doppia frizione mentre il più grande contempla anche la trazione integrale con automatico a 9 marce.
Gli Allestimenti partono dall’entry level Sport e passando dal Longitude arrivano al più completo Limited, dal quale si può passare allo specialistico e completo Trailhawk o scegliere di amplificare finiture e dotazioni per un utilizzo più cittadino con la versione Limited S.
Per la nostra prova abbiamo scelto di testare l’1.3 a benzina da 150CV su di una Jeep Renegade Limited su strada e di mettere alla prova il 2,0 litri Diesel da 170CV sui tortuos percorsi offroad presenti al Centro Sperimentale di Balocco. Andiamo quindi con ordine. Una volta saliti a bordo della Limited (in blu nella foto comparativa) l’auto ci comunica una solidità inaspettata.
La posizione di guida offre un’ottima visibilità anche grazie al parabrezza praticamente verticale che richiama i modelli più specialistici del marchio. Davvero buona quindi l’ergonomia, studiata per offrire un buon comfort di bordo anche ad andature piuttosto allegre. Quello che ci è piaciuto da subito è la grande fiducia che infonde l’auto. Forse merito di uno sterzo comunicativo o di un assetto poco “ballerino”, resta il fatto che la nuova Renegade si lascia condurre con una precisione ed un rigore decisamente sopra la media per il segmento d’appartenenza.
Il cambio, che nel caso del 150CV è un doppia frizione a secco con 6 rapporti, risulta piuttosto vigoroso nell’imprimere la coppia motrice alle ruote anteriori. In Jeep hanno infatti lavorato per garantire una spinta corposa ben diversa dalla risposta quasi elettrica dei CVT nipponici o dell’unità a convertitore di coppia montata -ad esempio- sulla versione da 180CV.
Davvero completa -come vogliono marketing e sicurezza- anche la dotazione elettronica che si avvale anche di aiuti attivi alla guida come il Forward Collision Warning-Plus con Active Emergency Braking, l’Adaptive Cruise Control, il Blind-Spot Monitoring e il Rear Cross Path Detection.
Passando alla Trailhawk invece, il percorso offroad ha messo in luce una dinamica di guida piuttosto inaspettata. Nel 2015 abbiamo guidato la serie precedente, migliore di quanto potessimo aspettarci, ma questa volta in Jeep hanno compiuto uno step ulteriore. A cominciare dalla tinta che, se prima era di un arancione pastello, ora sembra dedicata al Kill Bill di Tarantino con il giallo luminoso della carrozzeria abbinato ad un nero opaco per alcune finiture. Agli interni troviamo, invece, finiture in rosso per gli inserti e la dicitura Trailhawk sui sedili in pelle ben rifiniti.
Il percorso ha messo in risalto un reparto sospensionistico estremamente affidabile, al pari della trazione integrale impostata nella modalità 4WD Low e Lock, per massimizzare la spinta a basse andature. Guadi, salite al 57% di pendenza e percorsi di un ciottolato grezzo e primitivo sono state affrontate senza alcuna incertezza. Il vero punto di forza però è la facilità con cui riescono le manovre tipiche del fuoristrada, anche affrontando gli ostacoli ad una velocità ben superiore alle situazioni di vita reale in cui il percorso solitamente non lo si conosce. Il limite fisiologico del Renegade Trailhawk è da ricercare nell’assetto, che oltre ad affrontare l’offroad dev’essere in grado di condurci con la stessa tranquillità anche nei tragitti da casa al lavoro. La Trailhawk, in fin dei conti, è una dual purpose.
La Jeep Renegade 2019 offre, a seconda delle destinazioni d’uso, una miriade di opportunità. Dal solido veicolo cittadino può infatti trasformarsi in un alleato prezioso per il fuoristrada. Magari non specialistico, ma sicuramente ben al di sopra delle reali necessità di chi lo acquista. Jeep Renegade 2019 è disponibile a partire da luglio 2018 in Italia e a fine anno nel resto dei mercati europei. Il prezzo di lancio, in linea con la versione precedente, è stato fissato a 22.000€.