Secondo un indagine effettuata da Autopromotec la cifra spesa dagli italiani tra revisione e controlli prerevisione è stata di 2,761 miliardi di euro. Il numero totale di controlli effettuati è stato, però, inferiore rispetto al 2013 con circa 50.000 revisioni in meno (-0,4 %). Come si spiega questa discordanza di meno controlli, ma di costi aumentati? Le spese per la revisione in sé e per sé è aumentata solo dello 0,3% a causa di IVA, diritti per la motorizzazione e per i rincari dei bollettini postali a fronte di una tariffa per eseguire il controllo che è rimasta uguale dal 2008.
Ad aumentare del’2,2 % sono state, invece, le spese di prerevisione, ovvero dei controlli che si fanno per poi passare la revisione senza problemi (le cause sono l’aumento dell’IVA e dei costi di manodopera e dei ricambi). La revisione va effettuata dopo quattro anni dalla data di prima immatricolazione del veicolo e poi ogni due anni (il controllo deve essere compiuto entro il mese corrispondente a quello in cui è stato immatricolato il veicolo oppure in quello nel quale si è eseguita la revisione precedente). Queste regole valgono per gli autoveicoli (con massa inferiore a 3,5 tonnellate a pieno carico) e per i motoveicoli.
La tariffa del controllo è di 45 € comprensivi di oneri e tasse, con la sola aggiunta del costo del bollettino postale, se la revisione è effettuata presso la Motorizzazione Civile, altrimenti i costi salgono ben oltre i 60 euro nelle officine autorizzate (45 euro + IVA + 9 € di tassa governativa ed 1,7 € di spese postali). Ricordatevi comunque che la revisione è obbligatoria pena sanzioni molto salate da 159 a 639 € più fermo del veicolo). La revisione auto va a certificare il buon funzionamento di freni, gomme, ruote, sterzo, sospensioni, trasmissione, fari, clacson, tergicristalli, telaio, cinture di sicurezza, triangolo, nonché una verifica sul rispetto dei limiti di emissione sia per gli inquinanti che per il rumore.