Prima, seconda, terza senza tanti preamboli: la spinta sorprende quanto la silenziosità e ci ritroviamo ad osservare il contagiri con lo sguardo di un bambino di fronte al giocattolo nuovo. La lancetta guizza fino ai 4.500 giri, per poi rallentare la corsa in prossimità dei 5.000. Per la cronaca il 2.0 TDI supera quota 5.200, ma risulta inutile “cercare” la coppia a questi regimi vista la progressione sorprendente a basso numero di giri.
Un motore a dir poco eccezionale, che mette in crisi ESP e telaio ad ogni uscita di curva. L’assetto notevolmente irrigidito e gli pneumatici sportivi aiutano non poco, ma le leggi della fisica sono crudeli ed il baricentro alto da MPV si paga con una certa inerzia nei cambi di direzione. Nessun problema, qualche lampeggio sul cruscotto ed appena l’auto si rimette dritta ci pensa il motore a “tirarvi” letteralmente fuori dai guai.
L’assetto chiaramente sportivo pecca nella guida rilassata, filtrando molto poco le asperità. Quando però l’autostrada lascia spazio alle curve, la buona reattività e le doti dinamiche fanno scomparire tutti i dolori…
Il motore fa la differenza In definitiva, una vettura di cui ci si innamora innanzitutto per il motore. Silenzioso, potente, capace di allunghi “da benzina”, il nuovo 2.0 TDI da 170 cavalli fa capire perché il 60% degli italiani dimostra di preferire il diesel. Anche il livello generale delle finiture si dimostra buono, sebbene avremmo preferito una colorazione più vivace per la consolle centrale. Appunti di poco conto, a fronte di una vettura decisamente azzeccata che sbarcherà in primavera nel nostro paese.
Nulla di definitivo per quanto riguarda il prezzo sul mercato italiano, anche se vi possiamo anticipare che il listino indicativo della nuova Seat Altea FR sarà nell’ordine dei 25.500 euro.