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Volkswagen Golf GTD 170 CV – Test Drive. I meno giovani se la ricorderanno, la GTD degli anni ’80. Il primo diesel moderno applicato ad un’automobile, vero e proprio capostipite di una storia che declinata al presente si chiama TDI ed ha decretato il successo europeo della Volkswagen Golf. La celebre sigla ritorna in auge con la più recente evoluzione del 2.0 litri turbodiesel di Wolfsburg, giunto a quota 170 cavalli: la nuova Golf GTD nasce per stupire come la sua orgogliosa antenata.
Nata per correre… e consumare poco Le modifiche sostanziali al 2.0 TDI, da noi già testato sulla Seat Altea FR, riguardano l’iniezione. I tecnici tedeschi hanno rilavorato la testata, mentre gli iniettori sono ora dei raffinati piezoelettrici capaci di reagire più velocemente rispetto agli elementi tradizionali. La pressione del carburante raggiunge ora i 2.200 bar, senza per questo compromettere la rumorosità del gruppo motore: addirittura il nuovo 2.0 GTD risulta più silenzioso del fratellino da 140 cavalli.
Oltre al già citato incremento di potenza, anche la coppia fa un bel salto in avanti con 350 Nm a soli 1.800 giri. Il cronometro non mente: la Volkswagen Golf GTD scatta da 0 a 100 in 8,2 secondi (8,5 con il cambio sequenziale DSG) e raggiunge i 220 orari di velocità massima, prestazioni pressoché identiche alla gemella a benzina 1.4 TSI GT. I consumi, in compenso, rimangono più che accettabili. La casa dichiara 16.9 km con un litro nel ciclo misto, che si dimostrano veritieri se non si esagera con il gas.