Dopo cinque anni dall’incidente stradale, un automobilista di Asiago, Vicenza, è stato assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. La sentenza è stata emessa dal giudice del capoluogo, Ivana Taschin, che ha ritenuto che l’alcoltest, a cui l’uomo era stato sottoposto dopo lo scontro, non fosse affidabile a causa delle basse temperature registrate durante l’esame.
La vicenda risale al 24 febbraio 2019, quando l’imputato perse il controllo del veicolo andando a sbattere contro una cabina di smistamento del gas metano. Sottoposto all’alcoltest, il risultato fu positivo con un tasso di 1,37 (il limite di legge è 0,5 grammi per litro di sangue). Di conseguenza, la patente gli fu ritirata, e venne denunciato. Tuttavia, in aula, la difesa ha sollevato dubbi sulla validità del test, evidenziando che la temperatura quella notte era di 6,9 gradi sotto lo zero, al di sotto della temperatura operativa standard dell’etilometro (tra zero e 40 gradi).
La difesa ha argomentato che l’etilometro è affidabile solo entro determinati parametri di temperatura e che al di fuori di questi potrebbe produrre risultati non sicuri. Ha suggerito che, in casi di basse temperature, le forze dell’ordine dovrebbero condurre i sospettati in luoghi dove la temperatura sia superiore allo zero, come caserme o ospedali, per garantire l’affidabilità del test. Il giudice, accogliendo le argomentazioni della difesa, ha concluso che non vi era prova certa della guida in stato di ebbrezza da parte dell’imputato e ha emesso il proscioglimento dall’accusa. Questa decisione mette in evidenza l’importanza di considerare le condizioni ambientali durante i test del tasso alcolemico nel determinare la validità e l’affidabilità dei risultati.