Il divieto di sosta e fermata è un aspetto molto importante del Codice della Strada, mirato a garantire la fluidità del traffico e la sicurezza stradale. Le sanzioni per chi viola queste norme possono variare, ma tutte condividono l’obiettivo di dissuadere comportamenti scorretti.
In questo articolo vedremo nel dettaglio le diverse sanzioni previste per il divieto di sosta nel 2024, illustrando gli importi delle multe e le modalità di pagamento, oltre a fornire indicazioni su come contestare una multa ingiusta.
Il Codice della Strada, precisamente all’articolo 158, regola in dettaglio il divieto di fermata e sosta dei veicoli. Le norme sono molto precise e variano a seconda del contesto in cui avviene la violazione.
Secondo il codice stradale, è vietato sostare:
Le sanzioni per il divieto di sosta sono determinate in base alla gravità dell’infrazione e alla tipologia del veicolo coinvolto. Secondo le normative aggiornate per il 2024, l’importo multa divieto di sosta può variare sensibilmente:
Le sanzioni possono aumentare in presenza di circostanze aggravanti, come la multa per sosta in aree riservate ai disabili, dove la multa per divieto di sosta importo va da 165 a 660 euro. Altre situazioni che comportano sanzioni più elevate includono il parcheggio in corrispondenza di segnali stradali verticali, semafori o marciapiedi, con multe che possono raggiungere i 344 euro.
Oltre all’importo base, possono essere applicate spese amministrative e costi legali aggiuntivi. Questi costi variano in base alla regione e alle specifiche regolamentazioni locali.
È previsto uno sconto del 30% sull’importo totale della multa se il pagamento avviene entro cinque giorni dalla notifica. Questo significa che una multa standard di 100 euro può essere ridotta a 70 euro se pagata tempestivamente. Lo sconto è applicabile solo se non sono previste sanzioni accessorie come la confisca del veicolo o la sospensione della patente.
Le autorità locali possono imporre variazioni agli importi delle sanzioni. Ad esempio, in alcune città è possibile che le multe per il divieto di sosta siano più alte in aree specifiche come i centri storici o le zone a traffico limitato (ZTL). Inoltre, in caso di rimozione del veicolo, al costo della multa si aggiungono le spese di recupero e deposito del veicolo.
Se si hanno problemi economici, è possibile richiedere la rateizzazione del pagamento della multa. Questa opzione è disponibile per le multe di importo elevato e per chi ha un reddito annuo imponibile non superiore a 10.628,16 euro. La richiesta deve essere presentata all’ufficio competente, insieme alla documentazione che attesti la situazione economica del richiedente.
Se hai ricevuto una multa per sosta vietata, è importante procedere al pagamento entro i termini stabiliti per evitare sanzioni aggiuntive. Ecco le modalità di pagamento disponibili:
Una multa per sosta vietata può essere emessa anche senza che il trasgressore riceva immediatamente un verbale sul parabrezza del veicolo. Questo avviene perché non è obbligatorio per le autorità lasciare l’avviso sul parabrezza al momento dell’infrazione. Tuttavia, è sempre obbligatorio che la notifica della multa venga recapitata al domicilio del proprietario del veicolo entro 90 giorni dall’accertamento della violazione.
Questo documento conterrà tutte le informazioni necessarie per procedere al pagamento, tra cui i dettagli dell’infrazione, l’importo da saldare e i termini entro cui effettuare il pagamento per evitare ulteriori sanzioni.
Se si ritiene di aver ricevuto una multa per sosta vietata ingiustamente, è possibile un ricorso. Ecco i principali motivi per cui una contestazione multa divieto di sosta potrebbe avere successo:
Per contestare una multa per divieto di sosta al Prefetto, è necessario seguire una procedura specifica e rispettare determinati termini. Innanzitutto, il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa. Questo termine inizia dalla data in cui ricevi la notifica della sanzione.
Il ricorso deve contenere:
Il ricorso può essere inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegnato di persona presso l’ufficio del Prefetto. L’invio tramite raccomandata è consigliato per avere una prova dell’avvenuta presentazione del ricorso.
Il Prefetto ha 120 giorni per emettere una decisione sul ricorso. Le possibili decisioni sono:
Se il Prefetto non emette una decisione entro 120 giorni, il ricorso si considera accolto per “silenzio-assenso” e la multa è annullata automaticamente.
Se il ricorso viene rigettato, è possibile impugnare la decisione del Prefetto presentando un ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica della decisione del Prefetto. Questo ricorso segue procedure simili a quelle del ricorso al Prefetto ma comporta costi aggiuntivi come il contributo unificato.
Tra i vantaggi del ricorso al Prefetto, abbiamo:
È possibile presentare un ricorso anche al Giudice di Pace, se si ritiene di aver ricevuto una multa per divieto di sosta ingiusta. Quest’ultimo deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica della multa. È fondamentale rispettare questo termine per garantire che il ricorso venga accettato.
All’interno del ricorso devono esserci:
Il ricorso può essere presentato di persona presso la cancelleria del Giudice di Pace competente o inviato per posta raccomandata con ricevuta di ritorno. A differenza del ricorso al Prefetto, il ricorso al Giudice di Pace comporta alcuni costi: 43 euro per sanzioni fino a 1100 euro e 27 euro per la marca da bollo.
Il Giudice di Pace può decidere in vari modi:
La decisione del Giudice di Pace viene notificata al ricorrente, che dovrà pagare la sanzione entro 30 giorni se il ricorso viene rigettato. È consigliabile presentare un ricorso solo se si hanno prove concrete dell’ingiustizia della multa. In caso contrario, il rischio è di incorrere in ulteriori spese e di non ottenere l’annullamento della multa.