Non è una novità dell’ultima ora, il pneumatico con tecnologia Run-Flat è oggetto di studi ormai da un po’ di anni ed è già adottato da alcune vetture di serie. La cosa interessante, oltre al funzionamento di questa speciale gommatura, è l’impegno e gli investimenti che le Case produttrici stanno rivolgendo a questa tecnologia: evidentemente la considerano vincente, un cammino da battere con dedizione, perché, secondo i loro calcoli potenzialmente piuttosto lungimiranti (visto che riguardano investimenti milionari), il Run-Flat si diffonderà sempre di più. Ma spieghiamo innanzitutto di che cosa si tratta.
Run-Flat e Yokohama La tecnologia Run-Flat permette di percorrere un dato chilometraggio a una ragionevole velocità anche in caso di foratura e si fonda su ritrovati che provengono da svariati produttori, spesso uniti da partnership nate appositamente per sviluppare questo tipo di progetto. Anche Yokohama offre sul mercato due diverse tipologie di Run-Flat, studiate per equipaggiare tutti i segmenti di vetture. Per quanto riguarda le categorie delle “sport cars”, Yokohama ha creato un proprio sistema, denominato “Self Supporting Run Flat Tyre – Z.P.S. (Zero Pressure System)”, che prevede una carcassa di costruzione particolare, molto resistente e rigida sulla spalla, in grado di sorreggere il peso della vettura in caso di completa perdita di pressione di gonfiaggio. Questa tecnologia è adatta alle dimensioni ultra-ribassate (dalla serie 55 in giù).
Per pneumatici dalla serie 55 in su Yokohama ha sviluppato, in collaborazione con Continental e Bridgestone, il sistema denominato “Supporting Ring Runflat”: questa tecnologia si basa su un anello in gomma e metallo, di peso limitato e posto fra copertura e cerchio, adatto a essere montato su ruote convenzionali.