Ecoincentivi 2010 secondo Marchionne

Come sempre l’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne parla chiaro e lo comunica pure per iscritto per evitare equivoci.
Ecco il suo pensiero virgolettarto ” Per quanto riguarda gli eco-incentivi, voglio sottolineare che l’eventuale scelta del Governo di non rinnovarli ci trova pienamente d’accordo.
I bonus, in Italia come negli altri Paesi europei, hanno sostenuto la domanda nel 2009 ma hanno anche anticipato acquisti che ci sarebbero comunque stati negli anni successivi. Rinnovare queste misure adesso non farebbe altro che rimandare il problema alla prossima scadenza.
Come abbiamo già ufficialmente detto la scorsa settimana, comunicando le previsioni sui risultati del Gruppo per il 2010, la Fiat è in grado di gestire la situazione, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista industriale, anche nello scenario più pessimistico.
Quello di cui c’è bisogno adesso non sono palliativi al mercato ma una forte e seria politica industriale che miri ad un rafforzamento competitivo dell’industria dell’auto, un settore considerato trainante da tutti i Governi del mondo.  Torino 4 febbraio 2010″
Questo il comunicato chiaro e privo di politichese!  In sintesi Fiat può resistere e crescere anche senza ecoincentivi. Il punto è il sistema auto italiana (che non è solo Fiat, come forse non tutti sembrano accorgesene visto che Fiat ha un terzo del mercato e gli altri due sono di costruttori esteri…) può reggere un 2010 senza ecoincentivi?
Certamente gli eco-incentivi spostano il problema e drogano il mercato, ma hanno il vantaggio di ammortizzare la crisi che senza aiuti sarebbe drammatica per centinaia di migliaia di italiani.
Non solo gli operai Fiat, ma anche i molto più numerosi addetti che lavorano nella componentistica e vendono a tutte le case (qualche nome Brembo, Pirelli, Fiamm, Landi e via così per centinaia di imprese), nelle concessionarie, nelle officine, nele assicurazioni, mei servizi e se non si vendono auto lo Stato deve spendere soldi in cassa integrazione e si perde l’Iva e gli stessi bolli auto che alimentano le Province che resterebbero senza soldi per la viabilità territoriale.
La Fiat di Marchionne è sempre più internazionale (per fortuna!), vende più auto in Brasile che in Italia, si è comprata la Chrysler negli Usa, ha una fabbrica modello in Polonia, guarda con interesse all’India ed alla Cina. Per competere coi suoi rivali deve essere sempre più flessibile non potendo avere zavorre che la farebbero affondare.
Marchionne lo sta dicendo con grande onestà e chiarezza. Purtroppo Termini Imerese sarà chiusa, ma la produzuione di auto in Italia aumenterà grazie ad un super piano da 8 miliardi di euro di investimenti complessivi.
Il sistema automotive Italia, come quello francese o tedesco o spagnolo o inglese in questo momento hanno bisogno (realisticamente parlando) degli incentivi ed in Italia il Governo non farà un “regalo” alla Fiat, ma risparmierà la cassa integrazione ed il licenziamento a molti italiani
Basta vedere i dati di gennaio per capire che se mancano gli ordini le fabriche si fermano e non solo quelle!
Infomotori.com confida che il realismo di Marchionne sia ripreso anche dai nostri politici ed ascoltino anche gli altri operatori del settore , a partire dall’Unrae che riunisce tutti i costruttori esteri che ben possono spiegare ai Ministri ed al Premier Berlusconi quali danni potrebbero piovere sull’economia italiana in un momento in cui l’occupazione è in grave pericolo.
I sindacati siano responsabili ed evitino crociate contro la Fiat e tutelino invece tutto il sistema auto che da lavoro e reddito a milioni di persone e rappresenta una fetta molto importante del nostro PIL.

Mai come ora bisoga fare squadra, evitando pericolose miopie o ripicche che porterebbero l’Italia ancora più indietro. Per Termini si lavori per trovare una valida alternativa che tuteli l’occupazione e trasformi la produzione automobilistica in altri campi: ben venga la gren economy e magari cerchiamo di sfruttare l’oro nero italiano di cui la Sicilia è davero ricca: la bellezza e l’arte che possono alimentare il turismo! Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.

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