Tremonti-ter: escluso il settore trasporti. Il 26 giugno il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo decreto fiscale che prevede l’introduzione della Legge Tremonti-ter. Questa manovra riguarda la detassazione al 50% degli utili reinvestiti dalle aziende nei beni strumentali della categoria ‘‘macchinari e apparecchiature’’. Un provvedimento giustificato dal difficile periodo economico, ma che non interviene in alcun modo nel settore attualmente più in difficoltà, quello dei trasporti. La delusione è bene espressa da un comunicato dell’ANFIA, che già durante lo scorso anno chiedeva misure concrete e mirate. Ecco le parole di Eugenio Razelli, Presidente dell’Associazione:
‘‘Il mercato italiano dei veicoli commerciali leggeri — meno sensibili delle autovetture agli ecoincentivi ha registrato un -30,9% nei primi cinque mesi dell’anno e, nello stesso periodo, in
Europa la flessione è stata del 37,3%. Per i veicoli industriali la situazione è ancora più grave, considerando che il calo è stato del 38,6% in Italia e del 44,6% in Europa, mentre per il mercato
italiano dei rimorchi e semirimorchi i volumi di vendita sono scesi addirittura del 47,8% .ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che ha sostenuto più volte, fin dall’inizio della crisi economica in atto, l’urgenza di reintrodurre la detassazione del reddito di impresa reinvestito in beni strumentali, ritiene a questo punto, di fronte a una situazione così difficile, che il governo debba includere tra i beni di investimento interessati dalla Legge Tremonti-ter anche i mezzi di trasporto, un comparto che per risollevarsi dalla crisi necessita di misure mirate e modellate sulle proprie specificità’’.