Il mondo delle moto supersportive sta vivendo una rinascita che sembrava impensabile solo qualche anno fa. Dopo un periodo di relativo declino, dovuto a normative sempre più stringenti e al dominio delle naked e delle adventure, le carenate tornano prepotentemente al centro della scena con modelli che uniscono prestazioni estreme, tecnologia da MotoGP e un’estetica mozzafiato.
Quest’ondata di rinnovato interesse abbraccia tutte le cilindrate, dalle piccole sportive pensate per i neofiti alle superbike da oltre 200 CV, passando per le medie di cilindrata che offrono il miglior compromesso tra prestazioni e fruibilità.
Ma c’è di più: il panorama si arricchisce con l’ingresso di produttori cinesi che, spesso in collaborazione con storici marchi europei, portano sul mercato proposte sempre più raffinate e competitive.
In questo articolo analizzeremo modelli che hanno in comune la passione per la velocità e per la guida tra i cordoli, ma che interpretano ciascuno a modo proprio il concetto di moto sportiva per il nuovo decennio.
La Zontes 703 RR è la punta di diamante della casa cinese, che con questo modello dimostra di voler competere ad armi pari con i colossi giapponesi ed europei. Il cuore di questa sportiva è un inedito tre cilindri da 699cc, capace di erogare 102 CV a 11.200 giri/min e una coppia di 74,5 Nm a 8.500 giri/min, numeri che la collocano in una fascia di mercato particolarmente interessante.
La ciclistica è affidata a un telaio a doppia trave in alluminio, abbinato a sospensioni Marzocchi di alta qualità: all’anteriore una forcella a steli rovesciati completamente regolabile e al posteriore un monoammortizzatore regolabile in precarico ed estensione.
L’impianto frenante prevede un doppio disco da 300 mm all’anteriore e un disco singolo da 265 mm al posteriore, con sistema ABS di serie.
A impressionare sono anche le dotazioni tecnologiche: display TFT da 6.75 pollici, telecamera frontale HD, sistema Keyless e due modalità di guida, il tutto in un pacchetto che pesa 180 kg a secco. Le prestazioni dichiarate sono notevoli: da 0 a 100 km/h in soli 3 secondi e una velocità massima di 257 km/h.
La Zontes 703 RR sarà disponibile in due colorazioni – bianco/blu e bianco/rosso – e promette di riscrivere gli standard del rapporto qualità/prezzo nel segmento delle sportive di media cilindrata, sfidando direttamente concorrenti ben più blasonate.
La nuova Yamaha R3 2025 rappresenta un’importante evoluzione della piccola sportiva di Iwata, che si rinnova profondamente nell’estetica adottando un family feeling ispirato alla nuova ammiraglia R9 (che vedremo più avanti).
Il design è più aggressivo e aerodinamico, con una presa d’aria centrale che ricorda quella della M1 MotoGP, fari doppi e luci di posizione a LED, oltre alle alette aerodinamiche integrate che rappresentano una novità assoluta nel segmento delle sportive entry-level.
Il motore rimane il collaudato bicilindrico da 321cc, capace di erogare 42 CV a 10.750 giri/min e 29,5 Nm a 9000 giri/min, con distribuzione bialbero a camme in testa e quattro valvole per cilindro.
Un’importante novità è l’introduzione della frizione antisaltellamento, che migliora la sicurezza e il controllo in fase di scalata, prevenendo il bloccaggio della ruota posteriore.
La ciclistica è affidata a un telaio in acciaio con struttura a diamante, abbinato a una forcella KYB con steli rovesciati da 37 mm di diametro e un monoammortizzatore posteriore regolabile nel precarico.
L’impianto frenante prevede un disco da 298 mm all’anteriore morso da una pinza radiale a quattro pistoncini, mentre al retrotreno troviamo un disco da 220 mm con pinza a singolo pistoncino.
Non manca la connettività, grazie all’app MyRide di Yamaha che permette di visualizzare notifiche di chiamate, e-mail e SMS sul display LCD multifunzione, oltre a raccogliere statistiche di guida. Con un peso in ordine di marcia di 169 kg, la nuova R3 è la porta d’accesso ideale al mondo delle supersportive, combinando prestazioni accessibili, maneggevolezza e un’estetica da vera moto da corsa.
La Yamaha R9 rappresenta una delle novità più importanti del 2025, posizionandosi come nuova ammiraglia della famiglia R Series. Questa supersportiva unisce la collaudata piattaforma del motore CP3 a tre cilindri da 890cc – già apprezzato su MT-09 e Tracer 9 – con una ciclistica sviluppata specificamente per l’uso sportivo e un’aerodinamica derivata dalla MotoGP.
Il propulsore eroga una potenza considerevole, con un’erogazione fluida e corposa ai bassi regimi che si trasforma in un allungo esaltante quando si spinge il gas verso la zona rossa del contagiri. Il telaio Deltabox in alluminio pressofuso a gravità rappresenta un record per Yamaha: con soli 9,7 kg, è il più leggero mai utilizzato su un modello Supersport della casa, contribuendo a mantenere il peso complessivo della moto a soli 195 kg.
L’aerodinamica è stata sviluppata attraverso estesi test in galleria del vento, con ali posizionate appena sotto i fari che riducono l’impennata della ruota anteriore del 6/7% in linea retta e fino al 10% in curva quando combinate con lo spoiler sotto la presa d’aria frontale.
La dotazione tecnica è al top della categoria: sospensioni KYB completamente regolabili, freni Brembo con pinze monoblocco Stylema e dischi da 320 mm, elettronica sofisticata con una centralina inerziale a sei assi che gestisce controllo di trazione, controllo dello slittamento, controllo del freno, Launch Control e Lift Control.
Il tutto è gestibile attraverso un display TFT da 5 pollici che offre quattro temi di visualizzazione e connettività completa tramite l’app MyRide.
Per i più esigenti, Yamaha propone anche l’app Y-TRAC, derivata dalle competizioni, che permette di registrare e analizzare i dati di guida con una tecnologia di livello professionale.
La QJ SRK 921 RR è una delle più ambiziose proposte del costruttore cinese QJ Motor, che con questo modello dimostra la volontà di competere ai massimi livelli nel segmento delle supersportive.
Ciò che rende particolarmente interessante questa moto è la sua anima sino-italiana: sia il motore quattro cilindri da 921cc che il telaio derivano infatti dalla MV Agusta Brutale 920, frutto della collaborazione tra i due marchi.
Le prestazioni dichiarate sono di primo livello: 163,2 CV a 13.600 giri/min e una coppia di 93 Nm a 11.000 giri/min, valori che la collocano in diretta competizione con le migliori sportive di media cilindrata del panorama internazionale.
Il design è aggressivo e ricco di soluzioni ricercate, come il sistema di scarico a quattro canne sovrapposte che fuoriesce dal fianco destro, le alette aerodinamiche integrate nella carenatura e un cupolino affilato che ingloba due coppie di fari.
La ciclistica si affida a componenti di qualità: forcella Marzocchi a steli rovesciati regolabile da 43 mm, ammortizzatore di sterzo anch’esso Marzocchi e un impianto frenante con doppio disco anteriore da 320 mm con pinze radiali Brembo a quattro pistoncini.
Con un peso in ordine di marcia di 223 kg, la SRK 921 RR non è leggerissima, ma compensa con pneumatici di dimensioni generose: 120/70 all’anteriore e 190/50 al posteriore, montati su cerchi da 17 pollici.
Se le voci sul prezzo (si parla di circa 13.000 euro) dovessero essere confermate, la QJ SRK 921 RR potrebbe rappresentare una proposta molto competitiva per chi cerca prestazioni elevate e componenti di qualità a un costo relativamente contenuto. L’arrivo nelle concessionarie è previsto per la primavera 2025.
La KTM 990 RC R rappresenta un punto di svolta per la casa austriaca, che porta sui modelli di serie l’esperienza maturata in MotoGP. Questa nuova supersportiva si presenta con un design affilato e aerodinamico, con profili alari e sovrastrutture direttamente ispirate alle moto da competizione.
Il cuore pulsante è il bicilindrico parallelo LC8c già noto su altri modelli KTM, ma portato a 990cc ed evoluto per erogare 130 CV e 103 Nm a 10.500 giri/min. Il telaio a traliccio in acciaio è stato studiato specificamente per questa applicazione, con una rigidità calibrata per garantire eccellenti prestazioni dinamiche sia a velocità elevate che nei cambi di direzione, mantenendo al contempo un ampio raggio di sterzo per agevolare la maneggevolezza a bassa velocità.
Le sospensioni WP APEX a cartuccia aperta sono ampiamente regolabili e assicurano un controllo preciso in ogni situazione di guida. Grande attenzione è stata dedicata all’ergonomia, con sei punti di contatto ottimizzati sul serbatoio per garantire la massima connessione tra pilota e moto, oltre a pedane regolabili che permettono di personalizzare la posizione di guida.
L’aerodinamica, studiata in galleria del vento, prevede alette che aumentano la stabilità in frenata e in curva, mentre gli pneumatici Michelin assicurano aderenza in ogni condizione. Per i più esigenti, KTM ha anticipato l’arrivo, previsto entro la metà del 2025, della 990 RC R TRACK, una versione ancora più estrema destinata esclusivamente all’uso in pista.
La 990 RC R parteciperà come wild card ad alcune delle più importanti competizioni europee nella categoria Supersport, a dimostrazione delle sue potenzialità prestazionali.
La Bimota KB998 Rimini segna il ritorno in grande stile del leggendario marchio riminese nel mondo delle competizioni, e più precisamente nel Campionato Mondiale Superbike. Questa esclusiva supersportiva è infatti la versione stradale della moto che vedremo in pista nel WorldSBK, prodotta in soli 250 esemplari (125 entro febbraio 2025 e altri 125 entro dicembre dello stesso anno) per soddisfare i requisiti di omologazione della FIM.
Il cuore della KB998 è un potente quattro cilindri in linea da 998cc, capace di erogare 200 CV a 13.600 giri/min e una coppia massima di 111 Nm a 11.400 giri/min. Numeri da superbike pura, inseriti in un telaio misto composto da piastre in lega di alluminio ricavate dal pieno e traliccio in tubi di sezione ovale, una soluzione che coniuga rigidità e leggerezza.
La ciclistica è di livello eccelso, con una forcella telescopica a steli rovesciati Showa Balance Free da 43 mm e un monoammortizzatore abbinato a un forcellone in lega d’alluminio ricavato dal pieno. L’impianto frenante prevede un doppio disco anteriore da 330 mm e un disco posteriore da 220 mm, con sistema ABS di serie.
Con un peso a secco di 195 kg, la KB998 Rimini è una vera purosangue da pista, omologata però per l’uso stradale. Le prime omologazioni sono previste per Australia, Medio Oriente, Filippine, Cina, Stati Uniti e Canada (inclusa la California) mentre l’approvazione Euro 5+ è pianificata per il 2026.
Il prezzo non è stato ancora comunicato ufficialmente, ma trattandosi di un modello esclusivo prodotto in serie limitata, ci si aspetta un posizionamento decisamente premium, in linea con la tradizione Bimota.
La Ducati Panigale V2 è l’evoluzione della media sportiva di Borgo Panigale, una moto che ha saputo conquistare il cuore degli appassionati grazie al perfetto equilibrio tra prestazioni da pista e fruibilità su strada. La sua ultima versione mantiene intatta la filosofia di base ma si aggiorna con raffinamenti tecnici ed estetici derivati dalla sorella maggiore V4.
Il cuore pulsante rimane il Superquadro da 955cc, un bicilindrico a V di 90° che eroga 155 CV a 10.750 giri/min e 104 Nm a 9.000 giri/min. Un motore dal carattere esaltante, con una coppia generosa ai medi regimi e un allungo travolgente quando si apre il gas, il tutto accompagnato dal caratteristico sound Ducati.
La ciclistica si affida al collaudato telaio monoscocca in alluminio, che utilizza il motore come elemento strutturale portante. Le sospensioni sono firmate Showa all’anteriore, con una forcella Big Piston da 43 mm completamente regolabile, e Sachs al posteriore, con un monoammortizzatore anch’esso regolabile. L’impianto frenante è affidato a Brembo, con pinze monoblocco M4.32 e dischi da 320 mm all’anteriore.
L’elettronica è uno dei punti di forza della Panigale V2, con un pacchetto derivato direttamente dalla V4: centralina inerziale a 6 assi, controllo di trazione in 8 livelli, ABS Cornering, controllo dell’impennata, cambio Quickshifter up/down e freno motore regolabile. Il tutto è gestibile attraverso un display TFT a colori da 4.3 pollici.
Dal punto di vista estetico, la Panigale V2 mantiene il design pulito e aggressivo della famiglia, con il doppio faro a LED integrato nel frontale e il codino monoposto che richiama le Ducati da competizione. Disponibile nelle classiche colorazioni Ducati Red o White Rosso, rappresenta la porta d’accesso ideale al mondo delle supersportive della casa di Borgo Panigale.
La CFmoto 675SR-R si inserisce con ambizione nel segmento delle sportive di media cilindrata, proponendosi come valida alternativa alle giapponesi ed europee grazie a un mix interessante di prestazioni, tecnologia e prezzo competitivo. Il costruttore cinese, che può vantare una stretta collaborazione con KTM, dimostra con questo modello la sua crescente maturità tecnica e stilistica.
Il motore è un tre cilindri in linea da 675cc, capace di erogare 97 CV a 12.400 giri/min e 59 Nm a 10.500 giri/min, valori che la collocano in diretta competizione con le medie sportive più apprezzate del mercato.
L’architettura a tre cilindri offre un equilibrio ottimale tra la reattività di un bicilindrico e la fluidità di un quattro cilindri, con un sound distintivo che contribuisce all’esperienza di guida.
La ciclistica non scende a compromessi, con un telaio in alluminio studiato per offrire precisione di guida e feeling con la strada. Le sospensioni sono di livello elevato, con una forcella KYB completamente regolabile all’anteriore e un monoammortizzatore anch’esso regolabile al posteriore. L’impianto frenante prevede dischi da 300 mm all’anteriore con pinze a fissaggio radiale, e un sistema ABS con funzione cornering.
A livello elettronico, la 675SR-R si affida a un pacchetto completo che include controllo di trazione regolabile, modalità di guida selezionabili e Quickshifter bidirezionale. Il cruscotto è un moderno display TFT a colori, che offre tutte le informazioni necessarie e permette la connessione con lo smartphone.
Dal punto di vista estetico, la CFmoto 675SR-R sfoggia linee tese e aggressive, con una carenatura che massimizza l’efficienza aerodinamica e un’attenzione ai dettagli che sorprende per un marchio relativamente giovane nel panorama mondiale.
Con un rapporto qualità/prezzo particolarmente favorevole, la 675SR-R rappresenta una delle proposte più interessanti per chi desidera entrare nel mondo delle sportive di media cilindrata senza compromessi tecnici ma con un occhio attento al portafoglio.
La BMW M 1000 RR rappresenta il vertice dell’ingegneria tedesca applicata alle due ruote, una superbike nata per dominare sia in pista che nelle competizioni. Derivata direttamente dalla S 1000 RR, la versione M ne esalta in ogni aspetto le caratteristiche, ponendosi come vero e proprio riferimento nel segmento delle superbike.
Il motore è un quattro cilindri in linea da 999cc, evoluzione estrema del propulsore della S 1000 RR, capace di erogare ben 212 CV a 15.000 giri/min e 113 Nm a 11.000 giri/min. L’architettura ShiftCam, che varia la fasatura delle valvole di aspirazione, garantisce un’erogazione fluida ai bassi regimi senza sacrificare la potenza agli alti.
La ciclistica è quanto di più raffinato si possa trovare sul mercato: telaio a doppia trave in alluminio, forcella Marzocchi con cartucce NIX30 a steli rovesciati completamente regolabile, monoammortizzatore posteriore sviluppato con Öhlins e regolabile in ogni parametro. L’impianto frenante, firmato Brembo, prevede pinze monoblocco M4 all’anteriore con dischi da 320 mm e leva radiale.
L’aerodinamica rappresenta uno dei punti di forza della M 1000 RR, con alette (winglets) in fibra di carbonio che generano un carico aerodinamico di 16,3 kg a 300 km/h, migliorando la stabilità e riducendo la tendenza all’impennata. Numerosi componenti in fibra di carbonio, oltre ai cerchi forgiati M, contribuiscono a mantenere il peso a secco sotto i 175 kg.
L’elettronica è di livello superlativo, con centralina inerziale a 6 assi che gestisce tutte le funzioni di assistenza alla guida: ABS Pro per la frenata in curva, Dynamic Traction Control, controllo dell’impennata, Launch Control, Pit Lane Limiter e Shift Assistant Pro per cambiate senza frizione. Il tutto è personalizzabile attraverso il display TFT da 6.5 pollici.
La M 1000 RR è disponibile anche nella versione M Competition, che aggiunge componenti ancora più esclusivi come il kit M Milled Parts, catena M Endurance, leva freno ripiegabile e pacchetto passeggero. Una superbike senza compromessi, derivata direttamente dall’esperienza racing del marchio tedesco, per chi cerca il massimo delle prestazioni su due ruote.
La BMW S 1000 RR è uno dei punti di riferimento nel panorama delle superbike grazie a un mix vincente di prestazioni, tecnologia e fruibilità. Nella sua ultima evoluzione, la sportiva tedesca si rinnova profondamente, avvicinandosi ulteriormente alla versione M, pur mantenendo un posizionamento più accessibile.
Il cuore è il potente quattro cilindri in linea da 999cc con tecnologia ShiftCam, che permette di variare la fasatura delle valvole di aspirazione in base al regime di rotazione. Questo sofisticato sistema garantisce prestazioni eccellenti su tutto l’arco di utilizzo: buona erogazione ai bassi regimi e potenza esaltante agli alti, con valori massimi di 210 CV a 13.750 giri/min e 113 Nm a 11.000 giri/min.
Il telaio a doppia trave in alluminio è stato affinato per offrire il miglior compromesso tra rigidezza e flessibilità, mentre le sospensioni prevedono una forcella a steli rovesciati completamente regolabile all’anteriore e un monoammortizzatore anch’esso regolabile al posteriore. L’impianto frenante si affida a componenti Brembo di altissima qualità, con pinze ad attacco radiale e dischi da 320 mm.
Anche in questo modello l’aerodinamica gioca un ruolo fondamentale, con alette integrate nel frontale che aumentano la stabilità alle alte velocità e in frenata. Non mancano cerchi in alluminio forgiato e componenti in fibra di carbonio per contenere il peso e migliorare le prestazioni dinamiche.
L’elettronica rappresenta uno dei punti di forza della S 1000 RR, con un pacchetto completo e sophisticato: ABS Pro per la frenata in curva, Dynamic Traction Control con funzione cornering, controllo dell’impennata, Shift Assistant Pro per cambiate senza frizione e diverse modalità di guida selezionabili. Il tutto è gestibile attraverso il display TFT da 6.5 pollici, che offre anche connettività Bluetooth.
Rispetto alla versione M, si distingue per alcune componenti di livello leggermente inferiore e per un’ergonomia pensata per essere più fruibile anche nell’uso quotidiano, pur mantenendo intatta l’anima sportiva che ha reso celebre questo modello. Una superbike che sa essere tanto efficace in pista quanto gestibile su strada.
La Benelli Tornado 550 segna il ritorno di un nome storico nel mondo delle sportive, riportando in auge una tradizione che aveva contribuito a definire il segmento delle medie sportive italiane. Con questo modello, il marchio pesarese, ora sotto proprietà cinese del gruppo QJ, offre una proposta interessante nel segmento delle sportive accessibili.
Il cuore della Tornado 550 è un bicilindrico parallelo da 554cc capace di erogare 56 CV a 9.000 giri/min e 54 Nm di coppia a 7.000 giri/min. Numeri non estremi, ma perfettamente allineati con le esigenze di chi si avvicina al mondo delle sportive carenate, offrendo prestazioni brillanti senza intimidire i meno esperti.
La ciclistica prevede un telaio a traliccio in tubi d’acciaio, forcella a steli rovesciati da 41 mm regolabile in precarico ed estensione, e monoammortizzatore posteriore anch’esso regolabile. L’impianto frenante si affida a un doppio disco da 320 mm all’anteriore con pinze a quattro pistoncini e un disco singolo da 260 mm al posteriore.
Il design richiama le linee classiche delle sportive, con una carenatura avvolgente che integra gruppi ottici a LED e un codino snello che termina in una coda tronca. Il peso dichiarato di 203 kg in ordine di marcia e l’altezza sella contenuta a 800 mm rendono la Tornado 550 una moto accessibile anche ai piloti meno esperti o di statura non elevata.
Con un prezzo competitivo, la Benelli Tornado 550 rappresenta un’interessante porta d’accesso al mondo delle sportive, combinando un’estetica accattivante a prestazioni adeguate e costi di gestione contenuti.
L’Aprilia RS 660 ha ridefinito il concetto di sportiva di media cilindrata sin dal suo debutto, proponendo un approccio che privilegia l’equilibrio e il piacere di guida rispetto alla pura potenza. La sua ultima evoluzione, che include anche la versione Factory ancora più radicale, conferma questa filosofia vincente.
Il cuore pulsante è il bicilindrico parallelo da 659cc, derivato dal V4 della RSV4, capace di erogare 100 CV a 10.500 giri/min e 67 Nm a 8500 giri/min. Un motore che si distingue per l’erogazione fluida e lineare, con una coppia generosa ai bassi e medi regimi che rende la guida appagante anche nell’uso quotidiano.
La ciclistica rappresenta uno dei punti di forza dell’RS 660: telaio in alluminio a doppio trave, forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm completamente regolabile e monoammortizzatore posteriore anch’esso regolabile in ogni parametro. Nella versione Factory le sospensioni sono ancora più raffinate, con componenti Öhlins regolabili elettronicamente.
L’elettronica è ai vertici della categoria, con un pacchetto APRC (Aprilia Performance Ride Control) che include controllo di trazione, controllo dell’impennata, ABS Cornering, controllo del freno motore, cambio Quickshifter bidirezionale e cinque riding mode. Il tutto gestibile attraverso un display TFT a colori.
Con un peso in ordine di marcia di soli 183 kg, l’RS 660 offre un’agilità e una precisione di guida straordinarie, risultando efficace tanto su strada quanto tra i cordoli. La versione Factory aggiunge componenti in carbonio, cerchi più leggeri e un assetto ancora più orientato alla pista, per chi cerca il massimo delle prestazioni.
L’Aprilia RS 660 è una scelta ideale per chi desidera una sportiva completa, capace di emozionare in pista senza sacrificare il comfort e la fruibilità nell’uso quotidiano.
L’Aprilia RSV4 continua a rappresentare il vertice della tecnologia sportiva del marchio di Noale, una superbike che ha saputo evolversi mantenendo intatta la sua filosofia originale. Dopo i numerosi successi nel mondiale Superbike, l’ultima generazione alza ulteriormente l’asticella in termini di prestazioni e raffinatezza tecnica.
Il cuore è l’iconico V4 da 1099cc, un gioiello di ingegneria capace di erogare 217 CV a 13.000 giri/min e 125 Nm a 10.500 giri/min, con un sound inconfondibile che rappresenta la firma sonora della casa italiana. L’architettura a 65° garantisce un equilibrio ottimale tra compattezza e prestazioni, con un’erogazione potente ma gestibile.
Il telaio in alluminio con struttura perimetrale è un elemento distintivo della RSV4, ora ulteriormente evoluto per offrire maggiore rigidità torsionale e flessibilità laterale. Le sospensioni Öhlins con sistema Smart EC 2.0, di serie sulla versione Factory, offrono regolazioni elettroniche che si adattano automaticamente alle condizioni di guida.
L’aerodinamica, sviluppata attraverso estesi test in galleria del vento, rappresenta uno dei punti di forza della RSV4. Le alette integrate nelle fiancate generano un carico verticale significativo che migliora la stabilità in accelerazione e frenata, mantenendo la ruota anteriore a contatto con l’asfalto anche in condizioni estreme.
L’elettronica è quanto di più avanzato si possa trovare su una moto di serie, con la piattaforma APRC (Aprilia Performance Ride Control) evoluta che include controllo di trazione, controllo dell’impennata, Launch Control, Pit Limiter, controllo del freno motore e ABS Cornering con strategia di frenata specifica per la pista.
Disponibile nelle versioni RSV4 e RSV4 Factory, quest’ultima con componentistica ancora più raffinata, l’ammiraglia Aprilia si conferma come una delle superbike più desiderabili e competitive sul mercato.
La Moto Morini Corsaro Sport rappresenta la rinascita in chiave moderna di uno dei marchi più blasonati del motociclismo italiano. Questa sportiva di media cilindrata unisce il fascino del design italiano a una base tecnica moderna, offrendo una proposta distintiva nel panorama delle sportive.
Il propulsore è un bicilindrico a V di 87° da 649cc, capace di erogare 61 CV a 8250 giri/min e 54 Nm a 7000 giri/min. Un motore dal carattere brillante ma non estremo, perfetto per chi cerca una moto sportiva fruibile anche nell’uso quotidiano.
La ciclistica si affida a soluzioni di qualità, con un telaio a traliccio in tubi d’acciaio, forcella a steli rovesciati regolabile e monoammortizzatore posteriore anch’esso regolabile. L’impianto frenante prevede componenti Brembo all’anteriore, con dischi da 298 mm e pinze ad attacco radiale.
L’estetica riprende il family feeling Moto Morini con linee tese e aggressive, un cupolino affilato e un codino compatto che enfatizza il look sportivo. La qualità costruttiva e l’attenzione ai dettagli rappresentano punti di forza di questa proposta italiana, che si distingue per carattere e personalità.
Con un posizionamento interessante in termini di prezzo e prestazioni, la Corsaro Sport si propone come alternativa alle giapponesi ed europee per chi cerca una media sportiva dal carattere distintivo e dal forte richiamo alla tradizione motociclistica italiana.
La Fantic Imola 500 segna il debutto del glorioso marchio italiano nel segmento delle sportive di media cilindrata. Questo modello prende il nome dal celebre circuito italiano, richiamando una tradizione racing che ha fatto la storia del motociclismo nazionale.
Il cuore della Imola 500 è un bicilindrico parallelo da 500cc, capace di erogare 48 CV a 8500 giri/min e 50 Nm a 5750 giri/min. Un propulsore raffinato, dotato di distribuzione bialbero a camme in testa con quattro valvole per cilindro, che offre prestazioni brillanti pur rimanendo accessibile anche ai piloti meno esperti.
La ciclistica non scende a compromessi, con un telaio a traliccio in acciaio, forcella a steli rovesciati KYB da 41 mm completamente regolabile e monoammortizzatore posteriore anch’esso regolabile. L’impianto frenante prevede un doppio disco anteriore da 300 mm con pinze J.Juan a quattro pistoncini e un disco posteriore da 240 mm.
Dal punto di vista estetico, la Imola 500 sfoggia un design sportivo ma non estremo, con una carenatura che protegge adeguatamente il pilota senza sacrificare l’agilità. Il peso contenuto in 175 kg a secco e l’altezza sella accessibile la rendono una sportiva adatta anche ai piloti di statura non elevata.
Disponibile anche nella versione Imola 125 per i più giovani, questa sportiva rappresenta il ritorno in grande stile di Fantic nel mondo delle carenate, offrendo una proposta interessante per chi cerca una media sportiva dal forte carattere italiano.
La MV Agusta F3 Competizione rappresenta l’essenza della sportività italiana in formato medio, una supersportiva esclusiva prodotta in serie limitata che celebra il DNA racing del marchio di Schiranna. Con questo modello, MV Agusta eleva ulteriormente il concetto di moto sportiva, trasformando la già eccellente F3 in un oggetto da collezione dal pedigree impeccabile.
Il propulsore è l’iconico tre cilindri in linea da 798cc, ulteriormente affinato per erogare 156 CV a 13.250 giri/min e 88 Nm a 10.100 giri/min. Un gioiello meccanico che si distingue per l’erogazione fulminea e il sound inconfondibile, con un’architettura che rappresenta un perfetto compromesso tra la compattezza di un bicilindrico e la fluidità di un quattro cilindri.
La ciclistica è quanto di più raffinato si possa desiderare: telaio tubolare a traliccio in acciaio ALS, forcella Öhlins NIX 30 con trattamento TIN completamente regolabile, monoammortizzatore Öhlins TTX GP 36 e ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile manualmente. Non mancano i cerchi forgiati in carbonio, che contribuiscono a contenere il peso e a ridurre le masse non sospese.
L’impianto frenante è altrettanto prestigioso, con pinze radiali Brembo Stylema a quattro pistoncini all’anteriore che mordono dischi flottanti da 320 mm, e una pinza Brembo a due pistoncini al posteriore. Il sistema ABS Continental MK100 include la funzione cornering e il controllo del sollevamento della ruota posteriore.
L’elettronica è di ultima generazione, con piattaforma inerziale a sei assi che gestisce ABS Cornering, controllo di trazione, controllo dell’impennata e Launch Control. Il tutto è personalizzabile attraverso il nuovo display TFT a colori da 5.5 pollici.
L’aerodinamica è stata sviluppata in galleria del vento, con appendici che generano un carico verticale significativo, migliorando la stabilità alle alte velocità. La carenatura in fibra di carbonio, insieme ad altri componenti leggeri, contribuisce a mantenere il peso a secco sotto i 175 kg.
Prodotta in serie limitata e numerata, la F3 Competizione rappresenta il non plus ultra delle supersportive di media cilindrata, un oggetto da collezione che unisce prestazioni da riferimento a un’esclusività che solo un marchio come MV Agusta può garantire.
Parlare di queste 16 protagoniste ci ha permesso di tracciare un quadro completo di un segmento in piena evoluzione, che sta vivendo una seconda giovinezza dopo anni di relativo declino. La passione per le carenate sportive è più viva che mai, alimentata da modelli che interpretano il concetto di sportività secondo filosofie diverse ma ugualmente affascinanti.
Ciò che colpisce è l’ampia gamma di proposte disponibili: dalle piccole sportive accessibili come la Yamaha R3 e la Benelli Tornado 550, passando per le medie di cilindrata come le Aprilia RS 660, Fantic Imola 500 e KTM 990 RC R, fino ad arrivare alle superbike pure come la BMW M 1000 RR, l’Aprilia RSV4 e la Bimota KB998.
Un altro aspetto significativo è l’ingresso prepotente dei costruttori cinesi, che con modelli come la Zontes 703 RR, la QJ SRK 921 RR e la CFmoto 675SR-R dimostrano di poter competere ad armi pari con i marchi storici, spesso grazie a collaborazioni strategiche con case europee che portano a prodotti di qualità elevata a prezzi competitivi.
L’evoluzione tecnologica rappresenta un denominatore comune a tutti i modelli analizzati: l’elettronica avanzata, con centraline inerziali e pacchetti di assistenza alla guida sempre più sofisticati, è ormai presenza fissa anche sulle sportive di media cilindrata.
Allo stesso modo, l’aerodinamica derivata direttamente dalla MotoGP ha rivoluzionato il design delle supersportive, con alette e appendici che non sono più appannaggio esclusivo dei modelli di punta.
In questo scenario in rapida evoluzione, i marchi italiani continuano a recitare un ruolo da protagonisti, con Ducati, Aprilia, MV Agusta e Bimota che propongono modelli di riferimento per prestazioni e raffinatezza tecnica, affiancati da realtà in crescita come Moto Morini e dal ritorno di nomi storici come Fantic.