Quando in modelli di un marchio, che è da sempre sinonimo di affidabilità e sicurezza, si riscontra una particolare difettosità – ammessa dalla stessa Casa – è una notizia che in breve tempo fa il giro del mondo.
La casa bavarese – fra i più longevi produttori di motociclette – ha sempre ricoperto una particolare nicchia di mercato, fino ad un boom abbastanza recente ed incarnato dalle enduro stradali, segmento che proprio BMW ha portato al successo. Infatti, la R1200GS già da qualche anno è leader nella sua categoria e sempre sul podio delle moto più vendute.
Ma andiamo con ordine: i problemi riscontrati sulla R 1200 GS non si limitano a piccoli difetti di produzione ma riguardano il sistema di sicurezza, tanto da inchiodare la moto a causa dell’antifurto immobilizzatore (EWS) che non riconosce il proprietario e pompe della benzina che presentano problemi nel funzionamento. Insomma le nuove BMW non riconoscono la chiave elettronica, in sintesi non partono, e l’indicatore della benzina impazzisce segnando all’improvviso la riserva anche se è appena stato effettuato il pieno.
L’ammissione del problema da parte di Bmw è la notizia del giorno, i difetti vengono attribuiti ad un incremento di ordini, così tanti da creare seri problemi alla produzione.
Adrian Roderick, direttore generale della filiale BMW ha ammesso: “Questi sono stati gli ultimi due problemi con cui abbiamo avuto a che fare. La causa è stata un aumento del 40% nelle vendite che ci ha costretti ad incrementare le moto in linea di montaggio del 15 – 20 % all’anno, mettendoci in difficoltà”.
La strada scelta dalla casa tedesca è di sostituire i pezzi difettosi nel momento in cui si presenta il problema. Nessuna campagna di richiamo, dunque, in quanto i difetti riscontrati non pregiudicherebbero la sicurezza.