Facile dirlo a posteriori, ma vedere questi ragazzini da piccoli impressiona: chiunque direbbe che sono partiti nel modo giusto, e che arrivare alla classe regina era solo il loro sviluppo naturale. Bambini di due, tre anni, con protezioni e moto da cross pronti a scorrazzare per le campagne.
Poi li rivedi più avanti, mentre frequentano i circuiti con i ragazzi che saranno i rivali di una vita. La verità è che non tutti riescono, come direbbe Morandi, ma chi arriva in MotoGP è perché ci ha sempre provato. É facile vedere scorci del carattere in questi bambini, che si presentano senza filtri nelle fotografie. In alcuni casi poi è impressionante vedere quanto il carattere di questi piloti di MotoGP sia cambiato negli anni, in un ambiente che in un modo o nell’altro segna chi ci vive.
Marco Melandri, capelli colorati e sorrisi, Casey Stoner che guarda l’obbiettivo con in mano un branzino, Sete Gibernau distrutto per una caduta che alza le dita al cielo in segno di vittoria e Jorge Lorenzo con la cresta da moicano ed un’espressione rabbiosa. Tra le impennate di Valentino con la bici ed un Loris Capirossi coi capelli lunghi fino alle spalle ci sono anche Nicky Hayden col suo fedele numero #69 e Marco Simoncelli, quando ancora correva in minimoto.
Riuscite a riconoscerli?