Nel 1987, George M. Hendee fonda una società costruttrice di biciclette denominata “The Hendee Manufacturing Company”; i prodotti più in voga avevano nomi quali Silver King, Silver Queen ed American Indian che, per comodità, venne abbreviato da subito in “Indian”, diventando il modello di punta della produzione. Nel 1901 George assume Oscar Hedstrom per costruire una bici a motore in modo da dominare le prime competizioni di categoria; il veicolo creato si mostrò potente ed affidabile, regalando all’azienda una solida reputazione nel settore. L’anno successivo nasce la fabbrica nel downtown di Spingfield.
La prima motocicletta a marchio Indian viene venduta nel 1902 e, poco più di un anno dopo, un esemplare vince la gara di Endurance da Boston a new York City al suo debutto. L’azienda è ad oggi la prima produttrice di motociclette negli Stati Uniti d’America. Fin dai primi anni di produzione, i record si sprecarono: nel 1903 Oscar Hedstrom stabilì il record mondiale di velocità con 56 mph e vinse la gara Endurance da NY a Springfield e ritorno; nel 1906 George Holden e Luois J. Muller guidarono una Indian da San Francisco a NY in 31 giorni e mezzo senza nessun problema meccanico e, nel 1907, l’americano T.K. Hastings guidò una Indian per mille miglia in una gara di affidabilità in Inghilterra, ottenendo la medaglia d’oro. Le prime moto sono di colore Royal Blue o di colore nero, esclusivamente su richiesta; seguirà il Vermillion Red che ben presto diventerà il classico “rosso Indian”. Nel 1906 viene costruita la prima moto da corsa motorizzata con un V-twin dal quale ne derivò – nel 1907 – un propulsore per la serie di 633 cc con disposizione a V di 42° che diventerà il primo V-twin di produzione americana mai realizzato. Nel 1909 Indian introduce il telaio denominato Loop Frame che rimpiazza il classico telaio a diamante utilizzato nelle competizioni; l’anno successivo introduce la forcella anteriore a balestra, la pompa ad olio automatica e, alcuni modelli, hanno il cambio a doppia velocità, pedane poggiapiedi e l’avviamento automatico. Il 1911 è importante sotto il profilo dei successi ottenuti: Volney Davis guida da S. Francisco a NY in 20 giorni 9 ore ed 11 minuti, i piloti Oliver Godfrey, Charles Franklin e A.J Moorehouse occupano le prime tre posizioni al TT nella categoria Senior e Erwin “Cannonball” Baker vince la President’s Race di Indianapolis. Dal 1913 Indian introduce nella produzione di serie la sospensione posteriore al forcellone denominata Cradle Spring Frame, le moto sono tutte di colore Rosso Indian ed i dati di vendita parlano di 32.000 moto vendute. Nel 1914 viene lanciata la Hendee Special, prima moto con avviamento elettrico; nel medesimo anno, in 11 giorni, 12 ore e 10 minuti, “Cannonball” Baker guida da San Diego alla East Coast. Il Powerplus, bicilindrico a V da 1000 cc inclinato in avanti di 42° a testa piatta e valvole laterali, viene presentato nel 1916 e sarà uno dei motori leggendari prodotti da Indian grazie anche alla capacità di raggiungere i 100 km/h di velocità massima. La Prima Guerra Mondiale obbliga la conversione della produzione da civile a militare ed i concessionari non riescono a rifornire i magazzini contribuendo al crollo delle vendite; è il 1920 e la prima Indian Scout con motore bicilindrico a V da 606 cc e valvole laterali invoglia all’acquisto mentre, nel 1922, la Chief con motore 1000 cc viene introdotta sul mercato. Nel 1923 arriva la Big Chief motorizzata con un 1200 cc e, a novembre, l’azienda cambia definitivamente il nome di Indian Motocycle (senza la “r”) Company. Nel 1925 viene presentato il motore monocilindrico “Prince” da 350 cc e nel 1927 Indian introduce il bicilindrico a V da 750 cc, essenzialmente una versione maggiorata del motore della Scout. Nel medesimo anno avviene l’acquisizione della Ace Motor Corporation e viene prodotta l’Indian Ace con motore a 4 cilindri in linea che dal ’28 al ’42 sarà utilizzato anche sulla Indian Four. Nel 1928 arriva la nuova Scout serie 101 con un telaio tutto nuovo, interasse più lungo e sella maggiorata. Nel 1929 il Prince esce di scena e l’Indian Ace diventa la Indian Four. Il 1932 vede l’arrivo della nuova Scout 203 che unisce il telaio della Chief al motore della Scout appunto; arriva anche la Scout Pony spinta dal propulsore Motoplane. Il 1934 è l’anno della Scout Sport mentre il ’36 segna la presentazione del modello 1936 “upside-down” Four che ha un sistema di scarico con valvole posizionate nella parte superiore rispetto alle valvole di aspirazione poste alla base dei cilindri. Nel ’37 Ed Kretz vince la prima Daytona 200 su una Indian Sport Scout preparata. I modelli dal 1938 in poi hanno di serie strumenti di controllo sopra al serbatoio e, dal 1940, anche parafanghi avvolgenti, carter paracatena completamente chiuso e forcellone posteriore ammortizzato a molla integrato nel telaio per i modelli Indian Chief e indian Four. La gamma del dopoguerra vede solo la indian Chief del ’46 a catalogo; nel ’48 arriva il bicilindrico verticale da 440 cc per la Scout ed il mono sempre verticale da 220 cc per la Indian Arrow, concepiti per contrastare le vendite delle moto “leggere” di importazione. Nel 1950 la Chief viene dotata di un motore da 1300 cc e, contestualmente fanno il loro debutto il Warrior ed il Warrior TT. Nel 1953 la Indian cessa la produzione dei modelli fino al 1960, anno in cui la Associated Motorcycles acquista la Indian Sales Corp., vendendo tutti i diritti a Joseph Berliner. Nel ’67 il neozelandese Burt Munro sulla sua Indian Scout elaborata raggiunge i 296,26 km/h sul lago salato di Bonneville; dopo un periodo di transizione, la produzione viene ristabilita nel 1998 grazie ad una cordata di nove aziende che creano la IMCA, acronimo di Indian Motorcycle Company of America con uno stabilimento produttivo a Gilroy in California. Nel 2003 l’azienda va in bancarotta e nel 2008 rinasce grazie ad una azienda inglese che acquista gli asset e crea uno stabilimento produttivo in North Carolina; nel 2011, Polaris annuncia l’acquisizione di Indian Motorcycle e la produzione viene spostata nello Iowa, a Spirit Lake. Nel 2013 avviene il rilancio con il nuovo bicilindrico V Thunder Stroke 111 presentato alla Daytona Bike Week. La notte del 3 agosto, fuori dal Motorcycle Museum di Sturgis, la nuova gamma Indian viene svelata al pubblico e le Chief Classic, Chief Vintage, e la Indian Chieftain vengono guidate e presentate agli appassionati. 2014 e 2015 sono gli anni della rinascita con la indian Chief che viene eletta Cruiser dell’anno 2014 ridando il meritato lustro ad un marchio che ha scritto pagine di storia nel libro dedicato al mondo delle due ruote.
In principio fu la Handee Special poi, nei primi anni ’20 avvenne la commercializzazione di alcuni dei modelli storici marchiati Indian: è il periodo della prima Scout seguita nel 1922 dalla Chief, nel 1923 dalla best-seller Big Chief e la Ace del 1927 a seguito dell’acquisto della Ace Motor Corporation. Sono del 1932 la Model 203 e la Scout Pony, seguite dalla Sport Scout del 1934; i nomi noti sono sempre quelli ma nascondono evoluzioni ed aggiornamenti continui. La Scout, declinata nelle versioni Bobber e Sixty è un must-have anche al giorno d’oggi, così come lo sono la Chief e la Springfield. Novità assoluta e dalle linee attualissime, la FTR1200 incarna il nuovo corso dello stile Indian.