Ad opporsi fermamente al decreto di stabilità sono state in primis le case produttrici, poiché con questo nuovo emendamento almeno il 50% dei mezzi ora prodotti (ed in vendita) dovrebbero essere ritirati dal mercato, essendo fuorilegge.
Non basta però ritirare dal mercato i mezzi senza il noto impianto frenante, aggiungere l’ “optional obbligatorio” e riportarli in concessionario: l’ABS infatti può essere installato solamente su mezzi con l’assetto di ruote e forcelle predisposti, e quindi ci sarebbero ingenti perdite (almeno inizialmente) sul mercato.
Inoltre parecchi posti di lavoro saranno a rischio per quella che, nonostante questo, potrebbe essere una trovata davvero innovativa per la sicurezza. Probabilmente all’inizio ci sarà un rincaro dei prezzi sulle moto ed i modelli vecchi, sprovvisti dell’ Automatic Braking System, verranno portati alla discarica o “dati dentro” per acquistare un nuovo. Abbiamo avuto modo di provare l’assistenza alla frenata su diverse moto e, bisogna ammettere, in certe situazioni può essere davvero utile.
Il problema è, più che altro, che non tutte le moto hanno l’ABS della medesima qualità: a volte se non è calibrato ad arte può essere invasivo o addirittura fastidioso. Finché si parla di mezzi top di gamma questo problema non c’è, ma se andassimo a vedere le entry-level o gli scooter 150cc, probabilmente il famoso sistema di frenata non sarebbe al massimo della forma.