La Norton ha iniziato la propria attività nel 1898 come fabbrica di “componenti e parti per il mercato delle due ruote”, in principio a pedali e poi a motore. La prima vera e propria moto del marchio britannico è infatti arrivata pochi anni più tardi, nel 1907: equipaggiata con un bicilindrico della Peugeot, permise a Rembrandt Fowler di vincere il primo Tourist Trophy sull’Isola di Man. Un ottimo biglietto da visita nel mondo delle competizioni, rimasto uno dei cardini di questo brand che tutt’oggi prende parte alle folli corse su strada di tutto il mondo.
Il primo motore Made in Norton arrivò nel 1908, un monocilindrico da 500cc con valvole laterali che equipaggiò la prima due ruote fatta in casa, la Model 16 introdotta dopo la Prima Guerra Mondiale. La versione successiva, la Model 18, ebbe un grandissimo successo nelle gare su strada, conquistando il Senior TT e il Sidecar TT nel 1924. Fu poi sostituita con la CS1 monoalbero, che dominò il Senior TT dal 1931 al 1939.
La Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, era ormai alle porte: in questo contesto la Norton si dedicò alla produzione di veicoli militari all’esercito britannico, tra i quali proprio la storica Model 16. Nel 1948 tutto tornò alla normalità, con la casa inglese pronta a schierare la Manx nel mondo delle competizioni. Questo modello vinse il TT fino all’edizione del 1954, oltre al Campionato del Mondo 1951 (nelle classi 350 e 500) e 1952.
Entrata in difficoltà economiche, la Norton fu presto ceduta alla Associated Motor Cycles (AMC) a partire dal 1962, quando la produzione fu spostata dagli stabilimenti di Birmingham a quelli di Woolwich, vicino Londra. Il primo modello della nuova proprietà fu la Atlas, bicilindrica di 750cc conosciuta non solo per le sue performance, ma anche per le vibrazioni provenienti dal telaio. Un problema che fu risolto con la successiva Commando 750, proposta sul mercato nel 1968 quando la Norton fu rilevata per la seconda volta dalla Manganese Bronze Holdingsche.
Nel 1973 la Norton venne poi accorpata insieme alla Villiers e alla Triumph nel gruppo NVT: in quell’anno arrivò la Commando 850, mentre la decisione di iniziare un’importante ristrutturazione l’anno successivo portò alle proteste degli operai della Triumph. Questo indusse il gruppo NVT a chiudere le serrande nel 1976, anno in cui la Norton, però, riuscì a mantenere attiva la propria produzione in un nuovo stabilimento presso Shenstone, nello Staffordshire.
Qui uscì dalla nuova fabbrica inglese il birotore Wankel sviluppato in precedenza dal gruppo NVT, che equipaggiò i modelli successivi chiamati Interpol (1981), Classic (1987) e Commander (1988). La più conosciuta, però, fu la F1 del 1990: con un propulsore evoluzione dotato di raffreddamento a liquido, questa moto erogava 95 CV e raggiungeva i 250 km/h, il che permise a Steve Hislop di conquistare il Senior TT nel 1992.
Quell’anno, tuttavia, fu l’ultimo della produzione in serie delle moto Norton: il marchio inglese è poi tornato in attività nel 2008, proponendo l’ultima evoluzione della Commando, la 961SE. Dal 2009 è poi tornata nel mondo delle competizioni su strada, prima ingaggiando il fortissimo Michael Dunlop e poi proponendo la SG1 (poi ribattezzata SG2), spinta dal motore quattro cilindri a V dell’Aprilia RSV4 installato in un telaio Spondon.
La storia della Norton è fondata sulle competizioni su strada, quindi i modelli che l’hanno resa celebre sono partiti da quella versione dotata di motore Peugeot che dominò il primo Tourist Trophy della storia nel 1908. Poi fu la volta del Model 16, diventato ben presto Model 18 e poi sostituito dal CS1 monoalbero e dall’International del 1932, più volte vincitore del TT dal 1931 al 1939. Famosa per la sua indole vincente è anche la Manx del 1947, ma è la Commando il vero cavallo di battaglia della Norton: introdotta nel 1968 nella cilindrata di 750cc, questa moto era disponibile in diverse versioni, dalla Fastback alla Roadster, dalla Interstate alla Hi-Rider. Con la chiusura del gruppo NVT e il ritorno in proprio, il marchio inglese si è rilanciato con i birotori della Wankel, che hanno equipaggiato la famosa F1 del 1990, poi arrivata al successo nel 1992 con Steve Hislop. In tempi recenti, invece, troviamo di nuovo la Commando nella sua ultima evoluzione stradale, la 961SE, così come la SG1/SG2, prototipo esclusivamente destinato alle competizioni su strada dell’Isola di Man.