Nuova Honda CBR1000RR Fireblade annunciata da Ronald Ten Kate
I rumors erano arrivati qualche settimana fa ad opera di Ronald Ten Kate, il manager che anche nel campionato 2011 ha messo in pista la Honda Superbike con il team Castrol ed i piloti jonathan Rea, Ruben Xaus e Fabrizio Lai. È stato proprio lui, descrivendo la frustrazione per una stagione poco fortunata e per l’infortunio all’inglese Rea, a parlare dell’arrivo della nuova Honda CBR1000RR Fireblade.
“Avremmo una nuova moto, un aggiornamento della Fireblide per il 2012 ma non posso rivelare di più perché Honda non l’ha ancora presentata” aveva detto alla stampa estera, anticipando anche il permesso dalla FMI del sistema di controllo fly-by-wire, che Honda ha già a disposizione ma non sulla moto di Rea e compagni.
Foto spia della nuova Honda CBR1000RR
Se qualcuno si aspettava una moto tutta nuova con nuove soluzioni tecniche, stilistiche ed aerodinamiche rimane però deluso: infatti a vedere dalle immagini spuntate da qualche cartella stampa, accidentalmente persa per strada, l’attesissima superbike V4 rispetto al modello attuale riporta qualche leggero restyling.
Il frontale è nuovo, caratterizzato da spigoli vivi grazie al disegno dei fari più taglienti e allungati verso gli specchietti retrovisori, ma riprendono molto la linea attuale. Il gruppo sospensioni è completamente made in Showa sia all’anteriore che al nuovo (mono) posteriore, peccato che il forcellone sia lo stesso.
Nuovi i cerchi mulitirazza al posto di quelli a tre razze. Ritorna la colorazione tradizionale della Honda: bianco, rosso e blu.
Novità tecniche sulla Honda CBR1000RR Fireblade
Le novità tecniche, che immaginiamo esserci, per ora rimangono nascoste dalla nuova livrea.
Facile da aspettarsi un ABS prestazionale mentre per la frizione si era parlato di una diffusione del Dual Clutch Transmission della VFR 1200 anche sul resto della gamma Honda, CBR1000RR incluso.
La Honda con la nuova CBR punta a tornare competitiva sia sui circuiti (anche approfittando del ritiro della rivale Yamaha) e a risollevare il mercato delle supersportive grazie alle tradzionali doti di guidabilità del suo 4 cilindri.
Di certo, questo è un segnale positivo per il Mondiale Superbike: le case ancora vogliose e che si possono permettere di investire nel campionato delle derivate di serie ci sono e giocano seriamente.