Tutto cominciò con un mulino che, nelle mani dei fratelli Peugeot, diventò una fonderia che incominciò a produrre utensili da lavoro, macinacaffè, ombrelli, molle per orologi, attrezzi da giardino e persino biciclette. Era il 1810 e in quell’anno nacque l’azienda Peugeot Frères, che posizionò i propri stabilimenti nel comune di Valentigney, in Francia. Nel giro di pochi anni il successo del marchio d’oltralpe permise l’espansione anche nelle località di Hérimoncourt e di Beaulieu Mandeure, per un totale di 2000 uomini come forza lavoro disponibile. Sul finire del XIX° secolo la società transalpina viene rinominata Automobiles & Cycles Peugeot, che in occasione del settimo Salone del ciclo e dell’automobile introduce la prima moto con motore De Dion-Bouton diventando il più antico produttore di veicoli a due ruote provvisti di propulsore.
La prima, vera, moto con il marchio del Leone francese, tuttavia, arriva solo qualche anno dopo: nel 1902 la Peugeot Motorcycles lancia la 2CV con telaio in tubi d’acciaio, serbatoio da 3 Litri e una velocità massima di 40 km/h. Da quel momento iniziò la produzione in proprio di motori a scoppio, sia monocilindrici (da 2,5 a 5CV) che bicilindrici con cilindrata fino a 1000cc e potenza massima fino a 12CV. Proprio in sella a una di queste, con cubatura 500cc, l’italiano Vincenzo Lanfranchi stabilisce due record mondiali di velocità nel 1905, sul chilometro lanciato (29”2 a 123,293 km/h) e sul chilometro in salita (29”6 a 121,621 km/h).
Tempo un paio d’anni e arriva la prima vittoria, nella prima edizione del Tourist Trophy sull’Isola di Man: la moto utilizzata è una Norton con motore bicilindrico Peugeot che nel 1913 diventa la base per la prima moto da Grand Prix dell’azienda francese, la 500 M1. Negli anni ’30 la volontà è un ritorno a cilindrate più piccole, prima ridotte a 250cc e poi a 100cc: questi saranno motori che verranno poi installati sulle prime biciclette a motore, le quali preannunciano i futuri ciclomotori del marchio d’oltralpe. I primi modelli arrivano nel 1945, ma è nel 1953 che viene lanciato il primo vero e proprio “scooter”: si chiama S55, ha la scocca in lamiera e un grande vano portabagagli posto anteriormente che rimarrà anche nelle versioni successive, l’S57 e l’S57C.
L’arrivo degli anni ’70 porta un grande rinnovamento nella produzione della Peugeot Motorcycles, che modifica la propria linea produttiva di ciclomotori lanciando i modelli 101, 102 e 103, quest’ultimo record di vendite nel 1974 con più di 550mila unità vendute. Ma il progresso non finisce qui e nel 1983 Peugeot lancia l’SC, primo scooter al mondo costruito con carrozzeria in plastica e cambio a variazione continua: un po’ il precursore del famoso Speedfight, cinquantino molto in voga tra i giovani e in concorrenza con gli altrettanto conosciuti Malaguti F10 e F12.
Nel 1999 arriva l’Elyseo, primo scooter con motore Peugeot 125cc a quattro tempi, mentre nel 2002 verrà lanciato l’Elystar, il quale verrà ricordato come il primo ciclomotore dotato di sistema ABS all’impianto frenante. Il 2003 è l’anno dello Jetforce con telaio perimetrale, seguito nel 2004 dalla versione Compressor con motore sovralimentato da un compressore volumetrico. Nello stesso anno viene lanciato il Ludix dallo stile minimalista e adatto, con i suoi ridotti ingombri, a divincolarsi facilmente in mezzo al traffico cittadino.
Il GT Satelis e lo scooter a ruota alta Geopolis vengono introdotti nel 2006, quando ritornano cilindrate fino a 500cc e viene stabilita l’importante partnership con l’azienda cinese Qingqi, grazie alla quale nel 2008 arriva il piccolo Vivacity. La gamma più piccola, quella dei 50cc, viene rinnovata con il Tweet e il Kisbee, mentre nel 2013 Peugeot porta sul mercato il Metropolis: si tratta del primo scooter tre ruote del marchio francese, che introduce tecnologie direttamente derivate dal mondo auto. Il DNA del brand transalpino, tuttavia, non viene accantonato, ma anzi viene riportato in auge grazie al Django, che con la sua linea vintage ricalca il mitico S57 degli anni ’50.
In tempi recenti Peugeot ha stretto un’ulteriore collaborazione con la Mahindra, costruttore indiano che acquista il 51% delle quote della divisione Motorcycles, che mantiene invece il 49% del capitale e l’utilizzo dell’immagine del proprio marchio. È proseguito anche il rinnovo della gamma scooter destinata ai più giovani, che ora possono scegliere il nuovo Speedfight dal taglio ancora più sportivo, mentre a livello agonistico, nel 2016, è arrivata la prima vittoria del team Peugeot Motocycles Saxoprint nella categoria Moto3, un successo messo in bacheca da John McPhee nel GP della Repubblica Ceca.
I modelli che hanno fatto la storia della divisione Motorcycles della Peugeot sono sicuramente i primi monociclindrici e bicilindrici che hanno dato il via alla produzione di moto da competizione con le quali sono stati battuti diversi record di velocità nei primi anni del XX° secolo. A seguire troviamo l’S55 e il successivo S57, con i quali è stata anche pubblicizzata la traversata Saigon-Parigi: 17.000 km in 4 mesi con una sola foratura all’attivo! Il modello 103 si ritaglia un posto in particolare con le sue 550mila unità vendute, una cifra replicata anche dallo Speedifight, cinquantino iconico tra i più giovani. Ma grande importanza hanno anche il Geopolis, il Satelis in versione GT, i piccoli ma versatili Jetforce e Vivacity destinati alla città, per finire con il Django, una sorta di rivisitazione del mitico S57 in chiave moderna.