BMW C 650 Sport HP – Al semaforo offre partenze fulminee, ma sul mercato ha iniziato ad andar forte nel tempo, dopo un inizio “tiepido”. Nato nel 2012 come C 600 Sport (forse per differenziarlo maggiormente dal fratello C 650 GT), è poi diventato anche lui “650”, anche se la cilindrata in realtà è sempre stata quella di 647 cc, con un propulsore bicilindrico dal sound e dalle prestazioni esaltanti (60 cavalli è quasi un record per uno scooter). Con 825 esemplari venduti, il C 650 Sport è il terzo modello più venduto nel 2018 per BMW, dietro solo alle regine R 1200 GS “standard” ed Adventure.
Un successo in qualche modo “tardivo”, ma meritato, perché da sempre è un prodotto con caratteristiche molto interessanti e pochi veri difetti. Tra questi potremmo metterci un prezzo impegnativo, che parte da 11.800 euro, mentre ne servono 500 per questa inedita versione HP, che oltre alla colorazione iconica Motorsport BMW, include la sella PRO ed i gruppi ottici Full Led. Insieme al pacchetto Highline (sella e manopole riscaldate, controllo della pressione degli pneumatici) fa salire il conto per un esemplare come quello da noi provato a 13.300 euro. Non pochi, ma ciò che offre è molto, anche in termini di immagine. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.
Il BMW C 650 Sport è sempre stato, almeno sulla carta, l’avversario più diretto del re degli scooter sportivi, lo Yamaha TMAX campione nelle vendite in Italia (anche se con un problema di immagine sconosciuto al rivale teutonico). Di fatto hanno impostazioni molto diverse e lo vedremo nelle nostre impressioni di guida, ma nessuno dei due può lasciare dubbi sulla sportività, espressa anche nel loro look estetico. La Casa dell’Elica rincara la dose in questo 2019, offrendo il suo prodotto sportivo di punta in questo segmento anche in questa accattivante colorazione HP. Affianca il nero ed l’Austin Yellow, entrambi metallizzati, offendo una terza opzione tutta votata al “racing”. Le plastiche bianche sono infatti impreziosite da adesivi che richiamano i colori classici dello sport secondo BMW, il rosso ed il blu, che ritroviamo sui fianchi sotto alla sella, nella zona bassa sotto alla pedana, in quella alta proprio a pochi centimetri dal logo BMW e frontalmente tra fari e parabrezza.
Prende il posto della colorazione bianca, che non è più disponibile, mentre per tutti i C 650 (incluso il GT), il carter trasmissione del motore è ora nero, anziché color metallo. I dettagli che rendono il C 650 Sport “aggressivo” non si fermano qui, potremmo citare ad esempio le pedane con inserti in alluminio spazzolato, oppure il doppio terminale di scarico sul lato destro, mentre su quello opposto c’è un marchio di fabbrica: l’ammortizzatore orizzontale, lasciato in bella vista e con la molla bianca a metterlo in risalto. Per il resto si tratta di un prodotto ben realizzato, affinato nel tempo e con una dotazione piuttosto ricca. Non mancano il plexy regolabile su tre posizioni, ma nemmeno un vano sottosella espandibile a mezzo fermo, grazie al Flexcase.
L’approccio “a coppie” al tema scooter BMW lo ha inaugurato con C 600 Sport e C 650 GT e lo ha confermato con i suoi più recenti monocilindrici C 400 (questo è il loro nome, anche se in realtà “X” e “GT” sono dei 350). Così i due modelli bicilindrici sono accomunati da una piattaforma unica, ma declinati nel modello sportivo che stiamo provando e nel fratello “GT”. Cambiano le sovrastrutture, in parte la dotazione di serie ed i manubri dalle geometrie specifiche offrono, insieme alle selle, due posizioni di guida di molto differenti. Sotto la sostanza è però la stessa, sia per il motore che per la ciclistica. I più attenti sanno già dove vogliamo andare a parare: far concorrenza ai due re di categoria, il gran turismo per antonomasia tra gli scooter (Suzuki Burgman 650) ed il più sportivo (Yamaha TMAX) con prodotti sviluppati intorno alla medesima piattaforma, è una scelta di compromesso, con pro e contro. Il vantaggio è evidente salendo in sella al C 650 Sport.
Offre prestazioni uniche per uno scooter (nessuno arriva ai sui 60 cavalli), ma non rinuncia al comfort ed alla praticità. Nel vano sottosella, ad esempio, una volta che si apre il sistema Flexcase, che sposta il fondo verso la ruota posteriore a scooter fermo, si possono riporre due caschi senza problemi. La posizione in sella è poi attiva ed idonea ad una guida dinamica, ma al contempo comoda e per nulla sacrificata, con un parabrezza che nella posizione alta offre una discreta protezione aerodinamica. Di compromesso anche l’assetto, sostenuto il giusto per offrire il miglior feeling nella guida dinamica, ma in grado anche di digerire bene il brutto asfalto e le insidie delle nostre strade, soprattutto in città. Non a caso all’ultimo grosso aggiornamento del 2016, si è scelto di “ammorbidire” la taratura di un 10% circa. Come in tutti i compromessi ci sono anche i lati negativi, come quello di pagare un peso superiore rispetto ai migliori rivali (249 kg in ordine di marcia), ben frenati da un impianto con tre dischi (due anteriori ed uno posteriore, tutti da 270 mm), ma che al limite richiedo un discreto sforzo sulle leve per essere fermati.
Peso che pur essendo ben bilanciato si fa sentire nei cambi di direzione rapidi, dove il fisico deve impegnarsi ad accompagnare i movimenti del C 650 Sport. Alla fine è diverso, se vogliamo fare un confronto diretto con il TMAX, migliore da alcuni punti di vista, peggiore per altri. Il giudizio finale è dato dalle esigenze di chi lo utilizzi, certo è che in un utilizzo a 360°, dalla tratta casa ufficio al percorso misto in un week end, non resterete mai delusi dal suo comportamento, un ottimo compromesso che lo rende estremamente versatile e perfetto anche per affrontare il freddo invernale (anche se stiamo iniziando proprio in queste settimane a lamentarci del caldo). Opzionalmente offre infatti sella e manopole riscaldate, con il plus di una modalità “auto”, che regola la temperatura in base a quella esterna.
60 cavalli a 7.500 giri, 66 nm a 6.000: questi sono i “numeri” del bicilindrico del C 650 Sport, che è offerto anche in versione depotenziata per chi avesse la sola patente A2 (48 cv, 54 Nm), ma che pur scontando un peso non da record, offre prestazioni davvero esaltanti, quantomeno per essere uno scooter. Parliamo di 7.1 secondi per passare da 0 a 100 km/h ed una velocità di punta di ben 180 km/h (allunga fino ad 8.500 giri). Il sound è figlio dello sfasamento di 90 gradi dei perni di manovella, dell’ordine di accensione di 270 gradi e di due alberi contrapposti, con il motore inclinato in avanti di 70 gradi per garantire un posizionamento ottimale per la distribuzione dei pesi. Ruote da 15”, con gomme 120/70 davanti e 160/60 al posteriore, garantiscono un idoneo appoggio a terra al C 650 Sport, mentre l’elettronica include l’ABS ed anche l’ASC (Automatic Stability Control) per tenere a bada l’esuberanza del 647 cc, soprattutto su fondi non perfetti ed in caso di pioggia. L’appoggio a terra è facile, grazie alla sella posta ad 800 mm da terra e con una porzione rastremata, proprio per “allungare” meglio la gamba.
Sportivo si, ma con una immagine tutta BMW. Qualcuno storcerà il naso, ma nella scelta di uno scooter, così come per una moto o un’auto, entra in gioco il “fattore immagine”. In Italia siamo tra i più attenti al tema, tant’è che alcune marche fanno più fatica a conquistare quote di mercato da noi, piuttosto che in altri Paesi che badano più al sodo, senza preoccuparsi appunto dell’immagine. Se, anche per questo, gli scooter di BMW hanno pagato dazio, con un inizio di carriera non troppo fortunato (BMW doveva ancora crearsi un legame con gli scooter), ora pare che stiano invece diventando dei prodotti la cui immagine è proprio uno dei motivi che porta a sceglierli. Per il C 650 Sport in particolar modo, perché le alternative scontano invece un’immagine in parte negativa. Pensate al TMAX e capirete cosa vogliamo dire. Inizialmente era uno status symbol, il primo vero scooter sportivo, con il motore dove lo si trova su una moto ed un prezzo mai visto prima in questo segmento, circa 8.500 euro (ma nel 2001 si ragionava ancora con le lire: 17 milioni). Poi quando l’usato si è fatto più abbordabile, è diventato il mezzo preferito anche de clienti “non dei più eleganti”, possiamo dire. Nell’immaginario collettivo è quello guidato senza abbigliamento tecnico e con il cellulare infilato sotto al casco, anche se poi non è quasi mai così… Ecco, chi non vuole essere accostato a questa immagine, potrebbe preferirgli proprio il BMW C 650 Sport, magari con una nella livrea HP.
I 20 km/l non sono un miraggio (non lontano rispetto ai 4.6 l/100 km dichiati in ciclo medio WMTC), ma se vi piace essere i più veloci al semaforo, potreste spostarvi in zona 15, con la via di mezzo come valore più logico come media, anche con un utilizzo sportivo del C 650 Sport. Il BMW C 650 Sport parte da un prezzo di 11.800 euro, a cui si possono poi aggiungere i prezzi di pacchetti ed opzioni, che fanno inevitabilmente lievitare il conto corrente. Il prezzo base è per la colorazione nero metallizzata, si sale di 100 euro per l’Austin Yellow, mentre questa versione HP, oltre alla colorazione, include obbligatoriamente il pacchetto Highline, per un salto complessivo di 13.300 euro. Una dotazione molto ricca, quella che si ottiene con questa configurazione, da cui resta escluso praticamente solo l’antifurto (250 euro). Un prezzo allineato con quanto offre questo scooter, al top per prestazioni e sportività, ma anche per il prezzo.
Casco: Helmo Milano Fuorirotta
Giacca: Alpinestars Meta Drystar
Guanti: Alpinestars Bayburn
Jeans: Alpinestars Double Bass Denim Jeans
Scarpe: Alpinestars Jam Drystar