Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports si caratterizza per la naturalezza con cui passa dall’asfalto allo sterrato leggero. I suoi 102 cavalli sono più che sufficienti e il cambio DCT a doppia frizione è una piacevole sorpresa che rende la regina delle due ruote avvicinabile anche da piloti con non troppa esperienza
Ben 30 anni di storia non sono bastati per spegnere l’entusiasmo intorno a Honda Africa Twin, anzi, la 1100 Adventure Sports si presenta al grande pubblico con un carico notevole di novità. Dal motore maggiorato e più potente , fino ai sistemi di assistenza alla guida che rendono questa moto, non proprio da neofiti, sfruttabile su tutti i terreni.
Un ruolo decisivo nella guidabili della Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports lo giocano le sospensioni elettroniche Showa Electronically Equipped Ride Adjustment che modificano la forza di smorzamento in base al Riding Mode selezionato, ricevendo informazioni in tempo reale dai sensori di escursione, dalla centralina IMU e dai sensori dell’ABS Cornering. Il precarico della molla posteriore può essere regolato elettronicamente anche da fermo per adattarsi al carico. I nuovi doppi fari a LED emettono un penetrante fascio di luce e sono integrati con le luci diurne (DRL) che si adattano automaticamente alla luminosità ambientale e offrono una luce brillante e altamente visibile in tutte le condizioni, aumentando la sicurezza. Le Cornering Lights si accendono a seconda della velocità e dell’angolo di piega, illuminando automaticamente i punti ciechi delle curve. Tra le novità più importanti c’è il telaio completamente rivisto con il telaietto posteriore imbullonato e non saldato. Per quanto riguarda i cerchi, si conferma la scelta della ruota da 21” all’anteriore abbinata a quella 18” al posteriore.
L’altezza da terra è stata ridotta per permettere anche ai piloti non troppo alti di potersi muovere con sicurezza nelle manovre e poggiare i piedi a terra con sicurezza allo stop. Le manopole riscaldabili mantengono al caldo le mani mentre il cruise control permette di affrontare comodamente le lunghe distanze. È disponibile anche una presa di ricarica da 12V. Infine, gli pneumatici tubeless permettono di effettuare facili riparazioni lungo la strada nel caso di forature. Sulla nuova Honda Africa Twin debutta l’inedito cruscotto composto da un ampio schermo TFT Touch a colori da 6.5” che supporta il sistema Apple CarPlay, per il mirroring e la gestione delle app del proprio smartphone e delle chiamate. Attenzione, la funzione touchscreen è utilizzabile solo a moto ferma. Il nuovo bicilindrico per quanto, come detto, non abbia una potenza eccessiva in senso assoluto (102 CV e 105 Nm di coppia), si dimostra assolutamente godibile e gestibile tanto nell’offroad, quanto nell’uso su strada. L’aumento di potenza è stato abbinato all’introduzione della piattaforma inerziale a sei assi che gestisce controllo di trazione (su sette livelli), il cornering ABS e l’anti impennata (su tre livelli). A questi numeri aggiungiamo il sei, vale a dire i riding mode disponibili, di cui quattro standard e due personalizzabili.
Il cambio DCT a doppia frizione è una vera manna per chi si avvicina per la prima volta a una moto con queste dimensioni perché permette di concentrasi solo su gas e traiettorie senza pensare all’uso di cambio e frizione, con la certezza che la sofisticata elettronica a disposizione ci verrà in aiuto in caso di troppa esuberanza. Certo il rischio di cadere nell’effetto “scooterone” è dietro l’angolo, ma questo aspetto potrebbe essere più un pregio che un limite. L’Africa Twin Adventure Sports è la moto perfetta per i lunghi viaggi. Progettati per abbinare comfort e prestazioni, la carenatura e il parabrezza regolabile in altezza offrono un’ottima protezione al guidatore anche ad alte velocità. I consumi dichiarati dalla casa sono di 20.8 km per ogni litro di carburante. Il calcolo forse è un po’ generoso, ma nel nostro test non ci siamo allontanati troppo da questi valori. La capacità del serbatoio è salito a 24.8 litri, giusto per sottolineare la vocazione da viaggio della moto.
L’Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports è quella moto che oltre all’innata curiosità che ci pervade al momento di un test drive porta con sé una bella dose di personalità, incute una inconscia forma di rispetto per la storia che l’accompagna. Saliti in sella, però, le sensazioni sono ottime perché le dimensioni all’apparenza generose si dimostrano molto gestibili grazie alla sella che è stata abbassata e resa più stretta. Accendiamo, diamo uno sguardo non troppo veloce al bel cruscotto TFT, prendiamo confidenza con la maxi pulsantiera (e qui confessiamo di averci speso un po’ di tempo) e partiamo. Il motore, quello sì, dà subito confidenza: l’erogazione è lineare, presente a tutti i regimi e se da una parte il cambio DCT a doppia frizione rischia di togliere parte del divertimento alla guida, dall’altra permette a (quasi) tutti di sognare in grande. Su strada ci si muove con una sorprendente agilità, anche nel traffico. Ma è nelle strade più ampie e con dei bei curvoni che ci si diverte davvero. La tenuta di strada è molto buona, le sospensioni hanno una taratura adeguata e anche nelle frenate più brusche non si affonda. Inevitabile sottolineare come il cocktail fatto di controllo di trazione e riding mode permetta di adeguare la moto sul proprio stile di guida e non dovere fare il contrario.
La modalità di guida Drive forse è fin troppo tranquilla, mentre quando si passa a quelle più sportive il discorso cambia e le emozioni non mancano, Insomma, questa Africa Twin ha personalità da vendere, ma la mette a disposizione del pilota, meglio se esperto. La protezione dall’aria E in fuoristrada come si comporta? Il bilanciamento dei pesi permette di potersi muovere senza troppo affanno anche sugli sterrati, a patto che questi non siano estremi. Anche in questo caso le sospensioni superano l’esame a pieni voti. La potenza presente già ai bassi regimi permette di lavorare di giustezza col gas, garantendo così altissimi livelli di sicurezza. Per concludere, questa Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports forse non sarà la prima enduro della vita ma potrebbe essere quella definiva per la sua capacità di essere eclettica e mai banale, doti non da poco nell’affollata proposta di oggi nel settore delle due ruote.