Abbiamo provato in anteprima la moto che segna un ulteriore e deciso rilancio di Moto Guzzi. Crea il genere delle Classic Enduro, tra Scrambler ed Enduro bicilindriche “leggere” ed è perfetta dalla città al viaggio all’avventura. Motore nuovo, 80 Cv ed 80 Nm, ha saputo stupirci e vi raccontiamo perché
Moto Guzzi V85TT: Una moto attesissima, che ruota intorno ad una inedita e tutta nuova versione del mitico V2 trasversale, che con l’occasione sfoggia prestazioni brillanti (quasi 100 cv/litro), con ottimi valori di compromesso: 80 cv ed 80 Nm in grado di rendere la V85 una moto divertente, ma non impegnativa. Azzeccato il look, molto personale, però in grado di piacere quasi a tutti, con elementi “forti”, come il doppio faro anteriore unito dall’aquila che funge da firma luminosa DLR, mentre serbatoio bombato ed altri dettagli “citano” le antenate anni ’80.
Votata al comfort, grazie ad una sella davvero accogliente, la V85TT è un gran bel compromesso, una moto trasversale che piace ad un pubblico eterogeneo. La abbiamo messa alla frusta sulle stupende strade della Sardegna, restandone profondamente stupiti, più su strada che nell’off, dove offre comunque la possibilità di avventurarsi, grazie alla buona escursione delle sospensioni ed all’elettronica pronta a supportare nel modo migliore.
Una scritta che sempre più spesso appare nella zona della strumentazione dei modelli di Moto Guzzi. Non è un vezzo, ma un segno di quanto il Made in Italy (in senso più allargato rispetto alla cittadina sul lago di Lecco) sia importante per la casa dell’aquila. Con poche eccezioni (citiamo ad esempio le comunque ottime sospensioni Kayaba), tutta la componentistica proviene da fornitori del Bel Paese e in gran parte del lecchese e delle provincie limitrofe. Ovviamente è assemblata a Mandello, come vuole la tradizione. Questo è un segno di rispetto di valori che sono parte importante del brand. Forse non tutti sanno che nel panorama motociclistico questo è uno dei marchi in grado di raccogliere il più alto interesse intorno a se. All’Open House, che si tiene ogni anno nel mese di settembre, si registra la partecipazione di persone provenienti da ogni angolo del Mondo e, da quando si è iniziato a parlare di questa nuova moto, ogni news è regolarmente la più letta della sezione del sito dedicata alle due ruote. Ma lei sarà all’altezza di cotante aspettative?
Lo stile è un po’ anni ’80, perché trae volutamente spunto dalla famosa V65TT che il rag. Donghi volle trasformata in versione Baja, per partecipare alla Dakar del 1985, nella mitica livrea gialla e bianca. Dopo l’uscita di scena della Stelvio la V85TT rappresenta un ritorno (alla grande, direbbe qualcuno) nel segmento delle dual purpose, ma con un approccio tutto nuovo. Caratterizzata dal bel doppio faro tondo frontale, tagliato ed unito dall’aquila stilizzata, questa moto è infatti un gran bel compromesso, che di fatto crea il genere delle Classic Travel Enduro. A metà strada tra le belle (ma poco votate al turismo) Scrambler e le più versatili (ma a volte meno piacevoli esteticamente) Enduro bicilindriche di media cilindrata. Da sottolineare che la V85TT non è una moto nostalgica, ma molto moderna ed in sella ce lo ha poi confermato, come vedremo. Non a caso il claim della campagna di lancio è “this is rock“.
“TT” è acronimo di “tutto terreno” e lo confermano molti elementi distintivi, come il parafango alto ed un look adventure, sottolineato dai robusti paramotore e dalle protezioni in alluminio per i collettori degli scarichi. 19” davanti, 17 dietro, la V85TT ruota intorno all’immancabile V2, che vede però un telaio rinnovato e più rigido rispetto alle sorelle V7 e V9. Una ciclistica raffinata che include l’impianto frenante Brembo e sospensioni dalla buona escursione (170 mm sia davanti che dietro) e con un bel forcellone asimmetrico posteriore, a completare il quadro.
Al centro del progetto c’è questa nuova versione del bicilindrico a V di 90°, la cui cilindrata è di 853 cc e che si attesta su 80 cavalli di potenza massima (a 7.750 giri), accompagnati da un interessante valore di coppia di 80 Nm (a quota 5 mila, la il 90% è disponibile già a 3.750). Tradizione e modernità, perché le due valvole e la distribuzione ad aste e bilancieri sono affiancate ad elementi in nobile e leggero titanio (le valvole) e l’alluminio (le aste stesse della distribuzione). Scelte obbligatorie per ottenere efficienza e bassi consumi, ma anche prestazioni sensibilmente più elevate, ma non esasperate. Dopo la rincorsa a cilindrate e potenze esagerate, la V85TT conferma infatti la tendenza a nuovi modelli più “umani e fruibili”, con valori di potenza perfetti per il reale utilizzo su strada e non.
Il comando del gas è di tipo ride by wire, dettaglio che consente di avere più mappe e una elettronica pronta a supportare al meglio la guida in ogni condizione. Basta spostarsi sulla modalità Off-road (alternativa alla Strada ed alla Pioggia) per liberare il posteriore dall’ABS (per i più esperti si può arrivare a disinserirlo anche davanti), con un contemporaneo intervento ridotto del controllo di trazione MGCT (escludibile), mentre la tecnologia prevede una dotazione ricca, dai fari full LED al cruise control, passando per il “Moto Guzzi MIA”, che regala una connettività completa con il proprio smartphone, che diventa anche una estensione della strumentazione, costituita dal bel TFT da 4,3”. La novità, su questo fronte, è costituita dal poter utilizzare il display del quadro strumenti come navigatore, grazie all’interazione con il proprio telefono. A tale scopo può essere sfruttata una opzionale seconda presa USB sotto alla sella, in modo da riporre il cellulare e gestirlo da remoto, mentre si guida, senza problemi di batteria.
Diego Arioli, Product Marketing Manager del Gruppo Piaggio, ci ha raccontato la “missione” di questa moto, che nasce nel rispetto dei valori Moto Guzzi, centrali nel progetto, come nel caso del motore tutto nuovo, ma sempre un “V2 90° trasversale, con distribuzione a 2 valvole per cilindro e ad aste e bilancieri. Si tratta di una moto che vuole essere molto confortevole, votata al turismo, magari con le borse montate. Molto agile e maneggevole, studiata per essere facile da guidare, con la giusta potenza e una coppia copiosa, in grado di offrire più di 400 km di autonomia, alla luce di 4.9 l/100 km di dato dichiarato in ciclo combinato e di 23 litri di serbatoio. Da sottolineare poi i ben 210 mm da terra, segnale che la V85TT è pronta per affrontare un fuoristrada soft, anche grazie alle gomme Michelin Anakee Adventure (di serie per la bicolor dall’immagine più avventurosa), oppure le Metzeler Tourance Next (che troviamo sulle V85TT in tinta unita). Come detto, la V85TT crea di fatto un sotto segmento, quello delle Classic Enduro ed è votata ad un utilizzo dall’urbano al turismo, incluso un leggero off road. Una moto che nasce quindi apparentemente senza concorrenza. Distintivo il logo DLR, incorporato tra i due elementi tondi del faro, che crea un forte legame con il brand, in modo accattivante. Una nota sui bei cerchi a raggi, che prevedono la camera d’aria anziché una soluzione tubeless, per contenere i costi e renderla ancor più interessante per il pubblico. Al posteriore invece il faro a LED richiama il look dei post bruciatori di un aereo.
Francesco Marchetta, capo del progetto di sviluppo di questa moto, ci ha invece spiegato come si sia arrivato alla V85TT di produzione, nata intorno ad un nuovo motore, capace di 80 cv a 7.750 giri e 80 nm a 5 mila, valori che sono un compromesso ritenuto perfetto tra piacere di guida, prestazioni e versatilità. Ci sono dettagli ad effetto, come le valvole in titanio, o l’alluminio per le aste, ma si tratta sempre di un motore che vuole essere semplice anche per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Troviamo poi una prima marcia con un brevetto specifico, per avere un inserimento più dolce, ma anche un alternatore maggiorato per supportare i numerosi accessori. Sul nuovo propulsore è stato fatto un grosso lavoro, sia per aumentare la potenza, oltre che per ridurre gli attriti e le vibrazioni. Nuovo anche il telaio, con lo scopo di avere più rigidità e minor peso. Le sospensioni Kayaba che sono state celte sono regolabili, in precarico e nell’idraulica, sia la forcella che il mono posteriore. Interessante anche l’ergonomia della V85TT, studiata per essere ottimizzata per il 95% della popolazione. Allo scopo sono state adottate sia le leve che i comandi del cambio e del freno posteriore regolabili. Ricca la dotazione, come già accennato, che prevede di serie una presa USB, il cruise control, mentre opzionalmente troviamo la connettività per il cellulare e le manopole riscaldate. Tra gli accessori, acquistabili anche all’interno di tre pacchetti dedicati, non mancano le borse rigide (parte del Touring pack), con capacità di 33 e 39 litri, a cui si aggiungono i 41 del top case. Nello Sport Adventure pack sono inclusi uno scarico Arrow in titanio e un mono Ohlins dietro, mentre l’Urban pack include anche borse rigide miste metallo / plastica, da 28 e 37 litri. Non manca nemmeno una linea di abbigliamento dedicato, dal casco al vestiario tecnico, ma anche merchandising, come t-shirt ed altro.
La nuova Moto Guzzi V85TT pesa 208 Kg a secco, che diventano 229 in ordine di marcia, anche per via del serbatoio da ben 23 litri (un record di categoria, se pensate che una BMW F850GS Adventure ne ha esattamente gli stessi, 8 in meno la “standard”). Una moto che pare pronta per partire per i deserti africani, ma in sella la posizione appare subito comoda anche per lunghi trasferimenti autostradali. Discreta la protezione aerodinamica garantita dal cupolino basso fumé di serie, regolabile e che lascia scoperta la zona del casco, ma “ripulendola” da vortici. Per i “viaggiatori” ce n’è uno optional, alto e chiaro, che copre invece anche la testa del pilota. La sella è a 830 mm da terra ed il manubrio largo garantisce una posizione perfetta ed a busto eretto, di quelle che non stancano mai. Si riesce a tenere anche una posizione più attiva, se ci si sposta sulla sella.
Il motore è tutta una sorpresa: spinge bene da poco più di 1.500 giri, ma ha un allungo assolutamente ignoto alle sorelle V7 o V9. Arriva fino ad 8 mila giri, anche se a quota 7 finisce di dare il meglio di se ed è piuttosto inutile “tirarlo a limitatore”. Si riducono drasticamente anche le vibrazioni, che si fanno sentire solo oltre i 5 mila giri, per intenderci oltre la fatidica quota dei 130 Km/h in sesta marcia. Da lode il cambio, soprattutto facendo un confronto con le sorelle minori. È rapportato piuttosto corto nelle prime marce, a tutto vantaggio dello spunto, con cambiate sempre molto fluide ed anche una frizione bella leggera, pur non essendo di tipo assistito idraulicamente. Ben modulabile ed adeguata la frenata, con l’ABS che entra in gioco di rado. Nessun problema con la trasmissione finale a cardano, che se da un lato garantisce una affidabilità e zero manutenzione anche in lunghissimi viaggi, dall’altro non strappa e non offre nulla di meno in termini di fluidità rispetto alla catena.
Fluida e facile da guidare, la V85TT stupisce per l’ottimo piacere di guida che regala su asfalto. Su queste magnifiche strade ci siamo spinti anche oltre le andature che si terrebbero normalmente, trovandola davvero molto divertente e piacevole, quasi sportiva. Si paga il compromesso spinto al comfort, con le pedane che grattano l’asfalto quando si scende in piega ad angolazioni “importanti”, ma da lode è il feeling che riesce a trasmettere, anche con la gommatura più votata all’off. Di contro, spostandosi sulle strade bianche, da un lato non incute troppo timore e promette di accompagnarvi in percorsi in off in modo appagante, ma a patto che il percorso non sia troppo impegnativo e che magari si tratti di strade bianche che consentano di allungare un po’. Stabile sul veloce, la V85TT paga invece un baricentro non bassissimo ed una escursione delle sospensioni piuttosto contenuta (d’altronde non vuole certo essere una Enduro estrema), se usata in percorsi più impervi e con sconnessioni molto importanti. Resta comunque discreta la luce a terra, il peso è ben bilanciato ed in mani esperte la V85TT può osare passaggi anche impegnativi.
La vedremo probabilmente nei posti alti delle classifiche di vendita, proprio per la sua versatilità e per essere un prodotto trasversale e che piace molto (a noi ha convinto oltre le previsioni anche nella guida), ma anche per un prezzo accattivante. Sa essere molto parca, con consumi che abbiamo rilevato intorno ai 23 km/l, pur avendola guidata in modo decisamente sportivo (abbiamo “visto” anche i 25 con un litro in alcuni tratti). Il capitolo prezzi è quello che potrebbe poi rivelarsi decisivo per il suo successo, dato che la nuova Moto Guzzi V85TT parte da 11.590 euro (nelle tinte grigio atacama, blu atlante e rosso vulcano), 150 in più se la scegliete con livree bicolori (con il bianco affiancato al giallo Sahara o al rosso Kalahari). La moto è disponibile senza costi aggiuntivi anche in versione 35kW, per poterla guidare anche con la patente A2
Il programma Moto Guzzi Experience si colloca perfettamente nell’accompagnare l’arrivo della nuova V85TT. Per chi non lo conoscesse si tratta di una iniziativa che propone una esperienza che porta gli appassionati del brand italiano a guidare le moto in contesti magnifici, proprio come la Sardegna teatro del nostro test in anteprima. Il calendario completo delle date e delle destinazioni disponibili è sul sito dedicato e per chi partecipa sono riservati degli sconti, in caso di successivo acquisto di una moto dell’aquila.
Casco Vemar Kona Explorer Matt white
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Pantaloni Alike
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Giacca Alike Wander 3 strati.
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