Royal Enfield, una potenza in patria (quasi 1 milione di moto all’anno) alla conquista dell’Italia

Royal Enfield – Una storia unica e numeri che iniziano a fare paura anche ai big. Così potremmo sintetizzare il concetto, ma in realtà l’azienda di motociclette che si vanta di essere la più longeva al Mondo, dato che esiste dal 1893, ha una storia ed una attualità conosciute forse solo in parte in Italia. Una doppia storia, perché la prima Royal Enfield, quella inglese, ha lasciato il posto a quella Indiana, che oggi torna alla ribalta con numeri da capogiro e punta a “fare immagine” conquistando anche i nostri mercati.

Dall’Inghilterra all’India

Dopo una prima fase della sua storia legata prima alla produzione di armi e poi di moto, utilizzate anche nei conflitti e ad uso militare, sia arriva nel 1956 alla nascita della Enfield India, che su licenza della casa inglese iniziò ad assemblare i modelli Bullet 350, che dall’anno successivo verranno prodotti solo in questo Paese, abbandonando di fatto l’Inghilterra. Dieci anni più tardi cessarono completamente le attività nello storico stabilimento di Redditch, con l’ultimo tassello, lo stabilimento sotterraneo di Bradford-on-Avon, che per alcuni anni rimase attivo. Di fatto dagli anni ’70 la Royal Enfield diviene un’azienda indiana, dato che quella inglese scompare. Da qui ai giorni nostri tutto prosegue senza grandi novità fino ad oltre il 2000, con la produzione della Bullet, sostanzialmente identica a quella nata nel 1932 (incluso il cambio a destra, con la prima in alto!).

Il rilancio negli ultimi 15 anni

Il rilancio del marchio ha un nome ed un cognome, Siddhartha Vikram Lal, figlio dell’amministratore delegato di Eicher, gruppo legato al mondo delle auto e con partnership importanti per il mercato indiano, che nel 1994 aveva acquisito Royal Enfiled. Proprio nel 2000 ed a soli 26 anni diviene lui stesso amministratore delegato e rinnova la Bullet, rendendola più moderna ed affidabile, con l’obiettivo di portarla anche in Europa. L’inizio di quello che oggi è ormai un colosso che vale circa il 6% della produzione mondiale complessiva di motociclette è il 2007, anno in cui vennero prodotte circa 32 mila moto. Oggi Royal Enfield punta a superare quota 1 milione, dato che dai suoi stabilimenti escono più di 80 mila moto al mese. Numeri che ne fanno una potenza nel settore, ma legata prettamente al mercato interno, che assorbe oltre il 98% della produzione. Pensate, il secondo mercato è quello Francese, con meno di 1.800 moto vendute nel 2018.

Il ritorno all’Europa

Non serve essere un esperto del settore per capire che, un’azienda che fa questi numeri sul mercato interno, è una potenza economica e, se per motivi di immagine, decide di avere quote importanti anche nel vecchio continente, le ottiene in pochi anni. Questo sembra essere diventato uno degli obiettivi dell’azienda Indiana ed è sempre più evidente. Prima con la rinascita del bicilindrico, dopo 40 anni di letargo (abbiamo recentemente provato la Interceptor, una delle due nuove moto ad utilizzare proprio il nuovissimo propulsore “THE TWINS”), ed ora con l’apertura del primo store dedicato in Italia, il Concept Store Royal Enfield di Milano, ospitato dal noto rivenditore Pogliani (una istituzione da queste parti) a Sesto San Giovanni. Si tratta del primo di una serie che dovrebbe toccare a breve Roma, Napoli e le principali città italiane. La Valentino Motor Company, che distribuisce le motociclette Royal Enfield in Italia, ha identificato questo primo partner, che dedica in esclusiva al marchio indiano uno spazio di 71 mq (non sembra un numero casuale, dato che è anche quello dei rivenditori Royal presenti sul territorio italiano). Non solo moto, ma anche merchandising, componenti e accessori, tutti marchiati Royal Enfield, che creano una sorta di salotto in cui si respira il “mood” Royal. Immagini storiche del marchio, tanti prodotti ed ovviamente anche le moto.

La Bullet Trials 2019

Se il bicilindrico è l’asso nella manica per ottenere numeri importanti anche in Italia ed in Europa, il concetto che sta facendo la fortuna della casa indiana è quello di tornare a moto godibili e che regalano comunque tutte le emozioni delle due ruote, ma con un impegno e potenze più “umani”. Dopo la crescita di cilindrate e prestazioni, una fetta di motociclisti erano infatti rimasti orfani di prodotti più semplici e alla portata, ma non per questo meno interessanti. Estetica curata, unita a potenze che non fanno paura, sono alla base di tutte le moto presenti nello store. Basta pensare alla Himalayan, una moto con cui è possibile davvero fare il giro del Mondo (era presente ad esempio l’esemplare che ha appena concluso la Gibraltar Race), pur avendo soli 25 cavalli. Il cuore monocilindrico, in questo caso di 498 cc, è in bella mostra anche nel telaio della Bullet, la moto che più di ogni altra unisce le due Royal Enfield, dato che ha attraversato la storia, dal 1932 fino ai giorni nostri. Non per nulla è anche nel motto della casa “Made like a gun, goes like a bullet”. L’occasione dell’inaugurazione dello store è stata sfruttata proprio per mostrare per la prima volta in Italia una nuova versione di questo storico modello, la Bullet Trials 2019, che vuole essere un tributo alla sua antenata che nel 1949 veniva pilotata da Johnny Brittain, campione agli International Six Days Trials fino al 1965. Caratterizzata dagli pneumatici tassellati, ha il manubrio rialzato e con traversino di rinforzo, scarico alto, portapacchi, nuovi parafanghi dedicati e Fork Brace, per migliore la stabilità in tutte le condizioni della strada. Arriverà in agosto, ad un prezzo di 5.400 euro, in due colorazioni.

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