Triumph quest’anno tra il Salone di Colonia e EICMA Milano ha presentato diverse novità che la rilanciano sul mercato.
Nuovissime e “paparazzatissime” la Tiger 800 proposta in versione stradale e la Tiger 800 XC per chi ama gli sterrati. Entrambe le Tiger montano un motore 12 valvole a tre cilindri in linea da 799 cc, capace di erogare una potenza di 95CV (76 kW) a 9300 giri/min e una coppia di 79Nm a 7850 giri/min.
La Tiger 800 monta una sospensione anteriore Showa da 43 mm con una escursione di 180 mm. Al posteriore un monoammortizzatore Showa completamente regolabile nel precarico.
La Tiger 800XC invece ha sempre una sospensione anteriore Showa ma da 45 mm di diametro e 220 mm di escursione. Al posteriore monta un mono Showa anch’esso regolabile nel precarico con una escrusione di 215 mm.
Le misure delle due adventure bike differiscono di qualche centimetro: la 800XC ha un manubrio più largo (865 mm contro 795 mm della stradale), una sella più alta (846-864 mm contro 810-830 mm) oltra a pesare 5 kg in più (215 kg contro 210 kg).
Competitivo il prezzo rispetto la concorrenza: €8.990 mentre la Tiger 800XC, pensata invece per lo sterrato, parte da €9.900.
Novità che ha sorpreso è la Speed Triple: nessuno si sarebbe aspettato il nuovo sguardo con due fanali allucinati a rimpiazzare gli storici doppi cerchi. Hanno fatto molto discutere ma la novità principale per la nuova Speed Triple è nella ciclistica, completamente rivisitata ma che mantiene i tratti distintivi della naked inglese: telaio perimetrale in alluminio modellato e forcellone monobraccio anch’esso in alluminio, ma la geometria è tutta nuova. L’avanzamento del motore nel telaio e il riposizionamento della batteria davanti all’airbox hanno notevolmente migliorato la distribuzione del peso, da cui ci si aspetta un’ulteriore passo avanti in maneggevolezza, stabilità e agilità.
A serbatoio pieno pesa 214 kg perdendone 3 rispetto al modello precedente, a vantaggio delle prestazioni: il tre cilindri da 1050cc ha subito diversi aggiornamenti. La coppia è stata incrementata dell’8% e sale a 111 Nm a 7750 giri, mentre la potenza massima aumenta di 5 CV arrivando a 135 CV.
Tre i colori proposti: Crystal White, Phantom Black e Diablo Red, con puntale, guscio coprisella e cupolino in tinta disponibili nella gamma di accessori originali Triumph.
I prezzi vanno da €11.495 ai €12.095 per la versione con ABS.
La Daytona 675 R ha subito lievi ritocchi per stare al passo della concorrenza e viene arricchita con materiale pregiato.
All’anteriore cambia la forcella dove spicca il tipico colore dorato Ohlins accoppiata con un sistema frenante made in Brembo, mentre al posteriore rimane il forcellone in lega di alluminio, con capriata di ronforzo e posizione infulcro regolabile, ma il monoammortizzaotre è ancora Ohlins e un nuovo telaietto rosso sbuca da sotto la sella a caratterizzare la versione R, insieme alla carena verniciata di bianco e agli inserti in carbonio.
Il motore non cambia e rimane il brillante tricilindri da 126CV a 12.600 giri e una coppia massima di 73Nm a 11.750 giri.
Prezzi attorno i €12.900.
La Sprint GT è una tourer in grado di dare soddisfazioni sia a chi preferisce la guida sportiva che agli amanti delle performance, sulle autostrade come alle strade tortuose montane, da soli o in coppia, pensata più per il piacere di guida, unendo prestazioni e comodità.
Il propulsore è il rinomato trecilindri 1050cc della ST. Il nuovo scarico, insieme alla centralina elettronica riprogrammata, alza la potenza a 132 cv a 9.200 giri/min e la coppia a 108Nm a 1,200 giri/min (+ 5Nm rispetto alla ST).
Oltre a garantire l’elasticità del motore ai medi regimi, queste modifiche aiutano a rispettare un “must” per le moto turistiche: l’autonomia infatti arriva a 320km, garantiti anche da un serbatoio da 20 litri.
La Sprint GT è sensibilmente diversa dalla ST: ha una indole più turistica e meno sportiva.
Sarà commercializzata in due colorazioni: Alluminium Blu e Silver Pacific Blue. Il prezzo su strada comunicato è di €13.050.
Svelate anche le cruiser, famiglia con la quale Triumph intende aumentare la sua presenza anche nel mercato americano.
La Thunderbird Storm è stata realizzata sulla base della pluripremiata cruiser inglese rinomata per l’eccezionale maneggevolezza e precisione. È spinta dalla una versione 1700cc ad alesaggio maggiorato del leggendario bicilindrico parallelo Triumph T-16 e sviluppa una potenza di 98 CV.
Con il doppio faro anteriore circolare si rifà modelli culto di Triumph come la Rocket III, la Speed Triple e la Street Triple.
Per le “piccole” cruisers America e Speedmaster il 2011 è l’anno del rinnovamento, con sensibili aggiornamenti estetici e tecnici che ne hanno migliorato il look e incrementato le prestazioni. Entrambe le motociclette sono ora più facili da guidare grazie soprattutto alla ridotta altezza da terra a soli 690mm.
Lo styling dell’America è stato completamente rinnovato e per il 2011 è caratterizzato da una nota più classica, con i cerchi in lega, da 16″ davanti e da 15″ dietro, abbinati a pneumatici con fianchi alti e un parafango avvolgente sull’anteriore, il manubrio arretrato e le pedane avanzate, per il tradizionale look cruiser e una posizione di guida bassa e rilassata. Viene proposta nelle tonalità Metallic Phantom Black e bicolore Eclipse Blue e Crystal White.
La Speedmaster, ovvero la cruiser sportiva di casa Triumph si presenta con una nuova ruota anteriore in lega da 19″ con pneumatico sottile, frenata da un disco singolo, per un look da vera hot rod.
Anche l’ergonomia è stata migliorata, con la sella alta 690 mm abbinata al manubrio più ampio, che offre una posizione di guida molto diversa rispetto al modello precedente, adatta a una varietà più ampia di piloti. I due colori disponibili per l’edizione 2011 della Speedmaster sono il classico Phantom Black metallizzato e il nuovissimo Cranberry Red.
Entrambe le motociclette sono equipaggiate con il rinomato bicilindrico parallelo Triumph da 865 cc con manovellismo a 270°, vivace e scattante che sviluppa 61 CV di potenza.