Triumph per il 2013 ha deciso di mettere mano alla Street Triple, la sua “piccola” naked cambia più di quanto non sembri a prima vista e per 8.190 euro vi portate a casa una moto eclettica, con una spiccata vocazione per il divertimento.
Fin dalla sua comparsa nel 2007 la Street Triple, “figlia” della più potente e scorbutica Speed, ha ottenuto i favori del pubblico per il suo motore tricilindrico sempre pronto e per una ciclistica estremamente agile e allo stesso tempo sicura. Per molti versi poteva essere sufficiente una rivisitazione stilistica, ma in Triumph evidentemente la pensavano diversamente… ora la Street Triple ha superato sé stessa.
La principale novità della Street 2013 riguarda il telaio, studiato per abbassare il baricentro e offrire una guida ancora più agile, ottenuta grazie a un sottotelaio posteriore in pressofusione ad alta pressione che aumenta la rigidità.
Il motore invece è sempre lo splendido 3 cilindri fronte marcia a 12 valvole con raffreddamento a liquido capace di 105 Cv (78 kW) a 11.850 giri e una coppia di 68 Nm a 9.750; prestazioni più che sufficienti per far scattare i 182 chili in ordine di marcia in qualunque circostanza. Per fermarsi la Street Triple si affida a due dischi anteriori flottanti da 310 mm con pinze Nissin e un disco da 220 mm al posteriore con pinza Brembo e abs disinseribile. Un’altra caratteristica del m.y. 2013 è lo scarico 3 in 1 basso, posizionato in modo da avvicinare ulteriormente a terra il baricentro. Ovviamente le novità riguardano anche gli aspetti estetici, e anche qui la Street conferma quanto accadeva con la versione precedente: o non piace (a pochi) o piace tantissimo. Personalmente troviamo molto ben riuscita la parte centrale e il raccordo con la coda, meno l’anteriore anche se è proprio ciò che più la caratterizza, ma la Street non va guardata: va guidata.
Triumph Street Triple: prova su strada
Una premessa: la Street Triple ci ha conquistato fin dai primi metri, quindi non ce ne vogliate se saremo portati a minimizzare eventuali difetti… sulla Street ci si trova subito a proprio agio: la sella a 800 mm da terra non non crea problemi ai più e la posizione di guida con il busto leggermente reclinato in avanti è ottima per gestire i 106 cv di questo motore incredibile per una moto lunga due metri e di soli 182 chili di peso. La sensazione di controllo è rassicurante e consente di guidare fin da subito in assoluta scioltezza, mentre il tre cilindri pone fine a tutte le infinite discussioni tra chi predilige la coppia dei “bi” e chi la potenza dei “quadri”. Dopo qualche chilometro in città, dove la Triumph si disimpegna senza problemi, finalmente possiamo provare qualche allungo. La progressione, che pare non finire mai, è entusiasmante. Non un buco, un’incertezza, e neanche quell’entrata in coppia così repentina che in alcuni casi (magari in uscita da certe curve) potrebbe anche mettere in difficoltà. La Street sale di giri con una progressione costante e che sembra non finire mai, sottolineata dal sound pieno e grintoso che esce dal piccolo scarico. Il tutto, senza regalare la minima vibrazione se non in prossimità della zona rossa… ma in quel caso le vibrazioni saranno il vostro ultimo problema.
L’unico vero limite, connaturato al tipo di moto, è la totale esposizione all’aria che dopo un po’ diventa stancante. Ma se si trova la giusta strada di curve e contro curve dove non conta la velocità massima ma l’agilità la Street è in grado di regalare sorrisi che sembrano voler uscire da sotto il casco. Il lavoro svolto sul telaio e sull’abbassamento del baricentro ha certamente regalato ulteriore smalto a una delle naked più rapide del mercato, mentre i freni regalano spazi di arresto ristretti (in tutta sicurezza con l’abs) e senza traferimenti di carico che possano scomporre la moto (sempre che non si esageri, naturalmente). Nell’uso quotidiano in effetti è il caso di ammorbidire un po’ le sospensioni, che però sono ottime se si vogliono sfruttare a fondo le caratteristiche della Street, che avrebbero proprio bisogno della pista per essere assaporate fino in fondo.
La Triumph Street è a tutti gli effetti una moto votata al divertimento, anche se con un piccolo cupolino si possono affrontare senza problemi traferimenti più lunghi… a patto di andare da soli, visto che il passeggero è ammesso ma non trattato particolarmente bene. A sorpresa il sottosella può ospitare una tuta anti pioggia integrale, cosa da non disdegnare, mentre un ultimo “più” va al display LCD e al sistema di lucine blu che “accompagnano” la lancetta dei giri facendo capire quando si avvicina l’intervento del limitatore. Per finire ancora un commento sul motore: il comportamento è talmente fluido e regolare che anche su fondi viscidi (e la pioggia non è certo mancata) non si sente il bisogno di controlli di trazione o altri supporti elettronici, cosa che personalmente ci ha fatto sentire ancora più “nostro” e personale il rapporto con questa moto che, come abbiamo detto, ci ha un po’ stregato…
Abbigliamento utilizzato per il test:
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Snap in tessuto
Guanti: Alpinestar Atlas
Stivali: Stylmartin Delta
Casco: X-Lite X702