Ferrari F2012

Presentazione della Ferrari F2012
Il tradizionale evento di presentazione della nuova monoposto della Scuderia Ferrari è stato condizionato dalla neve che ha in questi giorni, insieme al grande gelo siberiano, sta portando molti disagi all’intera Italia.
Così la casa di Maranello ha riorganizzato i piani con una diretta online sul suo sito ferrarif1.com con Stefano Lai, direttore comunicazione Ferrari, a fare gli onori di casa seguito da Stefano Domenicali. Team Principal della Scuderia Ferrari, che ha ringraziato gli sponsor vecchi e nuovi che hanno deciso di prolungare il loro impregno o si sono uniti al fianco della Rossa.
Insieme a loro sono saliti sul palco i due piloti, Fernando Alonso e Felipe Massa, che hanno tolto il velo alla loro nuova mononposto rossa, la Ferrari F2012.
Non era presente il presidente Ferrari, Luca Corderdo di Montezemolo, ma ha lasciato un messaggio registrato.

Ferrari F2012: nome tradizionale e modifiche secondo il regolamento FIA
È la 58° monoposto della Ferrari, costruita espressamente per il Campionato del Mondo di Formula 1. Dopo la F150 del 2011 che rendeva omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la nomenclatura torna alla tradizione consolidata, così per questa stagione il nome della vettura richiama l’anno di costruzione, con la sigla interna 663 che contraddistingue il progetto.
La forma e la tecnica della F2012 risponde alle nuove norme della FIA in vigore quest’anno: le modifiche principali rispetto all’anno scorso hanno riguardato l’altezza della parte anteriore del telaio, la posizione dei tubi di scarico e le mappe della gestione elettronica del motore, portando a profonde rivisitazioni in ogni area della vettura.
Per esempio, per le sospensioni (sia sull’anteriore che sul posteriore) è stata scelta la soluzione a tirante al fine di privilegiare la prestazione aerodinamica e di abbassare il centro di gravità.
Dalla F150 viene ripresa l’ala anteriore nella versione di fine stagione ma nuovi sviluppi sono programmati per le prime gare del Campionato. L’ala posteriore è concettualmente simile a quella usata per la Ferrari F150 ma è stata rivista in ogni dettaglio per migliorarne l’efficienza, naturalmente, è ancora dotata del sistema di riduzione della resistenza all’avanzamento (DRS), azionato idraulicamente.
Come aveva anticipato il presidente Luca Cordero di Montezemolo, la F2012 non ha una estetica anteriore affascinante (ma, condividendo il suo pensiero, non è questo ciò che conta!): il muso presenta un gradino pcoo piacevole perché, dovendo abbassare per regolamento la parte anteriore, si è così riusciti ad alzare al massimo la parte inferiore del telaio per motivi aerodinamici.
Modificando poi le strutture di impatto laterali e la ridisposizione dei radiatori e la rivisitazione di tutte le appendici aerodinamiche, le fiancate sono state ridisegnate.
Come detto, è stata ribassata la parte posteriore della F2012, è molto più stretta e rastremata nella parte bassa, un obiettivo raggiunto anche attraverso l’introduzione di una nuova scatola del cambio e la riallocazione di alcune componenti meccaniche.
Si è poi lavorato sodo sull’area degli scarichi, una di quelle cruciali per il rendimento della vettura, nel rispetto delle modifiche regolamentari introdotte quest’anno.
Sono stata riviste le prese d’aria dei freni sia sull’anteriore che sul posteriore, e insieme alla Brembo è stato ottimizzato l’impianto frenante.

Motore della  Ferrari F2012
Il motore della F2012 è un’evoluzione di quello che equipaggiava la vettura dello scorso anno e non potrebbe essere altrimenti visto che il regolamento tecnico impone il divieto di modifiche degli organi interni rivolte ad aumentarne la prestazione. Peraltro, un grosso sforzo è stato compiuto al fine di migliorare l’istallazione nel nuovo telaio al fine di non penalizzare l’aerodinamica della vettura. Un’altra area sui cui hanno lavorato i motoristi di Maranello è il degrado prestazionale, con l’obiettivo di mantenere il livello della prestazione il più elevato possibile lungo tutto l’arco di utilizzo di ogni unità, ormai arrivato ad una vita media di tre gare.
La gestione elettronica del motore è stata rivista in base alle modifiche regolamentari sull’utilizzo dei gas di scarico, un lavoro che ha richiesto molta attenzione e tante ore di prove al banco.
Il sistema di recupero dell’energia cinetica mantiene la sua collocazione nella parte inferiore centrale della vettura – una scelta volta anche a massimizzare la sicurezza – e ha subito una revisione mirata principalmente all’alleggerimento e al miglioramento dell’efficienza di alcune delle sue componenti. La pluridecennale collaborazione tecnica con la Shell ha permesso un ulteriore progresso sul fronte della benzina e dei lubrificanti, rivolto sia ad aumentare la prestazione in termini assoluti e alla sua permanenza durante il periodo d’utilizzo del propulsore sia a ridurre i consumi.
Come sempre, grande attenzione è stata dedicata all’elettronica della vettura, soprattutto come riduzione dei pesi e, ovviamente, affidabilità. Secondo la tradizione Ferrari, molto tempo è stato dedicato al rendimento e all’ottimizzazione dei materiali impiegati, alla fase di disegnazione di ciascuno dei circa seimila elementi che compongono la vettura anche al fine di rendere più efficaci ed efficienti tutte le operazioni che si svolgono in pista. Ovviamente, il controllo di qualità rimane un aspetto cruciale così come l’obiettivo di raggiungere il livello più alto di prestazione ed affidabilità, mantenendo il più elevato standard di sicurezza possibile.

Test di Jereze de la Frontera e Barcellona fondamentali per la Ferrari F2012
Con la riduzione del numero dei giorni di prove in pista previsti prima dell’inizio del Campionato, (passati da 15 a 12), ha assunto ancora maggiore importanza il lavoro propedeutico ai banchi prova che precede il debutto in pista.
Le tre sessioni di prove in Spagna – a Jerez de la Frontera (7-9 febbraio) e Montmelò (Barcellona, 21-24 febbraio e 1-4 marzo) – serviranno a conoscere il comportamento della F2012 e ad adattarla alle gomme Pirelli e proprio lo sfruttamento degli pneumatici costituisce un’area su cui si è lavorato molto sia in fase di progettazione che come gestione dell’attività in pista.
Un intenso programma di sviluppo della monoposto è previsto per la prima fase della stagione, soprattutto sotto il profilo aerodinamico.

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