24 Ore di Le Mans
Va in scena sabato 16 e domenica 17 giugno sul famoso circuito di 13 miglia di La Sarthe l’80° edizione della 24 Ore di Le Mans, una delle gare di endurance più famose al mondo e la più importante del Campionato del Mondo Endurance FIA.
Le auto scenderanno in pista alle ore 15 di sabato 15 giugno per tagliare il traguardo alla stessa ora di domenica 17.
La gara si disputa su un circuito semi-permanente, perché si utilizzano anche strade aperte alla circolazione pubblica. Parte permanente della pista è il Circuito Bugatti, utilizzato per le gare del motomondiale.
Le categoria della 24 Ore di Le Mans
Sono quattro le categoria in gara previste dalla 24 Ore di Le Mans: LMP1, LMP2, LM GTE Pro ed infine LM GTA Am. In totale, l’edizione 2012 vede 56 team iscritti, ciascuno dei quali con 3 piloti.
La categoria LMP1 ha il ruolo, sin dalla sua prima edizione del 1932, di tester per le nuove tecnologie. Dai motori ai freni, sono molte le innovazioni testate lungo le 13 miglia di La Sarthe e, con l’avvento delle propulsioni ibride, la 24 Ore di Le Mans assumen un ruolo di laboratorio racing più importante che mai.
LMP1 è l’acronimo di Le Mans Prototype 1, categoria che ospita prototipi al limite del progresso, dove tutte le idee più recenti sono le benvenute, dai motori anteriori o posteriori, alimentazioni diesel, benzina, turbo o ad aria compressa… L’ultima tendenza emergente è il sistema di recupero di energia cinetica, meglio riconosciuto sotto la siglia KERS, molto nota in F1.
Per essere considerata una vettura ibrida, il prototipo deve essere in grado di percorrere tutta la pit lane alla velocità di 60 km/h utilizzando solamente il KERS e, mentre sta correndo sul circuito, l’energia in circolazione tra le frenate non deve superare i 500 kilo joule (circa 100 CV per 6 secondi).
In teoria il vincitore della 24 Ore di Le Mans è iscritto in questa categoria. Le favorite sono Audi (in gara con Audi R18 E-Tron Quattro a propulsione ibrida) e Toyota ma Honda, Oak, Pescarolo e Lola potrebbero approfittare di eventuali problemi dei rivali.
La categoria LMP2 è quella dedicata ai prototipi junior, lo step inferiore alla LMP1. Le vetture hanno caratteristiche simile, come per esempio la monoscocca in carbonio, ma con limiti di costo previsti per il telaio ed il motore (rispettivamente non superiore ai 355.000 euro e 75.000 euro). Per 2012 sono a disposizione dei team 6 telai e tre motori, per 18 differenti combinazioni teoriche.
Come minimo, i team devono disporre di un pilota di livello Silver o Bronze, ovvero ancora amatoriali.
La categoria GTE Pro vede in pista Ferrari (vincitrice nel 2009), Porsche (2010) e Corvette (2011) e preserva il prestigio dei costruttori di auto tradizionali. Le GT fanno parte della tradizione della 24 Ore di Le Mans fin dall’inizio nel 1932.
Per essere omologate, le GTE (la E sta per Endurance – ndr) devono essere auto stradali con una produzione di 100 esemplari l’anno (25 per i piccoli produttori, 300 per quelli con telaio in fibra di carbonio) mentre il motore deve mantenere alloggiamento, orientamento e deve derivare da auto con una produzione di 2.500 pezzi per 12 mesi consecutivi.
Spesso le auto in pista sono supportate ufficialmente dal loro produttore.
Il suffiso “Pro” indica che i piloti al volante devono essere dei professionisti di livello “Platinum”.
Nella cateoria GTE Pro sono attese alla sfida Ferrari 458 Italia, Porsche 911 RSR, Chevrolet Corvette C6 ZR1 ed Aston Martin Vantage V8.
La categoria GTE Am, a differenza della “Pro”, si distingue dai piloti. Infatti, Le Mans non ha mai chiuso le porte in faccia ai “piloti gentiluomini”. Storicamente, piloti amatoriali hanno gareggiato al fianco dei professionisti alla 24 Ore di Le Mans. Per esempio, possiamo citare diverse celebrità del cinema come Paul Newman, Patrick Dempsey, Jean-Claude Killy, Jean-Louis Trintignant, Steve Fossett, Paul Belmondo, Nick Mason dei Pink Floyd e l’ex sciatore Luke Alphand.
A differenza della categoria “Pro”, nella “Am” ogni team deve prevedere un pilota di livello “Platinum” o “Gold” mentre gli altri due di livello “Silver” o “Bronze”.
Le caratteristiche delle vetture sono le stesse ma, a differenza della “Pro”, nella “Am” le auto devon avere un anno di esistenza e quindi non possono beneficiare degli ultimi sviluppi tecnici, meccanici e di design.
Orari prove e gare 24 Ore Le Mans 2012
Il sipario si aprirà mercoledì 13 giugno, prima con le prove (16:00-20:00) e le prime qualifiche (22:00-00:00), seguite il giorno successivo dalle seconde prove (19:00-21:00) e le finali (22:00-00:00). Dopo il warm-up, previsto sabato 16 mattina (09:00-09:45), la gara avrà inizio alle 15:00.
Lo sbandieramento che darà ufficialmente il via alla corsa sarà effettuato da Takeshi Uchiyamada, Vice Presidente Esecutivo di Toyota Motor Corporation, grande esperto di tecnologia Hybrid e responsabile della Toyota Prius.
Nissan DeltaWing alla 24 Ore di Le Mans
L’impresa di Nissan alla 24 Ore di Le Mans ha già avuto inizo con la giornata di test ufficiali, che ha visto 15 vetture in gara motorizzate dall’azienda nipponica a La Sarthe: 14 prototipi in LMP2 inclusa l’avveniristica Nissan DeltaWing.
Per la casa giapponese si vede il ritorno in pista dell’ex pilota di F1 Martin Brundle, in gara per il team Greaves Motorsport al fianco di suo figlio Alex, che corre per la prima volta a Le Mans, e di Lucas Ordonez, primo vincitore di Nissan GT Academy.
Brundle è tornato a Le Mans per poter condividere con suo figlio Alex, l’esperienza della più strepitosa corsa al mondo. Scendere in pista ha rievocato molti ricordi nella mente del vincitore di Le Mans nel 1990.
La Nissan DeltaWing farà il suo debutto in gara alla 24 Ore di Le Mans il 16 e 17 giugno. Si tratta del prototipo sportivo più innovativo e rivoluzionario della propria generazione, che intende completare la famosa gara di endurance con la metà del carburante e del materiale pneumatico di una tradizionale vettura da corsa LMP2.
Toyota Racing alla 80° edizione della 24 Ore di Le Mans
Anche Toyota Racing è pronta a scrivere un nuovo capitolo della propulsione ibrida nella storia automobilistica partecipando all’edizione nr. 80 della 24 Ore di Le Mans sul circuito francese di La Sarthe.
Utilizzando una trasmissione Hybrid all’avanguardia, denominata Toyota Hybrid System – Racing (THS-R) e prodotta da Toyota per il circuito motorsport, le vetture TS030 Hybrid sviluppate dal team si cimentano nella classe LMP1.
Questo rappresenta il culmine di un intenso periodo di preparazione, nel quale questa nuova tecnologia è stata collaudata e messa a punto per una delle sfide motorsport più impegnative, la 24 Ore di Le Mans.
Toyota ha deciso di implementare un motore Full Hybrid posteriore Denso collocato all’interno della scatola del cambio. L’energia viene recuperata durante la frenata e immagazzinata all’interno di condensatori presenti nell’abitacolo, che aiutano a massimizzare la potenza del veicolo all’uscita dalle curve, fino al massimo di 500 Kj consentito dal regolamento tra le diverse zone di frenata.
Mentre la trasmissione ibrida è stata prodotta dalla Divisione Motorsport giapponese di Toyota Motor Corporation di Higashifuji, il tealio della TS030 è stato sviluppato e assemblato da Toyota Motorsport GmbH (TMG) a Colonia, in Germania, che fornisce anche la sede operativa del team e il personale presente su pista.
Il line-up di piloti ha come protagonisti gli ex F1 Alex Wurz (due volte campione a Le Mans), Kazuki Nakajima e Sébastien Buemi, insieme all’ex campione della 12 Ore di Sebring Nicolas Lapierre (Francia), a Stéphane Sarrazin tre volte poleman a Le Mans ed il pluricampione endurance Anthony Davodson.
Audi con un ibrido diesel a Le Mans
Audi si presenta alla 80a edizione della 24 Ore di Le Mans con una innovativo motore diesel a propulsione ibrida nella sua sportiva R18.
Dopo 10 vittorie ottenute a La Sarthe, la casa tedesca inizia una nuova sfida, importante per lo sviluppo sia del brand che della mobilità alternativa, utilizzando l’anello francese per i suoi esperimenti.
Nel 2001 è stata la prima casa vincitrice ad utilizzare la combinazione di un motore turbo ed iniezione diretta (TFSI), diventata una produzione standard. Nel 2010 trionfò con un prototipo con turbine a geometria variabile (VTG).
Ora è il turno della Audi R18 e-tron quattro, la prima auto da gara con motore diesel ibrido.
I piloti Audi sono Marcel Fässler, André Lotterer e Benoît Tréluyer sul modello nr. 1 ed il terzetto formato da Dindo Capello, Tom Kristensen e Allan McNish sul modello nr. 2.
In pista anche la Audi R18 ultra, il prototipo più leggero mai costruito da Audi. Sulla vettura nr. 3 ci saranno Romain Dumas, Loïc Duval e Marc Gené mentre al volante della nr. 4 Marco Bonanomi, Oliver Jarvis e Mike Rockenfeller.
Sia Audi R18 e-tron quattro che Audi R18 ultra sono spinte da un motore V6 TDI di 3,7 litri con turbine a geometria variabile (VTG) e dispongono di uno speciale specchietto retrovisore con un display OLED a matrice attiva.