Le vicende dell’ex pilota F1 Michael Schumacher non sono ancora giunte al termine. Schumi, dopo quasi sei mesi di ricovero presso l’ospedale universitario di Grenoble, in seguito all’incidente sulle piste da sci del 29 dicembre 2013, ha subito il grave furto delle cartelle cliniche. L’unità sanitaria ha scelto, giustamente, di esporre denuncia per lo smarrimento dell’anamnesi, che comporta anche la grave violazione del segreto professionale in campo medico.
Sabine Kehm, manager di Schumacher, ha avvisato l’ospedale che, nei giorni scorsi, diversi media hanno ricevuto l’offerta anonima di acquistare dati e documenti rubati sulla situazione clinica dell’ex campione del mondo di Formula Uno. L’ospedale ha confermato di aver presentato una denuncia per furto e violazione del segreto medico senza conoscere i documenti citati dalla Kehm. Questa ha provveduto ad annunciare che, in caso tali cartelle cliniche venissero acquistate da qualche giornale o altri canali di comunicazione, scatterebbe una denuncia penale per violazione del segreto medico.
Secondo il giornale tedesco Bild, che ha avuto il primato sulla denuncia del furto, il venditore ha chiesto come riscatto ben 60 mila franchi svizzeri (circa 50 mila euro).
La cosa è certa, se qualche notizia trapelasse rappresenterebbe la prima indiscrezione sul caso clinico del pilota, rimasto top secret dall’incidente del 29 dicembre 2013, fino al risveglio di Schumacher dal coma, avvenuto il 16 giugno scorso.